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Sabato, 20 Aprile 2024
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Il comunicato dei Vescovi delle Diocesi di Puglia 

Cari presbiteri e fedeli tutti, in questo delicato momento storico è un dovere per noi Arcivescovi e Vescovi delle Diocesi di Puglia, invitare alla responsabilità di fronte al dilagare del COVID 19.

Accogliamo quanto il Presidente del Consiglio ha stabilito nel Decreto dell’8 marzo u.s. (DPCM 8/23/2020, art. 2, comma v), nel quale tra l’altro, ha prescritto per tutto il territorio nazionale che «L’apertura dei luoghi di culto è condizionata all’adozione di misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro; sono sospese le cerimonie civili e religiose, ivi comprese quelle funebri».

Nella stessa data di domenica 8 marzo, la Conferenza Episcopale Italiana ci comunicava che «L’interpretazione fornita dal Governo include rigorosamente le Sante Messe e le esequie tra le “cerimonie religiose”. Si tratta di un passaggio fortemente restrittivo, la cui accoglienza incontra sofferenze e difficoltà nei Pastori, nei sacerdoti e nei fedeli. L’accoglienza del Decreto è mediata unicamente dalla volontà di fare, anche in questo frangente, la propria parte per contribuire alla tutela della salute pubblica».

Recependo queste istanze necessarie ad evitare un’ulteriore estensione del contagio, i Pastori delle Chiese di Puglia ribadiscono che fino al 3 aprile:

-          non siano celebrate Sante Messe festive e feriali con la partecipazione del popolo. I presbiteri celebrino l’Eucaristia in privato ed invitino i fedeli a pregare personalmente o in famiglia, meditando la Parola di Dio;

-          non siano celebrati funerali in chiesa e si benedica la salma del defunto direttamente al cimitero con le preghiere rituali dell’“l’ultima raccomandazione e commiato”;

-          le chiese rimangano aperte per la preghiera personale. Si garantisca ai fedeli la possibilità di tenere la distanza di almeno un metro l’uno dall’altro;

-          siano sospese le feste patronali, le processioni, le stazioni quaresimali e qualsiasi altra manifestazione.

Nel dare queste norme siamo consapevoli di invitare il popolo di Dio ad un “digiuno” forzato dall’Eucaristia, ma siamo anche fiduciosi che non mancherà a nessuno il nutrimento della Parola di Dio e della preghiera personale e che questo grande sacrificio potrà contribuire a tutelare la salute di tutti i cittadini. Mentre siamo vicini a quanti stanno soffrendo per la perdita di una persona cara o sono stati colpiti dal coronavirus, esprimiamo apprezzamento e sostegno al personale sanitario che in queste ore si sta spendendo generosamente nella cura dei malati. Il Signore sostenga il suo popolo nella prova per intercessione della Beata Vergine Maria Regina Apuliae.

 

A Carmiano, la chiesetta dell'Immacolata rimarrà aperta per la preghiera alla Madonna con l'accortezza delle norme di distanza, mentre nelle parrocchie di Carmiano e Magliano, per tutto il periodo dell'emergenza, sarà consentita soltanto la preghiera personale anche qui nel rispetto delle distanze di sicurezza.

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Lo sport italiano non si ferma ma prosegue a porte chiuse sino al 3 aprile. Competizioni e allenamenti per tutte le discipline sportive continueranno, ove sarà possibile, solo in assenza di pubblico. Una limitazione decretata dal Governo Conte, per prevenire e contrastare il diffondersi del virus “Convid-19”, che continua a preoccupare l’intero territorio nazionale.

Il decreto governativo nel dettaglio ha stabilito che “sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato”. Provvedimento che tuttavia consente “nei comuni diversi da quelli delle zone rosse, lo svolgimento dei predetti eventi e competizioni, nonché delle sedute di allenamento degli atleti agonisti, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico. In tutti tali casi – si legge nel decreto - le associazioni e le società sportive, a mezzo del proprio personale medico, sono tenute ad effettuare i controlli idonei a contenere il rischio di diffusione del virus COVID-19 tra gli atleti, i tecnici, i dirigenti e tutti gli accompagnatori che vi partecipano”.

