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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Si alza il sipario del cineteatro “Lumierè” domani sera a Carmiano con il concerto "Homo Faber - Massimo Donno racconta e canta De Andrè", primo appuntamento della rassegna "Teatro, musica e cultura". 
Un viaggio, che inizia nel 1940 e finisce nel 1999, che parte da Genova e arriva a Milano, che esplora tutto ciò che accade tra "Tutto Fabrizio De Andrè" del 1966 ed "Anime Salve" del 1996. Trent'anni di musica, poesia, posizioni ideologiche, vicende umane in un'Italia in continuo movimento.
L'evento in programma alle 20, a cura dell'associazione musicale "Lu mbroia", è organizzato dall'assessorato alla cultura del Comune di Carmiano. Sul palco con il cantautore Donno saranno presenti Eleonora Pascarelli e Gianluca Milanese.
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Il pericoloso incrocio tra la via provinciale per Copertino e la strada comunale extraurbana Monteroni, di Carmiano, sarà semaforizzato. Sono partiti stamattina i lavori di installazione dell'impianto semaforico per regolare il traffico tra la strada provinciale e le arterie laterali, una delle quali conduce alla zona industriale, teatro in passato di gravi incidenti stradali, anche mortali. L'iniziativa porta la firma congiunta della Provincia di Lecce, che ha finanziato l'opera, e dell'amministrazione comunale di Carmiano.

Soddisfatti dell'intervento di messa in sicurezza del tratto stradale si sono detti il sindaco Gianni Erroi e l'assessore all'urbanistica Stefania Arnesano. "L'installazione del semaforo consentirà di rendere più sicuro il transito dei veicoli lungo l'arteria stradale, garantendo al contempo un'adeguata segnalazione dell'incrocio a vantaggio di tutti gli utenti. Siamo soddisfatti di questo primo importante provvedimento, fortemente voluto da tutta l'amministrazione comunale per la sicurezza dei cittadini, e per cui ringraziamo per la sensibilità dimostrata il presidente della Provincia, Stefano Minerva, il vicepresidente Antonio Leo e l'ingegnere Tundo. Il prossimo step, già in corso di valutazione - precisano gli amministratori comunali - è l'inserimento del semaforo su via Leverano all'altezza dell'incrocio con la via per la chiesa del Turriso". Il semaforo su via Copertino, ultimati i lavori e l'allaccio alla rete elettrica, dovrebbe entrare in funzione per il mese di marzo.

 

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Disavventura per una famiglia ieri sera sul lungomare di Gallipoli. La Fiat, con alla guida il padre, un uomo di Carmiano, per cause ancora in fase di accertamento, ha oltrepassato la banchina del molo ed è finita parzialmente in mare, restando incastrata senza alcuna possibilità di fare manovra per tornare in strada. Gli sfortunati occupanti dell'auto, per fortuna rimasti illesi, sono quindi stati costretti a chiamare i vigili del fuoco per i soccorsi del caso.

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Giovedì, 15 Febbraio 2024 20:04

