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Venerdì, 22 Settembre 2023
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Nei comuni della provincia di Lecce: gli attualmente positivi a Carmiano sono 107, a Copertino 520, a Leverano 136. Numeri in tendenziale crescita.

Nuova impennata nei contagi in Puglia. Sono 4.200 i casi di positività al virus registrati nelle ultime 24 ore. Il dato è emerso dal consueto bollettino epidemiologico regionale, redatto dal Dipartimento Promozione della Salute sulla base dei 93mila tamponi giornalieri effettuati. Ci sono da registrare anche 6 decessi che portano a 6.968 il numero delle persone morte in Puglia nel corso della pandemia.

I nuovi casi sono così suddivisi per provincia: 1251 a Bari, 534 nella Bat, 514 a Brindisi, 469 a Foggia, 1003 a Lecce, 311 a Taranto, 103 residenti fuori regione e 15 in via di definizione.

In tutta la regione sono 19.740 le persone attualmente positive: 241 sono i pazienti in area non critica e 30 quelli in terapia intensiva.

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La nuova nota del capogruppo di “Ritorniamo Insieme” di Carmiano, Giancarlo Mazzotta. “Il sindaco di Carmiano ci fa quasi tenerezza per il modo in cui cerca di confondere le acque per nascondere la figura barbina che ha fatto, preferendo polemizzare anziché attivarsi per sedare i disagi patiti dai nostri cittadini. L’ineffabile Erroi è evidentemente molto nervoso e continua a perseverare nell’errore. Andiamo per gradi: solo ora, ahinoi, il sindaco si “accorge” che a Carmiano 2 delle 3 farmacie, da più di qualche giorno, erogano il servizio di vaccinazione. Peccato, però, che per lui le farmacie a Carmiano siano solo le 2 private... lo dice chiaramente nella sua replica. Anche qui, dobbiamo informarlo meglio: le farmacie “Barbagallo” sono due attività con proprietari diversi, accomunate esclusivamente dal nome e dalla parentela ma completamente autonome tra loro.

E lui, che dovrebbe essere la massima autorità sanitaria locale, dovrebbe saperlo. Finalmente è sceso dalla luna - scrive Mazzotta - ma il tentativo di nascondere la polvere sotto il tappeto, correggendo il tiro rispetto alle prime reazioni dopo la mia segnalazione, non lo esonera ugualmente dall’azione concreta per risolvere il problema invece di continuare a fare inutili polemiche. Se ne faccia una ragione: deve darsi da fare”.

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Prosegue il confronto dialettico su tamponi e vaccini anticovid a Carmiano. Dopo il primo botta e risposta tra il sindaco Gianni Erroi e il consigliere di opposizione Giancarlo Mazzotta, si registra la replica del primo cittadino. “Il consigliere Mazzotta, ancora una volta, non perde occasione per fare demagogia spicciola e strumentale – scrive Erroi - il tutto sulla pelle dei nostri concittadini. Torno a precisare che, nelle giornate scorse, le “code chilometriche” lamentate e, peraltro, mai riscontrate dal personale delle farmacie, erano semmai da riferirsi ai tamponi rapidi che, anche se disponibili in quantità ridotta, venivano acquistati dagli avventori che, anche per questioni di necessità, giungevano da paesi limitrofi; tamponi rapidi, tra l’altro, richiesti in quantità maggiore dato il periodo festivo, per i cenoni di Natale e Capodanno, che hanno provocato resse in tutta Italia, giammai nella nostra Comunità.

Conosco bene quali sono i poteri spettanti al Sindaco – aggiunge Erroi - quale massima autorità sanitaria locale che, nella circostanza, nulla ha a che vedere con la rimostranza evidenziata dal consigliere Mazzotta. Dovrebbe informarsi, invece, visto che non lo sa, sul fatto che una farmacia necessita, per inoculare vaccini, di un titolo di farmacisti vaccinatori, di un attestato dell’esercitazione pratica, di uno specifico atto di inoculazione, di una iscrizione sulla piattaforma regionale “Edotto” ed infine di spazi utili alla somministrazione dei vaccini.