Disposizioni rivolte, con notevoli restrizioni anche alle attività di base, giovanili e amatoriali, praticate dal maggior numero di atleti, grandi e piccini. “Lo sport di base e le attività motorie in genere, svolte all’aperto ovvero all’interno di palestre, piscine e centri sportivi di ogni tipo – stabilisce il dispositivo - sono ammessi esclusivamente a condizione che sia possibile consentire il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro”.

Anche lo sport salentino quindi andrà avanti a porte chiuse per il prossimo mese. La Serie A di calcio, in attesa dell’ufficialità ripartirà nel prossimo weekend con i recuperi delle sei gare del torneo rinviate domenica scorsa, tra cui il big match Juventus-Inter. Il Lecce invece, sceso in campo contro l’Atalanta, dovrebbe quindi fermarsi un turno come le altre squadre che hanno disputato la 26°giornata, così come proposto dalla Lega calcio per rimettere in carreggiata il torneo, per poi tornare sul manto erboso del Via del Mare domenica 15 marzo alle 12.30 nel match senza pubblico contro il Milan. Stessa sorte per il basket professionistico con l’Happy Casa Brindisi che domenica 8 marzo, alle 20.30, sarà impegnato nella gara esterna a porte chiuse contro la Reyer Venezia. Provvedimento rivolto in toto anche a pallavolo, rugby, tennis, atletica ed ogni altra disciplina sportiva. Decisione che coprirà anche lo svolgimento delle competizioni regionali dilettantistiche, amatoriali e delle categorie giovanili, con maggiori restrizioni negli sport di squadra o “da contatto”.

A livello locale, dopo la scelta degli scout anche altre società hanno deciso di interrompere le attività, in alcune invece permane l’incertezza per gli allenamenti nell’attività scolastica di base, dove i principi della socializzazione e della formazione non differirebbero da quelli della scuola o della catechesi, dove invece le attività sono state sospese sino al 15 marzo.

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È ufficiale, il Governo Italiano ha deciso la chiusura di scuole e Università su tutto il territorio nazionale.

Il provvedimento, annunciato dal premier Conte e dalla Ministra alla Pubblica istruzione Lucia Azzolina, farà scattare in via prudenziale l’interruzione delle attività degli istituti scolastici da domani sino al 15 marzo. L’esecutivo si è affidato al parere della commissione scientifica che già ieri aveva consigliato misure imponenti per manifestazioni sportive e istituti pubblici.

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Mercoledì, 26 Febbraio 2020 18:19

Lo sport in Puglia ai tempi del Coronavirus

Gli effetti del contagio da “coronavirus” in Italia si abbattono anche sullo sport pugliese. Basket e pallavolo si fermano, rinviata con qualche polemica a data da destinarsi la mezza maratona “Corri Lecce” in programma domenica 1 marzo, mentre il calcio almeno per il momento prosegue con limitazioni negli spostamenti dei tifosi per i campionati professionistici. Tanta preoccupazione invece per i dilettanti e gli sportivi amatoriali, costretti in alcuni casi a gare o allenamenti a “porte chiuse”. La situazione emergenziale in evoluzione resta costantemente monitorata e non si esclude possa cambiare, anche perché il provvedimento per lo sport è sino al 1 marzo.

Tra le federazioni a sospendere le gare professionistiche su tutto il territorio nazionale c’è la FIP (Federazione italiana Pallacanestro), che ha deciso per la sospensione ed il conseguente rinvio, di tutte le gare del prossimo turno di Serie A, A2 e B maschile, della Serie A1 e A2 femminile”. Questo significa per le pugliesi della “palla a spicchi” Happy Casa Brindisi (serie A) e Edil Frata Nardò (serie B) il rinvio dei rispettivi match di campionato, in casa contro Varese il team brindisino, in trasferta sul parquet di Avellino il roster neretino. Nessuna controindicazione al momento per i tornei regionali e provinciali.

