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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Si allarga l’offerta di eventi invernali di “Giovani INformazione”-APS, l’Associazione approda nel mondo dell’informatica con il suo nuovo progetto dal nome print (“Hello, Carmiano!”), un ciclo di quattro incontri che si terranno il 12, 14, 19 e 21 Ottobre.
L’Associazione, in collaborazione con Keplero Education, si allinea infatti alla “EU Code Week”, la settimana europea della programmazione, e grazie alla partecipazione al bando europeo “Meet and Code” si aggiudica un finanziamento della multinazionale non-profit TechSoup, proponendo un corso base di programmazione totalmente gratuito mirato ai giovanissimi di Carmiano e paesi limitrofi.
Lo scopo dell’iniziativa è proprio quello di stimolare l’interesse verso la programmazione, un ambito in forte sviluppo, la cui crescita non sembra essere destinata a fermarsi, tramite l’apprendimento delle conoscenze di base e la risoluzione di quiz ed esercizi in modo guidato.
L’Associazione Culturale “Giovani INformazione”-APS, in collaborazione con Keplero Education, propone dunque un piccolo corso della durata di quattro incontri. dedicato ai ragazzi tra i 10 e i 15 anni per scoprire, con “tastiere alla mano”, cosa significhi programmare. Gli incontri si terranno il 12, 14, 19 e 21 Ottobre 2023, dalle 17:00 alle 19:00 presso la sede dell’Associazione, il Centro Sociale Polivalente, sito in via Sara Librando, 20 a Carmiano (LE).
Come sempre la parola d’ordine è inclusione: la partecipazione infatti non solo è totalmente libera e gratuita fino ad esaurimento posti, ma l’Associazione si impegna a fornire materiale ed attrezzature didattiche necessarie ai bambini che ne sono sprovvisti. Tutti i partecipanti saranno seguiti dal dott. Matteo Quarta, laurea magistrale in Ingegneria Informatica, Analisi Dati ed Intelligenze Artificiali, che ha preparato il corso e che li seguirà passo dopo passo nell’apprendimento della nozionistica di base e la risoluzione degli esercizi.
Le iscrizioni sono aperte e “Giovani INformazione”- APS non vede l’ora di accogliere la comunità dei giovanissimi per partecipare, per informazioni e iscrizioni contattare, su WhatsApp o telefonicamente:
 
