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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Mercoledì, 24 Giugno 2020 09:23

Nel ricordo di Alessio Quarta

Il monito ai giovani da parte della famiglia dello sfortunato 20enne, morto nel tragico incidente stradale di sabato 20 giugno.
 
Nel silenzio della notte rivivo le immagini, i pensieri, le paure, lo sconforto e gli interrogativi che con maggiore intensità mi hanno pervaso in questi ultimi giorni e che hanno segnato per sempre la storia della nostra famiglia. Un'altra giovane vita volata via, quella di mio nipote Alessio. Un ragazzo premuroso, attento ai dettagli, disponibile con tutti; nello stesso tempo, la sua lieve ironia lo rendeva simpatico e divertente. L'educazione, la gentilezza e il suo dolce sorriso lo rendevano unico e speciale. Incontrarlo faceva bene al cuore. Non si tratta di frasi di circostanza o dettate soltanto dall'affetto dei familiari. Tutti coloro che lo hanno conosciuto lo hanno definito così: un ragazzo di altri tempi.
Solo 20 candeline spente lo scorso 27 aprile. Quale desiderio avrà espresso in quel soffio? Sicuramente tanti progetti, tanti sogni, mai più realizzabili.... Perché?
Per lenire la nostra sofferenza potremmo fare “a scaricabarile”, o dare la colpa “al destino crudele”. E se provassimo, invece, a fare un'analisi più profonda? Siamo certi che le famiglie assicurino ai propri figli il loro benessere? E cosa intendiamo quando si parla di “benessere”? Assecondare i propri figli in ogni desiderio, ogni richiesta?
Li aiutiamo a scoprire il valore e la bellezza della vita? E i ruoli di ogni componente familiare, sono rispettati?
Fino a qualche anno fa si sentiva parlare spesso di “alleanze educative”; ci sono ancora? La scuola e le diverse agenzie educative hanno la giusta autorevolezza per accompagnare nella crescita i figli che vengono loro affidati?
E poi? Quando un figlio non è più sotto la nostra stretta osservazione, perché maggiorenne, i vari organi di competenza sono capaci di garantire e tutelare la vita dei nostri ragazzi? Alessio e tante altre giovani vite non ci sono più e la lista, purtroppo, è molto lunga.
Si dice che la sicurezza sulle strade sia carente, ma chi si dovrebbe preoccupare per sopperire a tale carenza? Il comune? La provincia? La regione? Lo Stato? Non si può morire per una curva non segnalata, per un asfalto usurato o per dei ponti crollati. E gli organi di controllo? Dove sono? Si lasciano strade abbandonate a loro stesse e, purtroppo, ciò non è esente dal contribuire ai tragici incidenti.
Mi piace immaginare che ognuno di noi si ponga queste domande e che non restino sterili provocazioni, ma diventino un monito a una maggiore collaborazione per il rispetto della vita, perché la vita è una sola, è delicata e dev’essere trattata con cura.
E voi, cari giovani, non lasciate che un tragico evento come questo rimanga, nel tempo, un ricordo triste e lontano, ma cercate di trarne un insegnamento: divertitevi, ma abbiate anche paura; inseguite le vostre passioni, ma fatelo in maniera responsabile, per voi stessi, per i vostri amici e per coloro che vi circondano.
Gabriella Spagnolo
Published in Attualità

Si celebrano alle 17 nella chiesa Maria SS. Assunta di Carmiano i funerali di Alessio Quarta lo sfortunato 20enne, deceduto l’altro ieri al “Vito Fazzi” di Lecce, dopo aver perso il controllo del suo scooter Yamaha X-Max e centrato un palo della segnaletica stradale a bordo corsia, sulla provinciale adriatica nei pressi delle Cesine.

Oggi è il giorno del dolore per una vita spezzata prematuramente. Tutta la comunità si stringe intorno alla famiglia e appare stordita dall’immensa tragedia. Morire a soli vent’anni fa rabbia. E’ volato in cielo un giovane tranquillo, educato, solare, che si faceva volere bene, amato da tutti. Alla grande passione per le moto abbinava lo studio universitario alla facoltà di ingegneria dell’Università del Salento, ma coltivava anche l’obiettivo di entrare nelle forze armate. Un sogno improvvisamente spezzato. Venerdì scorso, insieme ai familiari aveva festeggiato il compleanno del fratello Marco di qualche anno più grande. C’era un grande affiatamento fra i due.

Sabato poi la tragedia. In ospedale, dopo che in paese e sui social è iniziata a circolare la notizia del brutto incidente c’è stata un’incessante presenza di tanti amici coetanei e familiari. Tutti con lo sguardo perso che speravano in un miracolo.

L’impatto sul quel palo in un primo momento non faceva temere il peggio per il giovane Alessio Quarta. Quando è stato soccorso dai suoi amici e da alcuni automobilisti di passaggio, che gli hanno sfilato il casco, il ragazzo respirava a fatica, ma era cosciente. Niente faceva presagire che la morte sarebbe sopraggiunta improvvisamente di li a poco probabilmente per un trauma addominale, mentre gli venivano praticati dai medici dell’ospedale degli esami strumentali. La corsa contro il tempo purtroppo non è bastata a salvare la vita allo sfortunato ragazzo.

La salma del giovane è rimasta per tutta la giornata di ieri nell’obitorio del nosocomio leccese dove, dopo l’ispezione cadaverica, è stata allestita la camera mortuaria. Oggi Alessio torna a Carmiano, nella chiesa matrice dove il parroco don Mario Pezzuto celebrerà il rito funebre.

Published in Cronaca
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