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Venerdì, 29 Marzo 2024
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False richieste d’aiuto alla centrale operativa del 118 di Lecce. Sanitari del pronto intervento nel mirino di ignoti, pare ragazzini, che da alcuni giorni inscenano telefonate d’emergenza con finte richieste d’aiuto per un genitore o un familiare anziano bisognoso di cure perché colpito da un malore. Ma all’arrivo dei sanitari sul posto segnalato, del paziente bisognoso d’assistenza non c’è traccia. A volte gli occupanti dell’abitazione, al civico indicato nella telefonata sono all’oscuro di tutto, oppure la casa è disabitata.

L’ultimo “scherzo” è stato segnalato nel tardo pomeriggio di ieri a Carmiano. Ma da alcuni giorni la cattiva abitudine pare essersi diffusa in diversi comuni del nord Salento: la chiamata alla centrale operativa del 118 arriva dai cellulari e dall’altro lato della cornetta delle vocine di ragazzini chiedono l’intervento urgente per un familiare in difficoltà. L’ambulanza a sirene spiegate raggiunge il comune interessato, ma i sanitari dopo diversi tentativi tra viuzze e piazze non trovano nulla. Falso allarme. Nessun paziente da soccorrere e soprattutto tempo ed energie sottratte ad altri interventi e situazioni dalla reale gravità. Le chiamate sospette alla centrale 118 nell’ultima settimana sono state diverse. I numeri dei cellulari sono stati segnalati alle forze dell’Ordine per le indagini del caso. In situazioni del genere, già avvenute in passato, si prefigura la denuncia dei responsabili per procurato falso allarme.

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Scossone in giunta comunale a Carmiano con il sindaco Gianni Erroi che ha revocato ieri la delega ai lavori pubblici all’assessore Camillo Villani Miglietta.
Alla base dell’ordinanza, pare, il venir meno del rapporto di fiducia tra i due, dopo mesi di malumori e posizioni divergenti sulla gestione delle opere pubbliche, in particolare la ristrutturazione del campo sportivo comunale “Gesualdo Gloria” e la riqualificazione della centralissima via Roma. Nel mezzo anche la polemica innescata dalla società di calcio locale che ha chiesto chiarimenti sull’indisponibilità della struttura sportiva, che si protrae da oltre 10 anni, e che non verrà riaperta prima del prossimo settembre.
Torna quindi ad agitarsi il clima politico in paese, a poco più di 15 mesi dall’insediamento della nuova squadra di governo, dopo il biennio di commissariamento a seguito dello scioglimento del consiglio comunale guidato dall’ex sindaco Giancarlo Mazzotta, ora tra i banchi dell’opposizione.
Falliti i tentativi di conciliazione tra le parti, con due incontri programmati e poi saltati nelle ultime 48 ore, l’assessore Villani Miglietta, primo degli eletti della sua lista e figlio dell’ex onorevole Achille Villani Miglietta, è stato raggiunto dal decreto di revoca della delega ieri pomeriggio.
Il sindaco Erroi, ha preferito quindi far parlare le carte. “Considerato che di recente sono stati svolti sul territorio incontri di informazione pubblica distorta sullo stato di avanzamento di alcune opere pubbliche, e che sono stato costretto a respingere con forza tali insinuazioni – scrive il primo cittadino nell’ordinanza – e che predette iniziative, sono state invero tollerate dall’assessore Villani Miglietta che non si è dissociato dall’autore delle affermazioni” e che “tale stato di rapporti tra l’assessore e l’amministrazione non giova al proficuo e sereno perseguimento degli obiettivi politici prefissi con il programma elettorale” pertanto, conclude l’ordinanza “si procede alla riorganizzazione delle competenze all’assessore con la revoca parziale delle deleghe”.
L’assessore Camillo Villani Miglietta, a cui al momento restano assegnati gli incarichi a sport, attività produttive e associazionismo, ha precisato. “Non mi dimetto, è un atto di responsabilità verso gli elettori di Carmiano e Magliano. La grande affermazione ottenuta alle urne sarà da stimolo per continuare il mio impegno politico. Ho rinunciato alla carica di vicesindaco per poter apportare un indirizzo politico importante ai lavori pubblici, ed ora, anche se privato della delega non verrà meno l’attività di controllo. Nelle prossime ore – ha aggiunto l’assessore Villani Miglietta – avrò modo di parlare con il sindaco per capire quali siano state le reali motivazioni alla base di questa decisione. Poi farò chiarezza nel rispetto della comunità".
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Il presidente dell'Unione sportiva Lecce, Saverio Sticchi Damiani e l'amministratore delegato della società giallorossa, Sandro Mencucci, ospiti questa mattina a scuola dei "Giornalisti in erba" dell'istituto comprensivo "Zimbalo" di Carmiano.