 - 380 6838941 Yuri Vadacca
 - 327 7180306 Matteo Quarta
 
Emanuele Spagnolo
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Colpo di scena in consiglio comunale a Carmiano. In assise per la minoranza si presenta Emanuela Bruno e presiede il consiglio per assenza del presidente Marco Furia. La seconda novità arriva subito in apertura del dibattito: il sindaco Gianni Erroi legge una nota in cui la consigliera di minoranza Mariagrazia Indennidate (assente in aula) comunica di passare nelle fila della maggioranza.
La consigliera Emanuela Bruno ha lamentato scarsa sensibilità della maggioranza nel salvare alcuni posti di lavoro e nell’accogliere l’appello di una donna disabile che ha lamentato le sue difficoltà durante una trasmissione in una televisione locale. Infine ha puntato il dito anche sulle aiuole in terra di via Roma di recente realizzazione, che diventano un problema per i cittadini quando piove.
La risposta del sindaco Erroi sui tre problemi è stata immediata: dopo aver chiarito che è la ditta “La Fenice” che sceglie i suoi dipendenti, si è detto pronto ad affrontare il problema licenziamenti dei lavoratori. Poi, ha precisato che la donna disabile non ha mai fatto pervenire il suo disagio in Comune e che verrà contatta a breve. In merito alle aiuole invece, il primo cittadino ha comunicato che si terranno quanto prima degli interventi risolutori.
Dopo uno scambio di battute accese sul tema “licenziamenti” fra l’assessore ai sevizi sociali De Cruto e la consigliera Bruno, la stessa ha abbandonato l’aula. In breve, la maggioranza ha approvato tutti gli argomenti all’ordine del giorno.
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A Carmiano il primo censimento della popolazione residente di cui resta traccia documentaria risale a metà circa del XV secolo. Vengono segnalate 13 famiglie ma non riportate le loro generalità. Solo alla fine del secolo quando ormai il primitivo nucleo urbano si accresce sensibilmente di numero si possono individuare alcune famiglie dominanti. Essendo un centro abitato prevalentemente da contadini poveri, in larghissima parte provenienti da altre zone, la scalata sociale avviene attraverso la strada del sacerdozio. Una scelta che consente non solo di emanciparsi dalla miseria, ma anche di civilizzarsi ossia di distinguersi per livello culturale dall’insieme della popolazione analfabeta. La prima famiglia che emerge da questo indistinto microcosmo comunitario è quella dei Meliteno, che esprime i primi parroci del paese e si rende protagonista della costruzione della nuova chiesa parrocchiale, di piena obbedienza romana eretta nel 1560 (ora cancellata dall’insipienza amministrativa). Quando la chiesa-madre diventa operativa i Meliteno scoprono la concorrenza di altre due famiglie, dei Melcaro e dei Franco, che si contendono il potere civile ed ecclesiastico ricoprendo per un periodo non breve le cariche di sindaco e di arciprete. L’accresciuto potere spinge queste famiglie ad uscire dal primitivo centro storico, quello denominato Pozzo dello Casale, per formare delle isole insediative autonome (una sorta di rioni o meglio di corti domestiche per ospitare una famiglia allargata). Nascono così durante il XVI secolo le isole dei Meliteni, dei Franchi e dei Melcari. Già a fine Cinquecento sopravvive solo la famiglia Franco, che deve contendersi il potere locale non più con le vecchie famiglie dei Meliteno e dei Melcaro, ormai declinanti, ma con altre più agguerrite come quelle dei Gratiano e poi degli Scardia. All’inizio del XVII secolo con una popolazione che supera i 600 abitanti si registra un rimescolamento nelle compagini domestiche e la famiglia dominante dei Franco viene insidiata da altri nuclei emergenti che scelgono la competizione sul terreno collaudato del potere ecclesiastico ed amministrativo. I Franco riescono a conservare il dominio comunitario fin oltre la metà del ‘600 non perdendo mai il controllo della parrocchia e avvicendando propri esponenti alla guida dell’amministrazione civica. I Gratiano e gli Scardia, pur in forte ascesa, si accontentano di emulare i Franco nella costruzione di una loro isola autonoma, ma non trovano alcuno spazio per contendere il potere locale, saldamente nelle mani dei Franco per oltre un settantennio. Carmiano resta a lungo appesa al volere di questa potente famiglia che impone il suo dominio con inusitata arroganza. A partire tuttavia dai primi decenni del Seicento si fanno avanti prima timidamente e poi con crescente coraggio tentando di spezzare il predominio assoluto dei Franco le famiglie Provenzano, Casilli, Falli, Arnesano, Lecciso, Paladini e Monte (o De Monte). Bisogna però attendere la seconda metà del secolo perché i vecchi rapporti di forza mutino realmente. Sono i Casilli che per primi subentrano ai Franco alla guida della parrocchia e per trascinamento alla carica di sindaco. I Casilli scoprono quasi subito di avere una forte concorrenza nella famiglia De Monte, che già tra la fine Seicento e il primo Settecento risulta esercitare il potere locale in maniera incontrastata. I De Monte chiudono un’epoca, che vede una competizione ristretta a poche famiglie, legata per un verso ad un asfittico quadro demografico e per l’altro ad un accresciuto patrimonio della chiesa locale in seguito alla drammatica crisi del Seicento con l’istituzione di numerosi legati ad pias causas (conseguente all’aumento della domanda di servizi religiosi per il numero esorbitante di messe in suffragio), la cui titolarità è contesa dalle nuove famiglie emergenti, lotta che segna il percorso di ascesa sociale di alcune di queste, tra cui, oltre quella dei Casilli e dei De Monte, anche di altre riconducibili agli Albanese, Mieli , Lecciso, Provenzano, D’Agostino, Arnesano, Paladini e Sozzo.
Con il Settecento cambia progressivamente lo scenario del secolo precedente. I processi di secolarizzazione non risparmiano neppure comunità periferiche come quella di Carmiano, il cui clero privato dei privilegi fiscali è soggetto ad un ridimensionamento significativo. Si passa da 23 preti che servono la parrocchia all’inizio del Settecento a 9 alla fine del secolo, con un vistoso decremento nonostante un sensibile aumento della popolazione residente. La scelta sacerdotale finisce per diventare sempre meno attrattiva anche per quelle famiglie che mirano a civilizzarsi con gli studi in seminario. Lecce, prima ancora di Napoli, offre opportunità ad ampio spettro con le sue scuole pubbliche nate sulle ceneri di quelle degli Ordini religiosi e soprattutto di quella dei Gesuiti espulsi dal regno nel 1767. Nella parrocchia carmianese si assiste ad avvicendamenti non conflittuali che vede alla guida della chiesa locale parroci miti e culturalmente preparati (vincitori della carica di archipresbiter per concorso) come Giuseppe Mieli per lungo tempo e Vincenzo Leopizzi per un periodo più breve, entrambi espressione di famiglie insediate nel paese in tempi piuttosto recenti e non legate alle tradizionali lotte di potere locale, così come quelle vissute dai loro predecessori. La chiesa non si presta più, come nel passato, ad essere unico strumento per l’ascesa sociale delle famiglie più in vista.

