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Giovedì, 18 Aprile 2024
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“Festa della Repubblica” particolare per 2mila studenti salentini. Dopo le 540 vaccinazioni effettuate nel debutto di domenica 30 maggio, prosegue la somministrazione del siero anticovid ai maturandi delle scuole superiori salentine: 11 le postazioni in tutta la provincia con 2000 vaccinazioni in programma domani e 5000 nei giorni successivi.
Domani le vaccinazioni saranno effettuate in modalità Drive-in a Galatina nella Zona Mercatale, a Nardò in Piazza Croce Rossa, a Casarano nell'Istituto per Geometri, a Ugento in Via Edison, a Lecce nella Caserma Zappalà e nelle sedi dell'Istituto Nautico a Gallipoli, nell'ex Acait di Tricase e in Via Sante Cezza a Maglie. Le vaccinazioni proseguiranno Giovedì 3 in modalità Drive in a Poggiardo in via P. Siciliani e a Leverano in via R. Sanzio e venerdì 4 presso l'IISS Trinchese di Martano.
Gli studenti coinvolti nella vaccinazione vengono contattati direttamente dall'Istituto scolastico e, se minorenni, devono essere accompagnati da un genitore o tutore.
Le vaccinazioni degli studenti, in vista degli esami di maturità fissati per il prossimo 16 giugno, sono state organizzate in modo tale da non interferire con le sedute delle fasce di età previste e programmate per la stessa giornata nei Punti vaccinali di popolazione.

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“Sto ancora male e soffro nel dover stare lontana dai miei figli. Voglio la verità, ma non mi pento, l’unica arma contro il virus è il vaccino”.

Ha la voce debole segnata a tratti dalla sofferenza, Clara Occhinegro, l’insegnante 46enne leccese, ricoverata dallo scorso 9 marzo nel reparto di rianimazione dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, dopo aver ricevuto la somministrazione del vaccino anticovid “AstraZeneca”, che faceva parte del lotto ABV2856, poi sequestrato. Nelle sue parole, interrotte dalle lacrime e dell’emozione per aver sentito al telefono poco prima i figli di 10 e 15 anni, il calvario iniziato lo scorso 25 febbraio.

Professoressa come sta?

“Mi ritrovo in un letto d’ospedale, fortemente spossata, con difficoltà nel deglutire e non riesco a camminare. I dolori agli arti soprattutto nei primi giorni sono stati forti e sino a ieri mi è stata somministrata la morfina. E’ dura, mi è stata diagnostica la sindrome di Guillain-Barré, che si ritiene dovuta alla reazione immunitaria eccessiva a causa pare della inoculazione di una fiala del vaccino anti-Covid”.

Un calvario durato 12 giorni prima del ricovero in ospedale.

“Si, ho fatto il vaccino lo scorso 25 febbraio e sfortunatamente mi hanno somministrato una dose del lotto AstraZeneca che è stato poi ritirato. I primi giorni ho avuto i sintomi classici: spossatezza e febbre. Credevo di smaltirli in breve come tanti miei colleghi. Poi però è arrivato il mal di testa, di cui non avevo mai sofferto prima. Gradualmente i problemi sono aumentati, è iniziato il formicolio alle mani, seguito da crampi e un generale torpore agli arti. Al dodicesimo giorno sono arrivati dei dolori forti alle gambe e a tutto il corpo. Non riuscivo più a dormire, nessuna posizione mi faceva stare bene. Soprattutto non riuscivo a stare in piedi. Quindi la decisione del ricovero in ospedale. I dolori aumentavano giorno per giorno, sino a quando mio marito che è un medico, preoccupato dall’aggravarsi delle condizioni di salute ha deciso di portarmi al “Vito Fazzi”, dove sono ricoverata dallo scorso 9 marzo nel reparto di rianimazione, monitorata 24 ore su 24”.

La terapia come procede?

“Le prossime 48 ore saranno importanti. Sono in attesa di ulteriori accertamenti e del nuovo quadro clinico per comprendere se la cura “Ig Vena” stia dando i primi risultati”.

I medici le hanno dato dei tempi di guarigione?

“Non si sbilanciano, non esiste una casistica chiara sul periodo necessario per guarire. Occorre pazienza. Confido nella terapia, poi dovrò fare riabilitazione fisioterapica per riacquisire la piena funzionalità dei nervi periferici colpiti dalla sindrome”.

Una battaglia da affrontare lontana dagli affetti familiari e dai suoi alunni.

“Questo purtroppo è uno degli aspetti più brutti, perché non so quando potrò riabbracciare i miei figli, che riesco a vedere solo attraverso il cellulare, o tornare alla vita di tutti i giorni. Mi manca la quotidianità, il mio lavoro e gli alunni, che stanno facendo di tutto per non farmi sentire sola. Ogni giorno ricevo tantissimi messaggi che mi rincuorano e aiutano a non perdere il sorriso. Devo anche ringraziare la straordinaria disponibilità dei medici e degli operatori della rianimazione e della neurologia, sono i miei angeli custodi”.

In questi giorni ha avuto modo di riflettere sulla situazione? Rifarebbe il vaccino?

“Il mio caso è stato denunciato alle istituzioni e spero si faccia luce a livello scientifico su eventuali complicanze che la vaccinazione anticovid può procurare, affinché nessuno riviva la mia esperienza. Ma nonostante tutto non mi pento, il vaccino è l’unico modo per sconfiggere il virus”.

