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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Giro di boa, tempo di bilanci. 
Il Lecce fallisce l'opportunità di chiudere nel migliore dei modi il girone di andata, cogliendo un solo punto nel match dell'Epifania contro un Cagliari pragmatico si, ma non irresistibile. 
23 punti sarebbero stati eccezionali, 21 rappresentano una quota tranquilla con la quale girare, senza però permettere a squadra e tifosi di realizzare quel salto di qualità necessario, in termini di classifica, che avrebbe permesso di acquisire a pieni titoli l'etichetta di "squadra da metà classifica".
Il girone dei rimpianti se si pensa ai punti persi con Roma, Milan, Torino, Cagliari stesso: tanta sfortuna, tante ingenuità (vedi Roma), tanta imprecisione che hanno condannato il bel giocattolo costruito da mister D'Aversa a raccogliere meno di quanto effettivamente meritato. 
La partenza sprint di Krstovic non ha trovato continuità: il bomber si è totalmente smarrito. E non è delitto affermare che Piccoli è sicuramente più performante in questo periodo. Ma i gol dovrebbero arrivare anche dagli "esterni", punto di forza del 4-3-3 di D'Aversa: e se da una parte Banda ha offerto 2 gol e 3 assist, gli 8 gol e svariati assist di Strefezza dello scorso anno, sono un lontano ricordo. Delusione.
Il Lecce segna poco: troppo poco per quanto produce. Ed è un grosso peccato, perché questo Lecce, differentemente dallo scorso anno, diverte. 
E come se non bastasse prende gol con più facilità: troppi pochi clean sheet. Gollettino, gollonzo vanificano il lavoro eccellente di Falcone in porta: gli avversari in un modo o nell'altro segnano e tra l'altro nei momenti migliori dei giallorossi, che, molto spesso, subita la botta, si smarriscono (vedi ieri, Empoli, Verona). 
Una costante questa, alla quale dovrà porre rimedio il tecnico, comunque promosso a pieni voti.
Il girone di andata ci consegna quindi l'identikit di una squadra che avrebbe le possibilità di fare molto di più: il classico immaginario dell'alunno intelligente che non si applica a dovere. 
Empoli, Verona, Udine la partita in casa col Cagliari: qual è la costante ? Un primo tempo sontuoso ed una ripresa in affanno, senza riuscire a reagire a dovere. E pure in alcuni casi, il Lecce si è dimostrata la squadra delle rimonte (Lazio, Fiorentina, Bologna, Milan). Qual è quindi la reale dimensione di questa squadra?
11 punti punti nelle prime 5 giornate, 10 nelle successive: ci si poteva aspettare qualcosa di più. Ma è anche questo lo scotto che deve pagare la squadra più giovane del campionato. 
Il Lecce però c'è e qualcuno deve rimangersi quanto scritto ai nastri di partenza del campionato. Negli scontri diretti, i giallorossi non hanno mai perso. 21 punti e si gira. Il girone di ritorno sarà infernale. Voto 7.
 
Girone di andata 
TOP: Banda, Piccoli, Falcone, Pongracic, Ramadani
FLOP: Sansone, Strefezza
 
Emanuele Spagnolo
Published in Sport

Si conclude con la condanna a 2 anni e 6 mesi di reclusione per tentata concussione il processo in primo grado a carico di Giancarlo Mazzotta, ex sindaco di Carmiano, finito sul banco degli imputati a seguito della vicenda del 2014 sul rinnovo del consiglio di amministrazione della Bcc Terra d’Otranto, a Lecce. I giudici in composizione collegiale (Presidente Roberto Tanisi, relatore Elena Coppola, a latere Giovanna Piazzalunga) hanno ridimensionato l’impianto accusatorio: esclusa l’aggravante mafiosa per Mazzotta. Assoluzione per Giovanni Mazzotta (Conad) e Saulle Politi. Prosciolti anche Ennio Capozza, Maria Grazia Taurino, Luciano Gallo e Giovanni Mazzotta dall’ipotesi di estorsione.