L'iniziativa rientra nel progetto Pon seguito dal tutor, il giornalista Andrea Tafuro e dell'insegnante Gianna Parlangeli.

A fare gli onori di casa la dirigente scolastica Maria Grazia Rongo. I due dirigenti del Lecce hanno risposto alle tante domande poste dai ragazzi, curiosi ed entusiasti della particolare lezione. Tra i temi affrontati: la passione e l'impegno profuso dal presidente Sticchi Damiani nella società giallorossa, il legame con il territorio, la stagione sportiva della squadra giallorossa allenata da mister Baroni, le ambizioni presenti e i progetti futuri del sodalizio salentino tra cui la riqualificazione dello stadio "Via del Mare".

Le emozioni vissute e le curiosità svelate dai protagonisti giallorossi saranno riportate in un elaborato finale dai piccoli giornalisti.

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Alcuni decenni addietro fu pubblicato un libro a firma di Giovanni Paticchia dall’emblematico titolo “Carmiano ha un volto”. Eravamo negli anni ’60 del secolo scorso e questo titolo risultò tanto paradossale quanto infelice. Da poco era stata demolita la vecchia chiesa matrice del XVI secolo, il volto inconfondibile, dell’intera comunità, operazione barattata dall’autore del volume, allora sindaco del paese, con il pieno sostegno del vescovo Minerva e del parroco Vergori per reperire le risorse economiche necessarie (messe a dsposizione da una banca locale in cambio dell’acquisizione dello spazio sacro) per completare i lavori della nuova chiesa matrice. Quell’operazione editoriale, una sorta di sintesi divulgativa di storia paesana, suonava come una excusatio non petita, quasi una riparazione postuma di un atto scellerato che aveva cancellato in maniera irreversibile il volto del paese. Da allora Carmiano ha perso la sua originaria identità, presentando una fisionomia urbana irriconoscibile, aggravata dalla sistematica alterazione del suo centro storico e da uno sviluppo urbanistico segnato dal diffuso abusivismo edilizio.

Il confronto con i paesi limitrofi non aiuta a dare ragione di questo regresso. Copertino, Leverano, Veglie, Novoli, Campi, Arnesano e la stessa Salice sono riusciti nel bene e nel male a conservare il loro antico nucleo urbano tutelando gli edifici storici più importanti (chiese, strutture abitative, castelli e altro), mentre a Carmiano sono rimasti in piedi solo la chiesa dell’Immacolata e il semi-diruto (e ancora contestato) palazzo dei celestini di Via Lecce. Da giovane ricercatore ho cercato di destinare parte del mio tempo al recupero dell’identità perduta con studi mirati, riscattando il paese in cui sono nato dalla marginalità culturale e dall’anonimato storiografico. Ben 6 volumi pubblicati, che sono serviti ad aprire un orizzonte diverso per la storia del paese e a tenerlo in competizione (in materia di conoscenze storiche) con gli altri più vicini, dotati di una storia più ricca e di una considerazione più alta per la cura che hanno assicurato al loro patrimonio architettonico e artistico. Questo tuttavia non è bastato per dare a Carmiano amministratori capaci e per formare un ceto intellettuale e professionale all’altezza della situazione, cioè pronto a far fronte al degrado in cui si è venuto progressivamente a trovare. In tempi più recenti le divaricazioni con i paesi limitrofi sono venute allargandosi, lasciando Carmiano più indietro di quanto si potesse immaginare a metà del secolo scorso.