Far parte del corpo ecclesiastico fornisce ancora prestigio, ma non più favori e privilegi. Non è un caso che la famiglia locale più importante del secondo Settecento emerga al di fuori delle dinamiche di sacrestia ed è espressa dal mondo delle professioni liberali. Si tratta della famiglia Miglietta, da poco trasferitasi a Carmiano, che ha come riferimento un notaio, Francesco Cesareo, capostipite di un nucleo domestico che segna positivamente la storia del paese. Altri notai prima di lui, come Donato Gravili e Eustachio Inguscio, seguono la via in sacris per i loro figli, ma senza lasciare tracce durature delle loro fortune economiche. Francesco Cesareo invece, pur non rinunciando ad istradare un figlio verso la carriera ecclesiastica, decide di veicolare il più promettente, Antonio, a formarsi presso le scuole pubbliche di Lecce e a completare gli studi in medicina presso l’università di Napoli. Antonio Miglietta diventa un grande scienziato, unico vanto di un paese di contadini rimasto a lungo anonimo. La biografia del Miglietta stride con il conformismo dei suoi concittadini. Da giovane laureato decide di tornare a Lecce, pur avendo vinto il posto di titolare presso l’ospedale S. Giacomo di Napoli. Dal 1790 insegna medicina presso il liceo leccese, partecipando attivamente alla vita pubblica cittadina e aderendo senza alcuna esitazione ai moti rivoluzionari antiborbonici del 1799. Fervente giacobino (termine equivalente a quello di “comunista” dei nostri tempi) si segnala come protagonista dell’erezione dell’albero della libertà nella piazza di Lecce. Accusato di cospirazione viene processato e condannato a due anni di prigione, che sconta nelle carceri del castello di Carlo V. Nel 1801 in seguito all’Indulto decide di trasferirsi a Napoli, dove associa all’insegnamento universitario la pratica vaccinica per debellare il vaiolo, svolgendo fino alla morte, avvenuta nel 1827, un’opera meritoria nel campo della prevenzione che lo consacrerà come insigne scienziato a livello europeo.
Nella prima metà dell’Ottocento il rimescolamento sociale a Carmiano si rivela più intenso dopo le riforme francesi del Decennio (1806-15) che aboliscono la feudalità e sopprimono gli ordini religiosi possidenti alienando i loro patrimoni. Carmiano come feudo ecclesiastico in mano alla signoria dei Celestini si presenta come una grande opportunità per acquisire a bassi costi la vendita frettolosa di questi beni. Calano nel paese molte famiglie leccesi (Libertini, Porretti, Foscarini, Massari, Foggetti, Coppola, Magli, Andrioli, Bitonti, Gustapane, ecc.) che con l’acquisto di ampi latifondi formano la classe sociale dei “galantuomini”,la nuova borghesia agraria protagonista della vita cittadina e dell’amministrazione civica fin oltre l’unità d’Italia. La parrocchia locale nello stesso periodo viene governata per oltre quarant’anni (1813-56) da un prete forestiero, Pasquale Parlangeli, originario di Novoli con un capitolo molto ridotto di preti locali, tra i quali spiccano ancora i rappresentanti delle vecchie famiglie dei Paladini, Lecciso, Graziano, Arnesano e Mieli.