Rigettata la richesta di risarcimento formulata dalle parti civili, Achille Villani Miglietta e Giulio Ferrieri Caputi.

Published in Cronaca
Si dice che ci sia una prima volta per ogni cosa. E nella stagione in cui il Lecce taglia il traguardo dei 18 campionati in serie A, la banda D'Aversa si regala una storica vittoria all'esordio in stagione, che mai nelle precedenti 17 stagioni si era concretizzata. 
Un successo splendido, adrenalinico e, soprattutto, inaspettato. Il Lecce ha infatti cambiato tecnico, ha perso Hjulmand e Umtiti, ha lanciato da titolare il classe 2004 Dorgu, fresco vincitore dello Scudetto Primavera, Almqvist, Ramadani, Rafia tutti all'esordio in serie A, l'ultimo proveniente addirittura dal campionato di Lega Pro: dall'altra parte i vice campioni d'Italia, con mister Maurizio Sarri al terzo anno consecutivo, con una rosa collaudata e di tutto rispetto nonostante la partenza del sergente Milinkovic Savic. Ma il calcio sa ancora regalare emozioni, e non contano le griglie di Gazzetta dello Sport (Lecce al 19esimo posto), o i titoli ad effetto ("Lecce e Frosinone in ritardo"), ma il rettangolo di gioco, in grado ancora di sovvertire pronostici in maniera quasi inimmaginabile. Inimmaginabile si, ma allo stesso tempo incontrovertibile. Perché la vittoria del Lecce è netta, strameritata. 
Mister D'Aversa propone un 4-2-3-1 con quattro giocatori offensivi, veloci e frizzanti: il risultato è un Lecce che propone gioco, tira in porta, mantenendo allo stesso tempo quell'equilibrio di squadra, necessario a non mettere in risalto le caratteristiche di calciatori dall'assoluto valore tecnico come Felipe Anderson, Zaccagni e lo stesso Luis Alberto. Per 20 minuti abbondanti sono i giallorossi, trascinati da un pubblico da pelle d'oca, a fare la partita. Poi la Lazio passa in vantaggio da grande squadra: Ciro Immobile, di che se ne dica, resta un calciatore straordinario. 
I biancocelesti controllano senza troppi patemi. Nel secondo tempo i padroni di casa riprendono in mano la partita: un dominio continuo dal primo all'ultimo minuto. L'aggressività del Lecce è veemente: Pongracic giganteggia, anticipando Immobile su ogni pallone, Ramadani diventa il padrone del centrocampo, Banda manda al bar più e più volte Lazzari. Il gol però non arriva, e allora mister D'Aversa, decide di cambiare uomini e interpretazione del sistema di gioco, mescolando le carte, dimostrando più coraggio rispetto al predecessore: entra Kaba (doti fisiche importanti), capitan Strefezza agisce da sottopunta, Gallo sostituisce Dorgu, Burnete viene lanciato a centro dell'attacco e Baschirotto viene dirottato intelligentemente sulla fascia destra, per sfruttare ancor di più la sua fisicità sui cross lunghi provenienti da sinistra. In due minuti il Lecce manda in estasi 30mila persone: Almqvist prima e Di Francesco poi, a suggellare un successo ormai insperato. E sarebbe potuto arrivare il terzo con Strefezza prima e Ramadani poi. Un'emozione straordinaria, due scariche di adrenalina uniche, paragonabili solo, ad avviso di chi scrive, al rigore di Monza che ancora ben visibile nei cassetti della nostra memoria. In attesa che Corvino e Trinchera completino questo che ha tutta l'aria di essere un bel gruppo, la testa va già a Firenze.
Se il buongiorno si vede dal mattino, come si dice, non vediamo l'ora che si alzi questo sole.
 