Torno, infine, sulla questione vaccini, con la speranza di non doverci più ritornare per il solo gusto di accontentare le malsane manie di protagonismo del dottor Giancarlo Mazzotta, il quale non perde mai occasione per ergersi a sommo tuttologo: nel nostro paese, e solo su tempestiva prenotazione, la farmacia che somministra dosi vaccinali, peraltro da pochissimi giorni, è la Farmacia Barbagallo (sedi di Carmiano e Magliano). Posta la necessità, appunto, di prenotazione al fine di ricevere la dose di vaccino spettante, escludo categoricamente che si siano venute a creare “code chilometriche”, invito, pertanto, il consigliere Mazzotta – conclude il sindaco - a documentare in maniera circostanziata la vicenda che racconta e ribadisce. In difetto di tanto, lo invito ad informarsi di più ed a sproloquiare meno”.

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Botta e risposta sul caso tamponi e vaccini anticovid in farmacia tra il consigliere comunale Giancarlo Mazzotta e il sindaco Gianni Erroi. Al chiarimento del primo cittadino di Carmiano, segue la replica del capogruppo di “Ritorniamo Insieme”. “È quasi inquietante che un sindaco non sappia cosa succede nel suo territorio – scrive Mazzotta - sono costretto ad informare il primo cittadino di Carmiano che le lunghe code all’esterno delle farmacie del nostro paese erano proprio per i vaccini. Erroi, evidentemente, ha perso un’occasione per tacere, ma anche per operare, visto che - lo ricordo a me stesso, ma forse lui non lo sa - un sindaco è la massima autorità sanitaria locale in base alla legge n.267/2000. Se un sindaco, quindi, non sa che ci sono farmacie nel comune che vaccinano, siamo veramente all’assurdo. Il mio era un intervento costruttivo nell’interesse esclusivo della nostra comunità. La sua replica, invece, dimostra solo che vive sulla luna: avrebbe potuto assicurare un suo fruttuoso intervento anziché irrorare il terreno della polemica... facendosi, peraltro, un clamoroso ed incredibile autogol. Insomma – conclude - che brutta figura, l’ennesima”.

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“Il consigliere Giancarlo Mazzotta è male informato e il suo è solo un tentativo di strumentalizzare la situazione pandemica”. Il sindaco di Carmiano, Gianni Erroi, replica alla nota dell’esponente di Forza Italia e fa chiarezza sulla situazione della farmacia comunale.

"Dispiace osservare ancora una volta il tentativo di confondere la comunità con notizie errate - afferma Erroi. L’attesa registrata nei giorni scorsi nei pressi delle farmacie era dovuta alla richiesta da parte dei cittadini di tamponi e non vaccini. Test anticovid, che in particolar modo nella giornata di domenica, erano disponibili, circa 50, solo nella farmacia comunale, per questo presa come punto di riferimento anche da cittadini dei paesi limitrofi. Quindi Mazzotta può star tranquillo che il servizio reso dalla farmacia comunale è efficiente e non c’è carenza di personale. Quanto ai vaccini invece siamo in attesa del nullaosta dell’Asl di Lecce - conclude il sindaco - per mettere in funzione l’hub di popolazione già individuato e allestito nel centro sociale della zona industriale”.

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La corsa al vaccino dei cittadini di Carmiano e Magliano, è finita al centro della nota del capogruppo di “Ritorniamo Insieme” Giancarlo Mazzotta, a nome di tutti i consiglieri del gruppo. Richiesto il potenziamento dell’organico della farmacia comunale.

“Code chilometriche ed ore di attesa all’esterno delle farmacie per ricevere la propria dose di vaccino: succede a Carmiano, dove i cittadini stanno dimostrando un altissimo senso di responsabilità e grado di pazienza. Le farmacie private che erogano il servizio di vaccinazione, infatti, registrano numeri elevatissimi di richieste giornaliere con numerosi disagi per gli utenti, costretti a file interminabili. La farmacia comunale, invece, non ha allestito un centro vaccini anche per carenza di personale. È evidente che andrebbe potenziato, con un’unità, l’organico della farmacia comunale per decongestionare le altre, ma anche per creare una sana competitività e migliorare le performance.

Un farmacista in più, in questo caso vaccinatore – aggiunge Mazzotta - avrebbe dei costi inferiori agli introiti grazie ai rimborsi della Asl e quindi non costituirebbe un problema ma addirittura un’opportunità.

Gli amministratori di Carmiano, allora, che fanno? Anziché occuparsi della situazione, continuano ad allenarsi in passerelle inutili che non producono alcun beneficio per la comunità. Ci auguriamo che “qualcuno” esca dallo stato di inerzia e si preoccupi di una situazione ormai insostenibile: in tutte le altre realtà della provincia e della regione, la macchina organizzativa per la campagna vaccinale procede con rigore. I contagi stanno aumentando in maniera incontrollabile e la nostra comunità merita maggiore attenzione e rispetto”.