I paesi del circondario sono nettamente in avanti (culturalmente e economicamente) e hanno utilizzato i loro simboli storici (ben tutelati) per accrescere la loro identità comunitaria. Copertino ha puntato sul castello angioino-aragonese e sul santo dei voli per distinguersi dagli altri centri vicini; Leverano sulla torre medioevale per marcare la sua antica origine¸ Veglie sulla tutela del suo centro storico per dare maggiore visibilità alla sua emancipazione urbana, Arnesano sul recupero funzionale del suo palazzo marchesale per rilanciare la sua agenda culturale. Carmiano invece è rimasto al palo. Con la cancellazione della sua antica chiesa matrice ha perso quasi tutto (piazza, centro storico e articolato urbano), tranne la chiesa extra moenia dell’Immacolata, fortunatamente gestita dall’omonima confraternita che è riuscita a farla sopravvivere all’estinzione. In mano pubblica avrebbe fatto certamente una fine ingloriosa. A questa seicentesca chiesa mariana si potrebbe aggiungere il cinquecentesco semi-diruto palazzo dei Celestini, ma “campa cavallo” se ancora resta irrisolto il problema della titolarità patrimoniale e quello legato alle esose spese dei lavori di manutenzione straordinaria rivendicate dall’ex sindaco Mazzotta.      

Questo contesto non appare incoraggiante per ritrovare l’identità perduta, ma neppure per cercarne una nuova, senza offendere ulteriormente il superstite tessuto urbano. Carmiano è una comunità piuttosto recente, le cui vicende storiche possono essere documentate a partire da metà ‘400, con l’arrivo dei Celestini come padroni del feudo. La presenza dei primi nuclei familiari è legata alla politica espansiva dei Celestini che mira a rendere abitabile un territorio in larga parte boschivo (infestato da lupi) e non adatto alla produzione di generi di prima necessità. All’inizio si contano 13 famiglie, la cui provenienza non è nota, che si vanno ad insediare nei pressi di un pozzo, da cui traggono la prima risorsa per vivere. Nel corso del Cinquecento il paese si apre in maniera larga ad accogliere altre famiglie forestiere, in particolare nuclei albanesi che fuggono dalla loro terra dopo l’invasione turca. Il movimento migratorio non si arresta nei secoli successivi anche per l’interesse dei Celestini a trovare braccia sufficienti per il disboscamento del feudo e la messa a coltura di ampie fasce di territorio, concedendo gratuitamente ai forestieri che vengono ad insediarsi nel paese terreni per edificare le loro case, oltre che l’esenzione di alcune tasse. 

Al netto delle prime famiglie considerate indigene riconducibili ai Graziani, Franchi, Melcaro, Meliteno Scardia e poi ai Casilli (e/o Cazzilli), Provenzano, De Monte (e/o Monte) e poche altre Carmiano si qualifica come un paese di migranti, la cui popolazione sale e scende a seconda delle ripetute emergenze epidemiche. Solo con il superamento del morbo pestifero e di altre malattie infettive (vaiolo, colera, tifo petecchiale) e con l’avvento di migliori condizioni igieniche e medico-terapeutiche la curva demografica acquista un’andatura più robusta, passando da poco meno di 1000 abitanti ad inizio ‘800 a quasi il triplo di un secolo dopo fino a toccare oltre 9.000 negli anni a noi più vicini. In questo lungo arco temporale il paese completa in via definitiva il suo percorso urbanistico con l’attuale connotazione abitativa, perdendo però pezzi importanti del suo passato senza poterli più recuperare. Un processo che priva il paese della sua originaria identità e lo pone alla ricerca di un’identità nuova, la cui fisionomia non appare ancora decifrabile.

Due, in buona sostanza, restano le strade da seguire: la prima scontata, quella di governare l’esistente cercando di privilegiare l’ordinaria amministrazione con interventi di routine che mirano a fornire i servizi essenziali alla popolazione residente con qualche extra legato al quieto vivere riassumibile nel tradizionale motto “panem et circenses” di romana memoria; la seconda molto più impegnativa, quella  di elaborare una nuova funzione del paese all’interno del distretto territoriale di cui fa parte, mettendo mani ad una rivoluzione green e anticipando su questo versante il cambiamento inevitabile imposto dalle emergenze climatiche. Per realizzare questo ambizioso progetto ecologico però ci vorrebbe un’amministrazione capace, culturalmente attrezzata e, fatemelo scrivere, prospetticamente visionaria. Carmiano nel 2050 riuscirà a risorgere dall’indistinto urbano ed avere una nuova identità?

Mario Spedicato

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La Keplero volley Carmiano Magliano batte 3 a 1 la “Geo Prove volley Ruffano” e si conferma saldamente al terzo posto in campionato. Posizionamento in classifica delle “furie carmianesi” che vale la zona playoff ad otto giornate dal termine del torneo di serie D, girone B, di volley femminile.