TOP: Almqvist, Ramadani
FLOP: Gendrey
 
Emanuele Spagnolo
Published in Sport
Si è insediato oggi il nuovo Questore di Lecce, dirigente Superiore della Polizia di Stato, Vincenzo Massimo Modeo, proveniente dalla Questura di Ascoli Piceno, con una brillante carriera nella Polizia di Stato, ritorna nella sua terra d’origine, la Puglia.
Originario di Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi, laureato in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Pisa e in Scienze delle Pubbliche Amministrazioni all’Università degli Studi di Catania, ha dimostrato le sue qualità investigative ricoprendo incarichi operativo-investigativi sin dall'inizio della sua carriera nella Polizia di Stato: dalla Squadra Mobile della Questura di Napoli alla Squadra Mobile della Questura di Bari, dove, a metà anni novanta, smantellò il clan Laraspata con l’operazione “Mayer” e successivamente colpì il clan Strisciuglio. Ha assunto poi la dirigenza del Commissariato di P.S. di Andria, in seguito, ha ricoperto l’incarico di vicario della Questura di Avellino, dal 2017 vicario della Questura di Brescia, poi Dirigente del Compartimento Polizia Ferroviaria per la Lombardia e, infine, Questore di Ascoli Piceno, prima di arrivare a dirigere la Questura di Lecce.
Il nuovo Questore, durante la mattinata, ha reso omaggio ai caduti della Polizia di Stato, ponendo una corona di alloro ai piedi della stele commemorativa nel Giardino delle Rimembranze della Questura. Subito dopo, ha incontrato i funzionari della Questura e delle Specialità della Polizia di Stato e i rappresentati delle Organizzazioni Sindacali della Polizia di Stato e dell’Amministrazione Civile dell’Interno.
La mattinata si è quindi conclusa dopo aver ricevuto la stampa, presso la sala “Arcuti” della Questura. “Sicurezza, rispetto e regole chiare saranno al centro del nostro operato – ha dichiarato il questore - per consentire ai cittadini, soprattutto nel periodo estivo, di trascorrere vacanze serene e ai giovani di divertirsi nel rispetto del vivere civile”.
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La Provincia di Lecce ha una nuova Commissione per le pari opportunità di genere e a guidarla sarà Anna Toma. Elette alla carica di vicepresidente Milena Ingrosso e vicepresidente vicaria Stefania Arnesano (vicesindaco del comune di Carmiano).
Questa mattina, nella sala consiliare di Palazzo dei Celestini, si è svolta la prima seduta convocata dal presidente Stefano Minerva e presieduta dal vicepresidente Antonio Leo. 
A dare il benvenuto alle neo componenti della Cpo provinciale la consigliera provinciale con delega alle Pari opportunità Paola Povero, il capo di Gabinetto Antonio Perrone, il dirigente del Servizio Risorse Umane e Pari opportunità Pantaleo Isceri, la presidente uscente della Cpo provinciale, rieletta componente, Teresa Chianella, la consigliera di parità della Provincia di Lecce, membro di diritto della Cpo, Filomena D’Antini. Presente anche il segretario generale dell’Ente Angelo Caretto.  
Al centro della seduta di insediamento, come previsto dal regolamento, l’elezione della presidente e delle due vicepresidenti da parte delle 11 componenti, elette con votazione unanime, il 23 giugno scorso, dal Consiglio provinciale, tra 34 candidate proposte da associazioni e organizzazioni del territorio salentino in seguito ad apposito avviso pubblico.
L’avvocata Anna Toma, presidente del Consiglio comunale di Racale e della Cpo dello stesso Comune, è stata eletta all’unanimità presidente della nuova Commissione per le pari opportunità della Provincia di Lecce. Ad affiancarla nel ruolo di vice Ingrosso e Arnesano.
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I 77 anni della Repubblica Italiana festeggiati oggi a Lecce all’interno della Caserma Zappalà. La cerimonia organizzata dalla Prefettura con la collaborazione del Comune di Lecce, della Provincia e della Scuola di Cavalleria, ha visto anche la consegna di 23 onorificenze al Merito della Repubblica Italiana e 30 medaglie d’onore, alla presenza dell’assessore regionale Sebastiano Leo, del sindaco della città, Carlo Salvemini, del presidente della Provincia, Stefano Minerva, dei parlamentari Erio Congedo e Leonardo Donno, nonché dei vertici provinciali delle Forze di Polizia e dei rappresentanti della magistratura locale e della sanità.