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Alcune considerazioni pubblicate dall'avv. Mazzotta su ViviCittà news in risposta al mio precedente articolo hanno poco contenuto politico ma traboccano di risentimento e di questo me ne rammarico. In detto articolo, dopo la nota diffusa dal gruppo consiliare di minoranza appena qualche giorno fa, ho cercato di esprimere il mio modesto pensiero sul concetto di "democrazia". Ho dato una valenza politica agli argomenti trattati in linea col titolo "La democrazia è morta? Chi l’ha uccisa?” Pertanto non intendo sminuire il significato politico del mio articolo facendomi trascinare in un'inutile polemica ingiuriosa che nulla ha a che fare con la politica. Tuttavia è doveroso da parte mia chiedere ed ottenere un pubblico chiarimento dall'avv. Mazzotta. Mi riferisco a quanto riportato in merito a fatti e circostanze che sarebbero accadute in occasione delle elezioni amministrative svoltesi nel 2010. In particolare mi vengono mosse accuse del tutto infondate riguardanti cambiamenti di "rotta" "per interessi personali". L'avv. Mazzotta o non conosce bene i fatti relativi a quel periodo o è in completa malafede e afferma menzogne nell'intento di screditare la mia persona per fini che al momento mi sfuggono. Spero che voglia precisare pubblicamente quali "interessi personali" avrei cercato di tutelare, come e con chi. Per il resto mi piacerebbe confrontarmi con lui civilmente in un pubblico dibattito sul tema interessante della democrazia in generale e della democrazia nel nostro comune in particolare.

Un'ultima considerazione prima di concludere, a proposito di accoliti. Ringrazio l'avv. Mazzotta per un presunto ruolo "carismatico" che mi attribuisce indirettamente quando mi accosta ai miei "accoliti". In verità io agisco da solo e non ho né seguaci né tantomeno "capi" cui ubbidire. D'altra parte, a riprova che io agisco da solo, c'è da considerare che non un accolito, né un mio capo mi è venuto in soccorso in questa polemica, nonostante varie accuse fossero rivolte a diversi soggetti.

T. Lauretti

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Si, la democrazia è definitivamente deceduta!

Il dottore Lauretti, congiuntamente ai suoi accoliti, dimentica, dolosamente, che proprio dieci anni or sono per interessi personali e non sociali e/o della collettività decise di cambiare rotta e attraccare in un porto apparentemente più sicuro. Gli stessi soggetti che dieci anni fa pensavano di nutrire la popolazione carmianese con il cibo della democrazia partecipata, oggi, con gli stessi ingredienti, hanno nuovamente e senza ritegno inteso svuotare il piatto e affamare politicamente la stessa gente.

E’ vero che la politica appartiene agli illogici e incoerenti sofisti, ma oggi leggo, a chiare lettere, l’amarezza di un gruppo che viene privato non solo delle idee, anche dei propositi.

La democrazia è morta! La colpa, quindi, è da imputare esclusivamente a quel gruppo di cittadini che, di volta in volta, militano nello schieramento che meglio garantirà loro le proprie esigenze. La compagine e l’agglomerato di cittadini che si sono frapposti alla reale democrazia, era composta, da un ingrediente velenoso: l’odio. Nulla di ciò, quindi, può adeguatamente rappresentare la democrazia. Il mea culpa quindi va rispedito al mittente che, ancora una volta, non ha consentito alla cittadinanza di esprimersi liberamente e senza condizionamenti.

L’imponente massa di notizie false condite da veleni sociali e familiari ha consentito, ad uno sparuto gruppo di dissidenti, una risibile vittoria elettorale. Gli stessi dissidenti, che nel 2010 rappresentavano la macchina del fango sociale, oggi si ergono a moralizzatori e vivaci rappresentanti del popolo.

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La democrazia è morta? Proviamo a scoprire insieme chi l'ha uccisa.

Alla luce di un sano e semplice ragionamento parrebbe più viva che mai. Basta guardarsi in giro e notare sia chi fa alcune affermazioni in un telegiornale, sia chi argomenta il contrario in un talk show, chi parla bene di Draghi e chi ne parla male, chi è "si vax" e chi "no vax".