“Un piazzamento importante – commentano i vertici societari - che nasce dalla preziosa collaborazione con l’Asd Monteroni volley ed è frutto del grande lavoro del direttivo della Cupa volley, del sostegno degli sponsor ma soprattutto del grande carattere delle nostre giocatrici e del calore di tutte quelle persone che ci sostengono sin dalla prima partita”.

“Rimangono otto partite di un girone tiratissimo - aggiunge il presidente onorario, Marco Furia - dove in soli 8 punti sono racchiuse 7 squadre. Questo vuol dire che saranno otto gare importantissime e di livello altissimo. Le ragazze di mister Gabriele Arnesano daranno battaglia in ogni gara con impegno e qualità per inseguire il sogno della Serie C”.

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“Una grande tragedia ha colpito la nostra famiglia”. Il dolore per il dramma vissuto nelle parole di Ilaria, la giovane salentina, madre della bimba di 6 mesi morta ieri mattina in un ospedale in Belgio dopo il ricovero lo scorso 27 febbraio per la frattura del cranio che sarebbe avvenuta in asilo nido. Un messaggio intriso d’amore, affidato dalla 36enne ai social per esternare la sofferenza per la tragedia che ha travolto la famiglia. “Il nostro nucleo familiare è stato distrutto dalla negligenza umana – scrive la donna. Io e mio marito abbiamo amato la nostra piccola più di noi stessi ed ogni giorno è stato ricco di gioie e nuove scoperte. E’ stata il dono più grande che noi potessimo ricevere. Non sappiamo come le nostre vite potranno proseguire senza di te al nostro fianco, ma sappiamo di aver vissuto felici questi sei mesi e mezzo con te. Nostro piccolo dono, ti ameremo fino a quando vivremo e sarai al primo posto nei nostri cuori in ogni momento”. Dolore e sconforto anche nelle parole del marito Simone, accostate all’ultimo ritratto in foto della famiglia riunita felice. “La nostra piccola non si sveglierà più. Sono stati i sei mesi più belli della nostra vita e la sua perdita ci lascia una voragine nel cuore”. Una morte dai contorni ancora pochi chiari secondo le ricostruzioni della stampa locale, su cui la procura belga ha aperto un’inchiesta. La bimba sarebbe caduta dalle braccia della babysitter 33enne a cui era stata affidata. Ma le autorità belghe che indagano vogliono vederci chiaro.

La tragedia avvenuta nella cittadina di Kesse-Lo, ha investito anche il Salento e la comunità di Carmiano, paese d’origine della professionista 36enne, trasferitasi in Belgio per lavoro. Tantissimi in queste ore i messaggi di cordoglio postati sui social da amici e parenti. “Non doveva andare così, nessuna parola compensa il dolore e il vuoto che ci sarà per sempre” – ha postato sui social un cugino. Ed ancora i messaggi dei familiari affranti: “ti hanno strappata all’amore infinito dei tuoi meravigliosi genitori e al nostro da zii”, “ti ameremo per sempre dolce angioletto”. Cordoglio alla famiglia manifestato anche dal primo cittadino Gianni Erroi. “Esprimo sinceri sentimenti di condoglianze nei confronti dei genitori e di tutti i parenti per il tragico evento legato alla scomparsa prematura della piccola. Impossibile trovare le parole giuste per esprimere dolore e vicinanza a chi subisce una perdita così grave. Auspico che venga fatta presto chiarezza sulle cause che hanno condotto al tragico avvenimento”. I funerali della piccola si svolgeranno in Belgio.

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Tragedia in Belgio per una famiglia salentina. Una bimba di 6 mesi è morta in ospedale dopo il ricovero per la frattura del cranio che sarebbe avvenuta in asilo nido. Indaga la procura belga che ha aperto un’inchiesta per far luce sui fatti. La tragedia ha travolto anche la comunità di Carmiano, in Salento, paese d’origine della madre, trasferitasi in Belgio per lavoro.

Secondo la ricostruzione degli investigatori belga, così come riportato sui giornali della stampa internazionale, l’incidente si sarebbe verificato lunedì scorso 27 febbraio in un asilo nido a Kesse-Lo. La bimba sarebbe caduta dalle braccia della babysitter 33enne a cui era stata affidata. Ma la procura vuole vederci chiaro. La donna interrogata dalla Polizia avrebbe confermato la dinamica. Ma il pubblico ministero di Luven, secondo le ricostruzioni diffuse dalla stampa belga, avrebbe ugualmente avviato un’inchiesta perché “secondo gli accertamenti del medico legale, la dichiarazione non sarebbe compatibile con le lesioni subite dalla neonata”. Questa mattina poi il triste epilogo dopo giorni di speranza: la bimba di sei mesi è deceduta.