“Le origini di Carmiano” di Mario Spedicato

Vi è una data di nascita di Carmiano? Esiste un periodo in cui il casale acquista una forma precisa di comunità?
Una domanda questa che può avere una risposta attendibile, ancorché non definitiva, se legata alle tracce documentarie superstiti ancora disponibili nei nostri archivi. Dalla consultazione di queste carte appare assodato che Carmiano si è formato come insediamento abitativo permanente nella prima metà del XV secolo e solo da allora ha assunto una sua, propria configurazione identitaria senza mai più perderla. Un recente volume di Silvio Macchia, Carmiano nel tempo (Grifo editore) tuttavia cerca di rimettere in discussione l’origine del paese, anticipando la nascita del casale e fissandola al XIV secolo in base ad una considerazione però fin troppo scontata, quella secondo la quale se esiste un feudatario esiste anche un paese di riferimento. Una trappola in cui non dovremmo facilmente cadere in quanto non può sfuggire ad uno storico avveduto che nel Mezzogiorno durante il Medioevo esistono i feudi abitati e quelli disabitati e il feudo di Carmiano nel XIV secolo è certamente privo di un centro abitato. A meno che non si pensi che la presenza di uno o più insediamenti rurali sparsi possa essere sufficiente per desumere l’esistenza di un casale.
Il feudo, come struttura giuridica e territoriale, è nato nel Mezzogiorno con la dominazione normanna (sec. XI) e da allora ha avuto una storia che ha interessato esclusivamente le campagne senza mai toccare i centri abitati più importanti come nel Salento sono considerati Lecce, Gallipoli, Otranto, ecc. che restano sempre città libere non soggette ad alcuna signoria. Nel Medioevo il trasferimento dei feudi da un barone ad un altro non segna la vita di una comunità ma quella del territorio (spesso) disabitato di riferimento. Se nel periodo angioino (secc. XIII-XIV) il feudo di Carmiano è attribuito a diverse famiglie aristocratiche (De Caniano, Della Marra, Giundaci, ecc.) non significa che la giurisdizione signorile investe un centro abitato, cioè un casale de corpore già formato e ben individuabile. Non è da escludere tuttavia che nella campagna carmianese in quell’epoca ci possa essere qualche insediamento isolato, riconducibile ad una presenza umana in masserie o in strutture armentizie ed in altre di natura artigianale (per esempio fornaci per lavorazione della terracotta, dei metalli o di simile) per alimentare il mercato cittadino di Lecce, ma questo non comporta l’esistenza di un centro abitato con un proprio e riconosciuto ordinamento amministrativo.   
L’inganno viene alimentato dalla diffusione del toponimo carmianensis preceduto da saltus che nel Medioevo connota un vasto territorio oggi identificabile con la valle della cupa, una depressione che abbraccia un insieme di paesi destinati ad occupare in via progressiva un’area a forte permeabilità acquifera, aperta a cicliche inondazioni che rendono problematici gli insediamenti abitativi senza preventivi lavori di drenaggio. A questo dato se ne aggiunge un altro che per Carmiano non è trascurabile. Il feudo sin dal XIII secolo è a forte prevalenza boschiva, configurandosi come una sorta di appendice della foresta di Oria, la cui vivibilità non è solo limitata dalla scarsità di terre da mettere a coltura, ma anche dalla infestazione di lupi, che costituiscono una minaccia permanente per i raccolti se il governatore militare della città capoluogo è costretto a fissare una taglia in denaro per contenere la loro moltiplicazione. Ciò scoraggia l’insediamento umano permanente per renderlo praticabile solo nel primo Quattrocento quando si avvia un progressivo disboscamento del territorio accompagnato da un ineludibile sterminio dei lupi, spingendo gli animali superstiti ad allontanarsi e a riparare nella zona macchiosa dell’Arneo.
Per queste ragioni il territorio di Carmiano può ospitare un agglomerato duraturo di abitanti dal primo Quattrocento e non prima. Del resto il termine casale che accompagna Carmiano negli atti amministrativi si rivela solido solo nel periodo aragonese, a partire cioè dalla seconda metà del secolo XV in poi. La ricerca di Silvio Macchia torna di grande utilità per conoscere il territorio di Carmiano attraverso la toponomastica rurale, le cui tracce consentono di ricostruire la storia del territorio nei suoi aspetti più remoti. Prevalgono sul piano delle conoscenze storiche i toponimi di origine romana e bizantina. Il termine ager Carmianensis  (è irrilevante legarlo al centurione romano Carminius o al colore rosso della terra) risale al terzo secolo dopo Cristo, rimandando ad un’occupazione romana del Salento, mentre altri toponimi richiamano la lunga dominazione bizantina che a livello culturale-religioso non si chiude con l’arrivo dei Normanni e il distacco dalla Chiesa di Roma nel 1044, ma continua anche nei secoli successivi, contagiando gran parte delle diocesi, delle parrocchie e del clero ivi incardinato che rimangono per lungo tempo obbedienti a Bisanzio, certamente fino alla caduta di Costantinopoli in mano ottomana nel 1453, ma con strascichi che durano anche dopo, fino al primo Seicento. Carmiano emerge come comunità coesa proprio in concomitanza di questi fatti, per iniziativa della potente famiglia Orsini del Balzo padroni del Principato di Taranto, e in modo particolare della contessa di Lecce e poi regina di Napoli Maria d’Enghien, che affida il nascente casale alla signoria dei Celestini di Santa Croce di Lecce, che restano nella storia i veri e incontrastati fondatori del paese.
 