Stop totale dallo scorso 24 febbraio sino al prossimo 1 marzo incluso, è stato imposto anche a tutte le manifestazione di pallavolo, anche giovanili, sulla base della direttiva nazionale FIPAV. Turno di campionato saltato quindi per il Cutrofiano in serie A2 femminile, Leverano e Alessano nella A3 maschile. Autorizzati i soli allenamenti in assenza di pubblico.

Procede a singhiozzo invece il mondo del calcio. In Serie A si tornerà a giocare su tutti i campi, con alcune limitazioni alla presenza di pubblico, secondo quanto deciso dal Governo e dalla FIGC. A Lecce, attenzione alta, ma via libera alla presenza dei supporters salentini allo stadio Via del Mare per la partita dei giallorossi contro l’Atalanta, formazione bergamasca col dubbio di poter disporre dei propri tifosi, interessati dal blocco delle trasferte imposto alle aree già colpite dal coronavirus. In Lega Pro scende in campo solo il girone meridionale, negli altri raggruppamenti invece 35 le gare rinviate. In serie D, con Taranto, Brindisi, Fasano, Casarano, Andria, Foggia e Nardò coinvolte tutte nel girone H, si dovrebbe giocare così come nelle serie regionali minori. Sospesi anche i match di rugby.

Paure e incertezze che si diffondono inoltre nella pratica sportiva amatoriale, nuoto, ciclismo e fitness, dove il dubbio che si fa strada tra gli atleti, intenzionati a salvaguardare la propria salute, è se aggiungere al kit sportivo anche disinfettante e mascherina.

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“Nessun caso di Coronavirus per adesso e comunque la Puglia è pronta ad affrontare l’emergenza”. Il governatore Michele Emiliano al termine del confronto con la Presidenza del Consiglio e le altre Regioni sulle misure da prendere per contrastare il coronavirus ha ribadito in conferenza stampa che la macchina sanitaria regionale non è impreparata, in attesa dell’ordinanza tipo del Consiglio dei Ministri. “La Puglia nell'ipotesi che ci sia un soggetto contaminato – prosegue Emiliano - farà entrare in azione la rete delle unità operative delle malattie infettive, che sono 8 in Puglia. La rete consiste in 195 posti letto dei quali 25 a pressione negativa e di isolamento. Il Policlinico di Bari è l’hub dei laboratori regionali. Inoltre i circa 100 test effettuati sono risultati tutti negativi. Il consiglio dei ministri in serata approverà sia l'aggiornamento della gestione di emergenza sia l'ordinanza tipo - ha chiarito il presidente Emiliano - e da allora le regioni adotteranno tutte lo stesso provvedimento”.

La situazione quindi resta costantemente monitorata dalla Task force pugliese e in attesa di sviluppi rimangono attive le disposizioni già emanate in materia di prevenzione, per ridurre i rischi di contagio per il flusso di rientro in Puglia da Regioni con focolai. Pertanto, considerato che tutti gli individui che sono transitati e hanno sostato dal 1^ febbraio 2020 nei comuni di Bertonico, Casalpusterlengo, Castelgerundo, Castiglione D'Adda, Codogno, Fombio, Maleo, San Fiorano, Somaglia, Terranova dei Passerini nella Regione Lombardia, di Vo' nella Regione Veneto, come previsto dall'art. 1 del DPCM 23 febbraio 2020, hanno l’obbligo di "comunicare tale circostanza al Dipartimento di prevenzione dell'azienda sanitaria competente per territorio, ai fini dell'adozione, da parte dell'autorità sanitaria competente, di ogni misura necessaria, ivi compresa la permanenza fiduciaria con sorveglianza attiva"; si INVIATA tutti i cittadini che rientrano in Puglia provenienti dal Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e che vi abbiano soggiornato negli ultimi 14 giorni, a comunicare la propria presenza nel territorio della Regione Puglia con indicazione del domicilio al proprio medico di medicina generale ovvero, in mancanza, al Servizio Igiene e Sanità Pubblica del Dipartimento di Prevenzione dell'Azienda Sanitaria Locale territorialmente competente al fine di permettere l'esercizio dei poteri di sorveglianza sanitaria.