La celebrazione ha avuto inizio alle ore 9,30 con l’Alzabandiera, la deposizione della corona e gli onori ai caduti e con la lettura del messaggio augurale del Presidente della Repubblica, arricchita da momenti musicali a cura degli studenti del Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci” di Maglie. Successivamente, presso l’Aula Baracca della caserma, nel periodo covid utilizzata come hub vaccinale della città, sono state consegnate 23 onorificenze al merito della Repubblica Italiana e 30 medaglie d’onore ai cittadini italiani, militari e civili, deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra.

A rappresentare il comune di Carmiano, la vicesindaca Stefania Arnesano, che ha accompagnato i cittadini Nicola Miglietta e Anita Bruno, a ritirare le medaglie d’onore conferite ai familiari, caduti in guerra, Angelo Miglietta e Gerardo Bruno.

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È atterrato nel primo pomeriggio di oggi sull’aeroporto di Roma-Ciampino un velivolo da trasporto C-130J della 46^ Brigata Aerea dell'Aeronautica Militare con a bordo una neonata di soli 4 mesi in imminente pericolo di vita per la quale si è reso necessario il trasporto dall'aeroporto militare di Lecce-Galatina, sede del 61° Stormo allo scalo romano.

La piccola paziente era ricoverata presso l'Ospedale Cardinale Panico di Tricase (LE) quando, a causa dell’aggravarsi delle condizioni cliniche, si è reso necessario l’immediato trasferimento all’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma.

A richiedere il trasporto aereo d’urgenza è stato l’Ufficio di Gabinetto della Prefettura di Lecce, che ha coordinato l’acquisizione delle certificazioni necessarie e l’attivazione dell’operatività del volo in relazione alle documentate condizioni di pericolo in cui versava la neonata.

Ha fatto seguito l’ordine di decollo da parte del Comando Operazioni Aerospaziali di Poggio Renatico (FE) che ha attivato uno degli equipaggi dell’Aeronautica Militare in prontezza d'allarme per questa tipologia di interventi. Nello specifico, si è reso necessario l’utilizzo di un C-130J della 46^ Brigata Aerea di Pisa idoneo ad imbarcare direttamente l’ambulanza con a bordo la specifica strumentazione sanitaria necessaria al trasferimento della piccola paziente. Dopo lo sbarco sull'aeroporto romano di Ciampino, l'ambulanza si è diretta verso l'ospedale pediatrico di Roma mentre il velivolo ha fatto ritorno alla base stanziale di Pisa per riprendere il servizio di prontezza H24.

​Attraverso i suoi Reparti di Volo, l’Aeronautica Militare mette a disposizione mezzi ed equipaggi pronti a decollare in qualunque momento e in grado di operare anche in difficili condizioni meteorologiche per assicurare il trasporto urgente non solo di persone in imminente pericolo di vita, come accaduto oggi, ma anche di organi ed equipe mediche per trapianti. Sono centinaia ogni anno le ore di volo effettuate per questo genere di interventi dagli aerei del 31° Stormo di Ciampino, del 14° Stormo di Pratica di Mare e della 46ª Brigata Aerea di Pisa.

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Non un bel rientro quello del Lecce dalla sosta nazionali. I giallorossi, dopo il successo di Salerno, vengono fermati sull'1-1 dalla Cremonese al "Via del Mare". E se c'è una squadra che può recriminare sul risultato è sicuramente quella di Alvini.