Mario Spedicato
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La stufa elettrica va in corto e l’incendio divampa in camera da letto: giovane salvato nella notte a Carmiano dall’intervento di tre volontari della protezione civile locale guidata da Fabrizio Solazzo. Il rogo improvviso si è scatenato intorno alle 2 in un’abitazione al primo piano in via Graziani, viuzza del centro storico a ridosso di via Immacolata. La stufetta lasciata accesa dal ragazzo, un 20enne del posto, per riscaldare gli ambienti avrebbe innescato delle scintille finite sul vicino letto. Tanto è bastato per alimentare le lingue di fuoco che in breve hanno avvolto arredi e suppellettili della camera. Il ragazzo svegliatosi nel cuore della notte, ha provato a chiedere aiuto con il cellulare, ma anche il supporto elettronico era stato danneggiato dalle fiamme.

Il 20enne, intossicato dal fumo e lievemente ustionato ad una mano e ad un braccio, è quindi sceso in strada per chiedere aiuto. Sulla via a quell’ora deserta, è stato provvidenziale il passaggio di 2 volontari della protezione civile cittadina, Rebecca Spedicato e Andrea Nazzario, quest’ultimo anche agente di polizia municipale in paese, che hanno arrestato la marcia della vettura e prestato i primi soccorsi. Poi il successivo intervento di un altro volontario, Alessio Invidia, sopraggiunto in zona con il mezzo antincendio ha consentito di domare le fiamme che nel frattempo avevano divorato la camera da letto e di limitare i danni nelle altre stanze della casa. L’allarme tempestivo fatto scattare dai 3 giovani, ha richiamato sul posto anche i carabinieri della compagnia di Campi salentina e 2 unità dei vigili del fuoco. I caschi rossi intervenuti da Lecce e Veglie hanno così completato l’intervento di spegnimento e messa in sicurezza dell’area. Il ragazzo intossicato e lievemente ustionato è stato soccorso dai sanitari del 118 e trasportato in ospedale per le cure del caso.

 

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Il direttivo di Forza Italia di Carmiano plaude all’ingresso del coordinatore cittadino, Graziano Landolfo, nel coordinamento provinciale del partito. “Siamo certi -dichiarano i componenti del direttivo cittadino- che Graziano Landolfo saprà rappresentare al meglio la nostra comunità e i suoi bisogni all’interno della compagine provinciale del partito. A lui vanno i nostri migliori auguri di buon lavoro”. “Ringrazio l’amico e neo coordinatore provinciale di Forza Italia, Paride Mazzotta, - dichiara Graziano Landolfo- per aver sostenuto il mio ingresso all’interno del coordinamento provinciale. Sento la responsabilità di onorare la fiducia che è stata riposta in me e lavoreremo con determinazione, assieme al presidente Mazzotta, per rilanciare la nostra proposta politica a Carmiano e in tutta la provincia di Lecce. Questo è un nuovo corso di Forza Italia - conclude - e noi lo sosterremo nel ricordo indelebile degli insegnamenti del nostro Presidente Berlusconi”.

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“Carmiano nel tempo”: sarà presentato il prossimo 8 febbraio alle 19, nella chiesa dell’Immacolata a Carmiano, il primo tomo del nuovo libro, edizioni Grifo, realizzato dal professore Silvio Macchia. La presentazione del volume su “problematiche ambientali, variabilità climatica e demografica, dinamiche storiche in Valle della Cupa” vedrà la partecipazione del docente di Unisalento e presidente della società di Storia patria Lecce, Mario Spedicato e del docente Michele Mainardi. Conclusioni affidate all’autore.
 
