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Ipotesi scioglimento Consiglio: le reazioni della politica

Ipotesi scioglimento Consiglio: le reazioni della politica

Il paventato scioglimento del consiglio comunale per rischio di infiltrazioni mafiose, scuote e preoccupa la comunità di Carmiano. I social per una volta sono quasi del tutto muti e scarseggiano anche le dichiarazioni pubbliche. Pochi i commenti che si registrano, per giunta sotto voce. In paese si predilige la cautela, in attesa che si faccia chiarezza sul futuro dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giancarlo Mazzotta.

Un destino che attualmente è nelle mani del Prefetto di Lecce, Maria Teresa Cucinotta e del Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, dopo che il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza ha avallato la relazione della commissione d’accesso agli atti. Il Prefetto di Lecce, con a disposizione un mese di tempo, dovrà quindi decidere - sulla scorta delle risultanze – se chiedere o meno al capo del Viminale, lo scioglimento dell’assise cittadina.

Intanto l’altra sera, parte dei consiglieri di maggioranza si sono riuniti a palazzo di città per analizzare, in presenza del primo cittadino, l’evolversi della vicenda. “Non conoscendo gli atti della relazione dei commissari non è possibile fare valutazioni - commenta l’assessore Gianni Erroi. Ci rammarica invece che qualcuno, in anticipo, sia venuto a conoscenza di parte del contenuto di queste 100 pagine. Tuttavia se le indiscrezioni, che puntano l’attenzione sulla vicenda Bcc del 2014 e sulle minacce alla persona del sindaco, fossero confermate – prosegue l’amministratore - queste ancora una volta confermerebbero la mia tesi sul netto distinguo tra banca e amministrazione comunale. Come maggioranza siamo sereni, fiduciosi e rispettosi dell’operato delle istituzioni, con la convinzione di aver operato nel rispetto della legge. Auspico per il bene della nostra stimata comunità che nessuno voglia fare speculazione politica”.

Maggiore inquietudine viene fuori invece dalle parole della consigliera di opposizione Barbara Marino. “L’avanzamento dell’iter d’inchiesta e l’avallamento della relazione prodotta dai commissari non mi sorprende. Sono anni che evidenziamo situazioni poco chiare in consiglio e negli atti di governo, e di cui abbiamo chiesto lumi in Prefettura e Procura. Le responsabilità sono di tanti, dalla politica agli uffici che hanno protetto e garantito il tutto”. Preoccupazioni condivise anche dai colleghi del gruppo “LiberAzione”, minoranza in consiglio, Gigi Bruno e Mino Bruno. “Purtroppo prefiguravamo una situazione del genere. Ad oggi, non conoscendo gli atti, non possiamo entrare nel merito della valutazione, ma quando in assise, per ben due volte abbiamo chiesto le dimissioni di tutti consiglieri, intendevamo salvaguardare l’immagine della nostra comunità, che ora rischia di subire un’onta che non merita. Carmiano e i suoi cittadini non hanno nulla a che vedere con la mafia”.

Proiettato verso il futuro e fiducioso nell’operato delle istituzioni, la chiosa del meetup cittadino del Movimento 5 stelle. “Stiamo seguendo l’evolversi di una vicenda che ci rammarica profondamente – sottolinea l’attivista Luca Tondi. Attendiamo il finale senza fare polemiche, preferiamo lavorare da subito per tutelare e ricostruire ove necessario l’immagine del nostro paese”.

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