Mario Spedicato

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Il programma d’intervento di Servizio Civile “Isidora 2020: le città inclusive” sta per giungere al termine e nei prossimi giorni sarà fatto il bilancio degli strumenti messi in campo per valutare l’impatto che si è prodotto nel sistema sociale di riferimento.
A Carmiano l’appuntamento è per il 15 settembre alle ore 10.30 nella biblioteca comunale “Salvatore Paolo”.
Il programma è proposto dal Comune di Putignano, in qualità di ente referente, in coprogrammazione e coprogettazione con altri enti locali, e viene attivato per promuovere l’inclusione sociale dei soggetti svantaggiati, intervenendo attraverso adeguati strumenti adatti alle loro fragilità. In particolare, in linea con gli obiettivi di Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, contribuisce al superamento della povertà economica e sociale, favorendo l’inclusione e la partecipazione delle persone più deboli nella vita sociale e culturale del Paese.
La mission viene perseguita grazie all’azione sinergica di tre Progetti, ognuno dei quali interviene su uno specifico bacino di utenza. Durante l’anno di servizio, il Progetto “Pianeta Giovani 2020” ha fornito servizi informativi e strumenti di crescita e partecipazione sociale e civica rivolti ai giovani, “Up 2020” ha operato per favorire l’accesso ai servizi e la socialità di adulti ed anziani in condizione di disagio, “Coltivatori di comunità 2020” ha agito per garantire l’inclusione delle persone svantaggiate ricorrendo alla pratica dell’agricoltura sociale. 
Prima della conclusione definitiva del servizio, presso ciascuna sede, gli operatori volontari si riuniranno in un terzo ed ultimo incontro di programma per svolgere un’attività di rendicontazione ed effettuare un confronto tra risultati raggiunti e obiettivi prefissati, verificando il grado di efficienza del servizio svolto e condividendo le valutazioni generali dell’esperienza vissuta. 
In più, lo stesso incontro sarà pubblico e i volontari coglieranno l’occasione per presentare alla cittadinanza i risultati conseguiti dal Programma e dai singoli Progetti al fine di garantire partecipazione attiva della popolazione all’operatività dell’ente e, in un’ottica consultiva, raccogliere istanze che potrebbero pervenire dai cittadini.
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Storia di una gabbianella salvata e che ha ripreso a volare. Non si tratta del sequel del celebre romanzo “La gabbianella e il gatto” di Luis Sepúlveda, ma il racconto di un salvataggio in spiaggia, di cui si sono resi protagonisti una donna di Carmiano e due giovani turisti napoletani, che hanno tratto in salvo dall’acqua il piccolo uccello ferito. L’episodio si è verificato questa mattina, sul litorale ionico del Salento, nei pressi dell’approdo a Porto Cesareo. La gabbianella in difficoltà in mare è stata notata dai 2 turisti, che avvicinata e “raccolta” tra le mani l’hanno portata a riva. Presto, intorno ai due giovani si è creato un capannello di gente, tra cui anche la salentina Tiziana, per soccorrere la gabbianella che aveva un amo conficcato nel becco e il filo che le bloccava l’ala, impedendole di volare.
I tre bagnanti hanno quindi preso coraggio e con delicatezza, utilizzando delle forbici recuperate in spiaggia, hanno tagliato via filo e amo. La gabbianella ha garrito e poi libera è volata via, tra gli applausi di gioia dei bagnanti.
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In dirittura d’arrivo i lavori di rifacimento del campo sportivo “G.Gloria” di Carmiano. L’azienda incaricato ha completato il cantiere riguardante terreno di gioco, spogliatoi e nuova recinzione a vetro dell’impianto ed entro la fine di agosto verranno installate le porte e le panchine e disegnato il rettangolo di gioco. Da settembre il campo dovrà quindi essere agibile e pronto ad ospitare allenamenti e gare diurne.
“Siamo prossimi alla fine del lavori per l’agibilità del campo sportivo "G. Gloria" – ha commentato il sindaco di Carmiano, Gianni Erroi. Un momento atteso da molti anni e da tutta la comunità di Magliano e Carmiano. Non è stato facile, perché il susseguirsi di eventi imprevisti ed eccezionali, come l'emergenza Covid e poi il conflitto in Ucraina, hanno reso il percorso difficile e tortuoso, ma finalmente siamo giunti al traguardo. Un obiettivo, questo, che voglio condividere con tutta la mia maggioranza, con l'assessore allo sport e con l'ufficio tecnico, tutti collaborativi e determinati verso l'unico traguardo, ovverosia riconsegnare alla comunità il vecchio e glorioso campo sportivo. Ringrazio anche la direzione lavori, i tecnici tutti e la ditta esecutrice dei lavori, perché anche il loro impegno è stato determinante. Il campo sarà disponibile da settembre – precisa Erroi - solo per le partite diurne, ma entro fine anno sarà dotato anche della illuminazione, per cui si sta già lavorando. Dopo la via Roma, un altro piccolo tassello al nostro operato è stato aggiunto”.
 