Le indagini proseguiranno sotto la direzione del giudice istruttore belga.

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Sfilata in maschera domenica 19 febbraio a Carmiano e Magliano con l’edizione 2023 del “Carnevalone” organizzato dalle associazioni “Giovani Informazione”, “Crazy horse”, “Acam”, “#73041” e “Pro Loco Carmiano Magliano”.

La manifestazione patrocinata dal Comune, prenderà il via alle 14.30 da piazza degli Eroi a Magliano. Seguirà un tour festoso a ritmo di musica, di carri, gruppi e mascherine per le principali vie del paese. Arrivo previsto in piazza Vadacca (area mercatale) per l’esibizione dei gruppi in gara e le premiazioni finali. In chiusura spettacolo pirotecnico. Speaker dell’evento: Daniele Panarese e Marco Rollo. Foto e video ViviCittà.

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Con la vittoria per 3 a 0 inflitta sulla “Ideal Talsano” si chiude il positivo girone di andata della “Keplero volley Carmiano Magliano”, impegnata nel girone b del campionato di serie D femminile.

Le ragazze allenate da coach Gabriele Arnesano, hanno conquistato 24 punti, frutto di 8 gare vinte su 13 disputate, confermandosi saldamente al quinto posto in classifica, in piena zona play off. Risultato ottenuto sin qui che soddisfa pienamente la dirigenza societaria e il ds Roberto Greco.

Prossimo appuntamento il 5 febbraio alle 18.30 presso il palazzetto dello sport di Carmiano per la sfida con la “Flyarmida Volley Taviano”.

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L’opposizione resta in Consiglio comunale con la maggioranza di governo del sindaco Erroi che stoppa l’iter per la decadenza e decide per la conferma in aula dei 5 consiglieri di “Ritorniamo Insieme”. Il gruppo di minoranza invece replica “di non riconoscere la maggioranza espressa dalle urne” e abbandona l’assise prima del voto sulla decadenza. E’ accaduto di tutto in consiglio comunale a Carmiano, ieri pomeriggio, tra le schermaglie dei due gruppi politici. Argomento dello scontro l’iter avviato dalla maggioranza per la decadenza e surroga dei consiglieri di opposizione, in base allo statuto comunale, a seguito delle otto assenze consecutive in assise registrate negli ultimi 10 mesi.

Ad innescare la polemica la lettura delle motivazioni ufficiali inviate in Comune per conto della lista “Ritorniamo Insieme” dall’avvocato Saverio Sticchi Damiani, in cui si spiega la tesi che “a dimostrazione di come ci sia mai stato un effettivo abbandono del munus publicum, i consiglieri comunali di minoranza hanno sempre manifestato il loro interesse alla gestione della cosa pubblica, partecipando attivamente alla vita politica di Carmiano, attraverso plurime iniziative, quali, ad esempio, attività sui social media, confronti constanti con i cittadini”, e su cui Giancarlo Mazzotta ha ribadito che l’assenza dall’aula è “una scelta ponderata di protesta politica poiché, a prescindere dalle sentenze sul voto del Tar e del Consiglio di Stato, non riconosce e non intende collaborare con la maggioranza”. Dalla collega Emanuela Bruno, invece sono arrivate le accuse rivolte per “la gestione dei servizi sociali e della spesa pubblica”. Il sindaco Erroi ha quindi replicato, difendendo l’operato degli assessori e chiarendo che l’iter per la decadenza dei consiglieri “è stato avviato come senso di responsabilità nei confronti dei cittadini che hanno liberamente votato i propri rappresentanti, per cui – ha aggiunto - la presenza della minoranza in consiglio è finalizzata al dialogo e alla democrazia, nel rispetto dei ruoli e delle Istituzioni”. Dopo oltre un’ora di accesa discussione si è passati quindi al voto. La maggioranza, con l’intervento del capogruppo Carmen Curto ha precisato “la non condivisione delle motivazioni della protesta” ma ha votato all’unanimità la non decadenza dei consiglieri di opposizione.

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