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Si è tenuta oggi presso la Direzione generale dell’Asl Lecce, su convocazione del Direttore Sanitario Aziendale, una riunione del Comitato Aziendale per l’emergenza COVID-19 per la Medicina Territoriale, alla quale ha partecipato anche il vicepresidente dell’Ordine dei Medici, che fa seguito a una riunione del NOA (Nucleo Operativo Aziendale) svoltasi nei giorni scorsi. Nel corso della riunione, sono state stabilite le priorità relative alla campagna vaccinale che vedrà come protagonisti i MMG. Si è stabilito che le dosi di vaccino che saranno consegnate nei prossimi giorni, verranno distribuite per il tramite dei Direttori di Distretto, in prima istanza, ai Medici di Medicina Generale che hanno, allo stato, aderito alla campagna vaccinale indicando la disponibilità a vaccinare presso il proprio studio e/o presso il domicilio dei propri assistiti. Si tratta, per ora, di 254 Medici su 613.

In questa prima fase, le dosi saranno utilizzate per la vaccinazione a domicilio delle persone con età uguale o superiore a 80 anni in Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) o in Assistenza Domiciliare Programmata (ADP) nonché delle persone non deambulanti a causa della propria condizione clinica - tutte persone già conosciute dai propri medici curanti – anche se non hanno effettuato la prenotazione. La vaccinazione a domicilio sarà garantita, ovviamente, a tutte le persone di età pari o superiore a 80 anni in ADI, ADP o non deambulanti, con una tempistica che sarà correlata alle forniture disponibili. Le persone di età uguale o superiore a 80 anni che si sono prenotate per la vaccinazione a domicilio ma che non rientrano nelle categorie sopra indicate, saranno comunque contattate per ricevere il vaccino negli studi dei MMG ovvero nei Punti Vaccinali vicini alla loro residenza.

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L’assessore alla Sanità Pier Luigi Lopalco comunica che: “Le vaccinazioni anticovid per gli ultra 80enni inizieranno in Puglia a partire dal 22 febbraio”. Sarà somministrato vaccino Pfizer o Moderna. Da giovedì 11 febbraio sarà possibile effettuare le prenotazioni in farmacia presentando la tessera sanitaria fisicamente, o su delega, senza prescrizione del medico, tramite il sistema FarmaCup. Sarà possibile prenotarsi anche attraverso il sistema Cup, che è il sistema più capillare di cui disponiamo. Infine sarà possibile prenotarsi anche attraverso il portale PugliaSalute.

Ci saranno agende diverse per gli ultra ottantenni che effettueranno il vaccino in ambulatorio (nelle sedi ASL individuate su tutto il territorio regionale) e per chi dovrà farlo a casa. Le agende terranno conto della prima e della seconda somministrazione.

“In parallelo - prosegue Lopalco - già a partire dalla prossima settimana, e quindi dal 15 febbraio, si inizierà con le prenotazioni per i vaccini Astrazeneca degli operatori scolastici e dei componenti delle forze dell’ordine, intesi come personale in buona salute”.Le vaccinazioni di insegnanti e operatori delle forze dell’ordine saranno gestite direttamente dalle rispettive amministrazioni.

L’assessore Lopalco ha dichiarato inoltre che la Fase1, quella che ha riguardato gli operatori sanitari, le Rsa, gli odontoiatri e i medici di libera professione, si concluderà la prossima settimana: sono 140mila circa la dosi già somministrate con Pfizer e Moderna, circa 60mila sono i soggetti che hanno già ricevuto la seconda dose. La Fase1 si completerà con la vaccinazione anche dei farmacisti.“Stiamo procedendo nel rispetto dei tempi - sottolinea Lopalco - nel rispetto del programma del piano vaccinale approvato a livello nazionale a fine dicembre. Sarà una sfida difficile, ma contiamo di farcela con l’aiuto di tutto il sistema istituzionale pugliese”.

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La campagna anticovid prosegue nei punti vaccinazione attivati nelle sei province pugliesi. Dopo l’avvio della prima fase del 31 dicembre e di Capodanno si va avanti tutti i giorni, sabato e domenica compresi.

“La risposta del personale sanitario è ottima – dichiara l’assessore alla sanità Pier Luigi Lopalco – le adesioni hanno raggiunto quota 78.800 e a questo numero va aggiunta la platea degli ospiti delle Rsa pugliesi, circa 22mila. Siamo impegnati nella somministrazione e si lavora anche nel weekend, a pieno ritmo, nei presidi ospedalieri. Nel tardo pomeriggio comunicheremo il dato aggiornato delle vaccinazioni già effettuate in Puglia”.

Nella Asl di Lecce sono al lavoro i punti dell’Ospedale di Casarano, Ospedale Vito Fazzi, Ospedale Panico di Tricase, Ospedale di Galatina, e una Rsa che si aggiunge alle due residenze sanitarie già coperte lo scorso 27 dicembre.Tra i primi a sottoporsi al vaccino questa mattina il dottore Paolo Leaci, anestesista di Carmiano in servizio al “Vito Fazzi” di Lecce, il 27enne medico carmianese Federico Moscara impiegato all'Asl di Brindisi  e la 48enne infermiera copertinese Milena De Paolis in servizio nel pronto soccorso “Perrino” di Brindisi. Vaccinazione anticovid effettuata senza alcun problema. Per i tre fissata la data del richiamo con la seconda dose che verrà somministrata come da protocollo sanitario il prossimo 23 gennaio.

 

 

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