Il Lecce si dimostra abulico, non al top della condizione, certamente anche per merito dei grigiorossi. La "Cremo" infatti chiude tutte le fonti di gioco leccesi: Strefezza e Banda sembrano pesci fuor d'acqua, completamente estraniati dalla manovra, con i terzini che non forniscono sufficienti rifornimenti (l'unica triangolazione porterà al rigore per atterramento di Gendrey, trasformato da Strefezza). Lo stesso Hjulmand è ingabbiato: da un suo errore grossolano nasce l'azione del rigore poi trasformato da Ciofani (unico, dal dopoguerra, ad aver segnato contro il Lecce in tutte le categorie professionistiche, dalla C alla A). Gli ospiti, che cambiano modulo per l'occasione, giocano un buon calcio: Zanimacchia e Okereke ripartono con velocità e spesso creano i presupposti per far malissimo alla retroguardia di casa, il centrocampo grigiorosso si dimostra nettamente superiore non solo nell'organizzazione della manovra, ma anche nei duelli individuali. Falcone evita il peggio e permette alla truppa di Baroni di strappare un punto tanto insperato quanto importante per la classifica. Restano le perplessità sulla bruttissima prestazione dei giallorossi, sul perché il mister in situazioni dove il Lecce è chiamato a fare la partita non cambi registro tattico, perfetto invece in situazioni in cui bisogna chiudersi e ripartire. Ma ciò che contano ora sono i 7 punti ed una posizione di classifica abbastanza tranquilla, per quanto tutte le concorrenti siano racchiuse in pochi punti. Piccolo dato positivo: questo è il terzo risultato utile consecutivo. Piccolo dato negativo: tra Empoli, Monza e Cremonese (tutte tra le mura amiche), il Lecce ha raccolto soltanto tre pareggi non vincendo mai. Maledizione "Via del Mare" ? Ed ora Roma e poi Fiorentina: un calendario non certo agevole.

Emanuele Spagnolo

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Domani sera alle ore 20.30 nel Chiostro dei Teatini a Lecce, nel trentennale della Strage di Capaci e via D’Amelio, si terrà l’evento/concerto “Sarai bellissima”, promosso dall’associazione “Sanità che cambia – G. Metrangolo” e sostenuto dalla Regione Puglia. Il programma della serata prevede la presentazione del disco “Sarai bellissima” di Imperfetto prossimo (parole e testi di Gianfranco Villanova, con la collaborazione di L. Russo, D. Spagnolo, D. Congedo, G. Pica, F. Falcone, M. Palumbo, E. Romano e letture di E. Morciano e P. Martena). L’album per il trentennale dalle stragi di Capaci e di via D’Amelio, con le prefazioni di Tilde Montinari (sorella di Antonio Montinaro, capo scorta di Giovanni Falcone), Antonio Vullo (sopravvissuto alla strage di via D’Amelio, agente di scorta di Paolo Borsellino), Giuseppe Costanza (sopravvissuto alla strage di Capaci, autista di Giovanni Falcone) e Giuseppe Cesaro, è l’impegno sociale che Gianfranco Villanova ha inteso mettere a disposizione della ricerca della verità “di questa resistenza – spiega il medico - di quest’opera di memoria che potrebbe aiutare a rafforzare un sentire condiviso ed essere un ulteriore sasso nello stagno, sapendo che, sasso dopo sasso, lo stagno può diventare solido terreno su cui costruire”.

A seguire la performance “Un diritto messo di traverso” di e con Salvatore Cosentino (Sost. Proc. Corte d’Appello di Lecce e con Carla Petrachi alla tastiera; il ricordo di G.Metrangolo a cura di Luigi Peccarisi e in chiusura la consegna dei riconoscimenti ai medici e operatori sanitari per lavoro svolto durante la pandemia.

All’iniziativa saranno presenti: il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, Maria Rosa Trio, Prefetto di Lecce, Antonio Maruccia, Procuratore Generale, Carlo Salvemini, Sindaco di Lecce, Stefano Minerva, Presidente della Provincia, Mons. Michele Seccia, Arcivescovo di Lecce, Matilde Montinaro, sorella di Antonio, caposcorta Giovanni Falcone, Donato De Giorgi, Presidente OMCeO Lecce.