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 Grave incidente stradale sulla provinciale Carmiano – Copertino. Tre i feriti nel violento impatto tra un’auto e una moto avvenuto intorno alle 18. Ad avere la peggio nello scontro sono stati conducente e passeggero del mezzo a due ruote: una coppia di coniugi, entrambi 54enni di Carmiano, sbalzati dalla moto e caduti violentemente sull’asfalto. Sotto choc, ma solo lievemente ferito, il conducente dell’auto, un uomo di 96 anni di Magliano. Secondo una prima parziale ricostruzione dei fatti, ancora al vaglio delle forze dell’ordine, pare che marito e moglie in sella alla moto, una Morini, stessero percorrendo la provinciale in direzione Carmiano, mentre l’auto in direzione opposta. L’impatto tra i due mezzi è avvenuto all’altezza dell’incrocio con la zona industriale, tratto stradale già in passato teatro di altri gravi sinistri, anche mortali.
A lanciare l’allarme sono stati alcuni automobilisti in transito, che hanno assistito alla scena. I sanitari del 118, intervenuti sul posto, hanno prestato le prime cure ai due feriti più gravi e ne hanno disposto il ricovero in codice rosso, per dinamica, all’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce. L’anziano invece è stato condotto all’ospedale di Copertino per ulteriori accertamenti.
Per mettere in sicurezza l’arteria stradale sono intervenuti Vigili del fuoco del distaccamento di Veglie e la protezione civile. I rilievi per stabilire l’esatta dinamica del sinistro sono affidati ai carabinieri. 
 
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Notte movimentata nel nord Salento: 4 furti, due messi a segno e due falliti tra Carmiano, Monteroni e Veglie.

Nel primo comune i ladri hanno preso di mira il centro “Luisa Esposito hair e make up” in via don Alessandro Niccoli e un negozio di articoli da regalo a poca distanza da piazza Diaz. Per entrare nel salone di bellezza i furfanti hanno utilizzato una grossa pietra con cui hanno sfondato la porta d’ingresso. Porta scassinata anche nel secondo negozio distante in line d’area appena 500 metri dal primo. L’allarme, scattato in entrambi i casi, ha costretto i ladri a fuggire via con un magro bottino. Sui furti indagano i carabinieri della locale stazione.

Il secondo furto messo a segno invece a Veglie, in un circolo con sala slot, ma l’intervento della Ggs Velialpol, ha consentito di individuare il presunto autore. Effettuati gli accertamenti di rito, l’uomo è stato denunciato dai carabinieri. A Monteroni invece attorno alle 3 è stata presa di mira la stazione di carburanti S-Gas di Monteroni, situata sulla via Lecce-Porto Cesareo. L’allarme ha costretto i furfanti alla fuga a mani vuote.

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A Carmiano si aprono domani i festeggiamenti in onore di Sant’Antonio Abate. Tra fede e folklore, il rito avrà inizio alle 16 con la benedizione degli animali, seguito dalla solenne processione del Santo per le vie del paese. Dalle 19 spazio allo spettacolo con la “Gran Parata del Circo di Fuoco” e la musica dei “Fanfarroni”, per la direzione artistica di Circonauta e AltraMarea. Fissata per le 20 la pirotecnica accensione della Focara, realizzata in piazza Vadacca (area mercatale) con fascine ricavate dai tralci delle viti, realizzata dai volontari del comitato festa guidati dai costruttori Piero Martena e Salvatore Spagnolo e dal parroco don Riccardo Calabrese. Non mancherà la sagra della Bruschetta e del Tarallo e la musica live di Enzo Petrachi e, a seguire, AllaBua per ballare tutta la notte. 
Domenica, 21 gennaio, oltre ai festeggiamenti religiosi, già dal primo mattino ore 8.00 e alle 15.30 il 30esimo Festival dello Sparo e, dinanzi al piazzale della Chiesa di Sant’Antonio Abate, il Grande Circo sin dalle ore 17.00 con gli spettacoli del Grande Lebuski e IlAria, la musica dei TalitaKum e la sagra della Bruschetta e del Tarallo. In caso di maltempo, l’accensione e le iniziative slitteranno tutte a domenica.
L’evento è patrocinato dal Comune di Carmiano, Regione Puglia, Provincia di Lecce.
 
Il rito dell'accensione del falò sarà visibile sulle pagine social di ViviCitt@ e Db11webTv
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