Per dirla col compianto Rino Gaetano "Chi è assunto alla Zecca, chi ha fatto cilecca, chi ha crisi interiori, chi scava nei cuori .... MA IL CIELO È SEMPRE PIÙ BLU". Perciò possiamo stare tranquilli. Addirittura c'è una tale quantità di libertà di pensiero e di azione che volteggia nel cielo blu che i Ricchi e Poveri direbbero "che confusione". E se invece anziché guardarci intorno iniziassimo a ispezionarci dentro? Quanti di noi si sentono veramente liberi di dire e di fare pubblicamente quello che pensano (sempre nei limiti consentiti dal buon senso e dalle leggi di uno stato il meno autoritario possibile)? Pochi, forse nessuno! Allora,  se in questa società non tutti riescono ad esprimere liberamente quello che pensano la cosa è seria: la democrazia è morta! E Chi può averla uccisa? Max Pezzali potrebbe dire "chi sia stato non si sa, forse quelli della mala, forse la pubblicità"? Ecco appunto una possibile causa: la (cattiva) pubblicità. Termine col quale deve intendersi l'abilità di manipolazione delle menti umane tale da imporre sui mercati non solo prodotti di scarsa qualità, ma addirittura a prezzi maggiorati. É altresì noto che anche una semplice persona, analogamente a quanto avviene per un prodotto, può beneficiare di una pubblicità sapientemente orchestrata, tanto da trasformarsi in un personaggio importante fino ad apparire un mito. Certo non è tutta colpa della cattiva pubblicità. Essa, tuttavia, travisando la realtà, ci (dis)orienta nelle scelte, c’impedisce di essere autentici ed in certe situazioni ci rende simili al tipico personaggio che come “Fantozzi” pende dalle labbra del suo “capo”.

Il mio ragionamento porta a ipotizzare che molti cittadini, oggi come anche 10 anni fa e chissà da quanto tempo, abbiano disimparato a discutere tra di loro e ad organizzarsi per elaborare strategie di partecipazione e per proporre progetti concreti col solo scopo di realizzare il bene di tutti. Quindi, a mio avviso, se proprio dobbiamo andare a pescare i responsabili di una democrazia morta ammazzata basta riflettere su noi stessi e sul nostro comportamento in generale.

Volutamente restiamo indifferenti anche nei momenti importanti quali discussioni su problematiche di pubblico interesse o addirittura in occasione del voto per scegliere i nostri rappresentanti sia a livello nazionale che locale. Si tende a scegliere (non tutti per fortuna) non chi potrebbe impegnarsi per la collettività, quanto chi in futuro potrebbe favorirci. Anche analizzando il problema dal punto di vista sociologico, si può dire che la famiglia sembra aver abdicato al ruolo di formazione della coscienza civica dei figli e che la scuola appaia troppo impegnata nel tentativo di formare professionisti tecnicamente preparati, ma spesso privi di una coscienza critica circa il mondo reale. La stessa classe studentesca (anche in questo caso, non tutta per fortuna) che una volta si riuniva in assemblee per discutere non solo di problemi scolastici contingenti, ma soprattutto di problemi sociali proiettati nel futuro, ora è troppo impegnata a vivere un’esperienza virtuale sui social nel più completo isolamento che ha del surreale (eccezion fatta, ovviamente, per gli incontri virtuali imposti dalla pandemia in atto). La mia speranza, tuttavia, è che si tratti solo di “morte apparente” e che la democrazia possa risvegliarsi e presto. Ciò potrebbe avvenire solo col contributo di tutti. Alla prossima.

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Con il portone dato alle fiamme nella notte scorsa su via San Martino, salgono a tre gli atti intimidatori registrati in poco più di un mese tra Carmiano e Magliano. Il primo lo scorso ottobre: un’auto incendiata su via XXIV maggio. Il secondo invece l’atto vandalico ai danni di un ingegnere del posto, la sera dello scrutino a votazione chiuse per il rinnovo del consiglio comunale: in quella circostanza ignoti danneggiarono l’insegna dello studio professionale posizionata all’ingresso della villetta.

Diversi gli interrogativi in paese nelle ultime ore. E sui tre atti intimidatori registrati, il neo sindaco Gianni Erroi esprime solidarietà e vicinanza alle vittime. “Rientra fra le priorità dell’amministrazione combattere ogni forma di illegalità. Nelle prossime ore incontreremo le forze dell’ordine - ha affermato Erroi - e vigileremo con attenzione per evitare che fatti del genere turbino la serenità dei cittadini di Carmiano e Magliano”.

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