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Il dolore della tragedia alleviato dal miracolo della fede. Il cuore di suor Nicoletta, una delle 10 consorelle della congregazione salesiana dei Sacri Cuori, presenti nel pullmino uscito fuori strada domenica sera sull’A16, di rientro in Puglia da un ritiro spirituale a Formia, è tornato a battere nella notte. La religiosa data per deceduta a seguito del sinistro, è stata strappata alla morte dopo lunghe e frenetiche ore, in cui i medici dell’ospedale “Casa sollievo della Sofferenza” di San Giovanni Rotondo hanno fatto di tutto per ristabilire le funzioni vitali gravemente compromesse nell’impatto del pulmino contro il guardrail dell’autostrada, nel tratto tra Candela e Cerignola. A perdere la vita invece nel tragico incidente stradale sono state le suore Verene Nyiranduhuye, Candida Lubello e Mara Leone. Le tre religiose risiedevano nell’istituto “Filippo Smaldone” di Bari.

Una tragedia improvvisa che ha colto l’attuale superiora generale delle Salesiane dei Sacri Cuori, Madre Lucia Neve Ingrosso e le consorelle delle varie sedi del sud Italia durante l’ora di preghiera del pomeriggio, lasciando dolore e sgomento. Sette invece le suore rimaste ferite e trasportate negli ospedali di Foggia, Cerignola e San Giovanni Rotondo. Tra queste anche suor Ines De Giorgi, ex madre superiore dell’Istituto leccese con sede a San Cesario e attuale presidente dell’associazione di volontariato collegata alla congregazione, dimessa ieri mattina dall’ospedale di Foggia dove era stata ricoverata dopo l’incidente. Il ricordo della tragedia dell’altra sera è ancora nitido nell’anziana donna. La religiosa si trovava seduta davanti, sul lato passeggero accanto a suor Andreina che era alla guida del mezzo. La tragedia ha colto le dieci consorelle lungo il tragitto di rientro a casa: le suore viaggiavano in direzione Bari a bordo di un minibus del loro istituto religioso dopo aver trascorso alcuni giorni nella casa di preghiera “Filippo Smaldone” di Formia per i periodici esercizi spirituali. Avevano deciso di anticipare la partenza a domenica, invece che attendere il lunedì mattina per evitare i possibili disagi che si sarebbero potuti incontrare sulla via del ritorno a causa degli scioperi annunciati dagli autotrasportatori.

“Durante il tragitto, forse a causa dello scoppio di uno pneumatico, il pulmino ha iniziato a zigzagare sull’asfalto – ricorda suor Ines – e poi è andato a sbattere violentemente contro il guardrail, finendo la corsa in una scarpata. C’è stato un boato fortissimo e poi il buio. Mi sono ritrovata incastrata nell’abitacolo a testa in giù con suor Andreina addosso – aggiunge suor Ines. Non riuscivo a muovermi, ma dai vetri rotti del mezzo intravedevo le luci delle sirene dei primi soccorritori e poi forti urla di dolore. Ho capito subito la gravità dell’incidente in cui eravamo rimaste coinvolte”. Attimi lunghissimi in attesa dell’intervento di vigili del fuoco e personale del 118. “Nell’impatto per fortuna non ho riportato gravi ferite –spiega la madre superiore - quindi la precedenza è andata alle consorelle più gravi. Sono stata estratta dal mezzo per ultima, circa due ore dopo l’incidente, ma avevo sentito tutto e le immagini della tragedia sono ancora fisse nella mente. Tre consorelle non ci sono più, ma le vittime potevano essere molte di più”. Chiaro e commesso il riferimento della religiosa alle tre sorelle decedute. “Verene così giovane ed entusiasta della sua missione era venuta in Italia come educatrice dei bambini. Candida per tantissimi anni al servizio dell’ospedale pediatrico Giovanni Paolo XXIII e Mara, educatrice e assistente delle persone mute. E’ un dolore fortissimo – prosegue suor Ines – perdiamo tre consorelle esemplari. Sono distrutta – conclude la suora - resterò qui a Foggia per partecipare ai loro funerali”.

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