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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Addio posto fisso. "Sognando in bici" la nuova vita di Paola

Addio posto fisso. "Sognando in bici" la nuova vita di Paola

Lascia il posto fisso da impiegata comunale per dedicarsi alla passione per la bicicletta e trasformarla in lavoro. Una storia di rinascita e forti emozioni a contatto con la natura, quella di Paola Bergamo, 34enne originaria di Carmiano, da 12 anni trasferitasi nella piccola cittadina di Marano Lagunare in Friuli Venezia Giulia, dove ha trovato l’amore e riscoperto la grande passione per il cicloturismo. Prima della svolta però, un passato in Marina Militare e come dipendente comunale. “Ero in Marina Militare e finiti i due anni di ferma prefissata, ho deciso di fare concorsi. Sino al 2015 sono stata vigilessa – racconta la donna - e poi per cinque anni, fino al 31 dicembre 2020 sono stata nell'ufficio segreteria ed eventi del Comune. Ma in tutti questi anni non ho mai perso la voglia di libertà”.

E così Paola ha deciso di voltare pagina, ha abbandonato tutto, sfilandosi dal ruolo del grottesco personaggio interpretato da Checco Zalone nel film “Quo Vado”, per ritrovare sè stessa e liberare le sue passioni. Pedalata dopo pedalata, in compagnia del marito Andrea, sono arrivati i primi lunghi viaggi, da Tarvisio a Santa Maria di Leuca, ma anche le Alpi, le traversate tra Italia, Slovenia e Austria. E tanto Friuli tra attività amatoriale e cicloturismo lento. “Il posto fisso non era ciò che volevo, sapevo di non poter essere creativa né di poter incontrare le persone, rimanendo chiusa in ufficio. La bicicletta invece mi aveva aiutata a rinascere dopo un periodo bruttissimo della mia vita – prosegue – e così ho deciso di dedicarmi a questo progetto che tanto mi ha dato in termini di salute, conoscenza e socialità”.

Dai qui la passione si è trasformata in lavoro, con l’attività di noleggio bici e organizzazione di tour che ha aperto i battenti da pochi giorni. “Amo il Friuli Venezia Giulia e lo voglio far conoscere con "Sognando in bici", un’esperienza all’insegna dei territori, della cultura e delle tradizioni, rigorosamente in sella ad una bici, che al momento non teme il covid, anzi inizia a riscuotere grande apprezzamento tra appassionati, associazioni e tour operator”. Con il Salento che resta sempre nel cuore. “Comu fazzu me scerru” – risponde simpaticamente Paola al richiamo della sua terra – “Giù ho la mia famiglia, tanti affetti e ricordi. Spero un giorno di tornare e magari riproporre l’esperienza del cicloturismo lento anche in Salento, un territorio ricco di storia e unico per le sue bellezze”.

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