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E’ al sicuro nella sua Cisternino, ma il “Coronavirus” esploso a Wuhan, sulle rive del fiume “azzurro” nella Cina centrale, spaventa e non lascia tranquilla Aysha Beavers, 30enne italoamericana, rientrata dall’Oriente in Puglia a fine novembre, ma preoccupata per le condizioni dei suoi amici e connazionali. Lei, dottoranda in Giurisprudenza all’Università cittadina, sarebbe dovuta rientrare in questi giorni a Wuhan per completare il percorso accademico, ma la chiusura degli aeroporti la obbliga a restare in Italia, e a reperire notizie tramite Tv e social network. “Anticipando il rientro a casa per le festività natalizie per fortuna non vivo direttamente la situazione – ammette Aysha. Ora in Cina la condizione non è delle migliori, gli aeroporti resteranno chiusi almeno sino al 15 febbraio, non si potrà rientrare in Italia ed anche gli spostamenti da Wuhan verso Pechino sono sospesi”. Blocco in entrata e in uscita che l’autorità cinese avrebbe preso preventivando un aumento della diffusione del virus a partire dalle prossime settimane.

Come detto il focolaio dell’epidemia sarebbe stato individuato all’inizio di gennaio in un mercato di animali a Wuhan. Sotto i riflettori la vendita ambulante di pesce e carne di serpente. E con il virus in espansione attualmente sono cinque le città “isolate”, con forti limitazioni ai trasporti e agli eventi pubblici. Il governo centrale ha annullato inoltre i festeggiamenti in tutto lo Stato per il tradizionale capodanno cinese. “Il virus mette apprensione e complice le temperature rigide di questo periodo potrebbe avere vita facile – spiega la giovane pugliese. I miei amici preferiscono restare in casa e mi hanno comunicato che l’università è stata disinfestata, ma resta chiusa. Le raccomandazioni in questo periodo sono tante, tuttavia la situazione non sembra allarmare e in città o in metropolitana mi dicono si giri con le mascherine sul voto per prevenire l’eventuale contagio”.

Intanto a Wuhan, città la cui popolazione si aggira intorno agli 11milioni di abitanti, si prova a correre ai ripari con l’aumento dei centri di prevenzione pubblica e la costruzione di un secondo ospedale con 1200 posti letto per contrastare un virus che al momento ha fatto registrare 41 morti, mentre i casi infetti supererebbero le 3mila unità. Ma per gli italiani, in costante contatto con l’Ambasciata non ci sarebbero rischi. Tuttavia preoccupazioni e informazioni tra i nostri connazionali corrono sui social network. La piattaforma “we chat” quella più utilizzata per scambiarsi consigli e chiedere pareri sulle eventuali scorte di cibo da fare, sulle precauzioni da usare, luoghi da evitare e sulle tempistiche dei viaggi di rientro.

In Italia intanto resta alta l’allerta ma non si registrano situazioni di contagio come in altre nazioni. Sono cadute infatti anche le preoccupazioni riguardo la cantante che dopo una tournee in Cina era rientrata in Puglia avvertendo sintomi influenzali che in un primo momento avevano fatto temere all’infezione da “coronavirus” che ha tra i sintomi più comuni febbre, tosse e difficoltà respiratorie, poi risultate infondate.

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