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Fermato dai carabinieri un giovane carmianese trovato in possesso di alcuni grammi di droga. Ieri sera, durante un controllo del territorio, i militari della locale stazione guidati dal comandante Daniele Chirizzi, hanno intercettato un ragazzo a piedi che destava sospetto. La pattuglia ha quindi fermato il giovane, e dopo un controllo, è emerso il possesso di una piccola quantità di eroina. Il ragazzo è stato quindi denunciato per possesso e uso di sostanza stupefacente.

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Il sindaco di Carmiano, Gianni Erroi, scrive alla società Iliad per intimare la sospensione dei lavori di installazione dell’antenna di telefonia mobile. La decisione è stata resa nota oggi, dopo l’incontro avuto ieri dal primo cittadino con i residenti di via Venezia, De Gasperi, Pio XII e strada Cona, allarmati dalla situazione.

“In merito alla nota pervenuta all’Ente lo scorso 10 luglio, prot. 12153, a firma di 46 cittadini residenti nelle immediate vicinanze della zona in cui è in corso l’installazione del ripetitore – ha scritto il sindaco Gianni Erroi - pur non residuando all’Ente spazi di discrezionalità operativa/amministrativa ai sensi della vigente disciplina legislativa in materia di ripetitori e/o stazioni radio base, in ragione delle preoccupazioni manifestate dai cittadini, ho ritenuto di intimare la sospensione immediata dei lavori a ILIAD - Italia SpA. Nel succitato provvedimento richiedo la convocazione di un tavolo tra referenti qualificati di ILIAD, ARPA Puglia, una rappresentanza dei cittadini interessati e gli uffici comunali, al fine di ricercare in maniera congiunta possibili soluzioni alternative alla suddetta installazione. L’incontro si prefigge altresì lo scopo di approfondire una corretta e leale informazione alla cittadinanza sulla tematica dell’emissione di campi elettromagnetici e, in particolare, di quelli prodotti da ripetitori. L’intimazione alla sospensione dei lavori – conclude Erroi - è stata inoltrata anche al Prefetto di Lecce, alla stazione dei Carabinieri e al corpo di Polizia locale”.

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I residenti di via Venezia, De Gasperi, Pio XII e strada Cona a Carmiano, in allarme per l’installazione in zona di un’antenna di telefonia mobile, scrivono al Comune. Oggi intorno alle 19 l’incontro fissato con gli amministratori comunali.
I cittadini, circa 50 i firmatari della missiva inviata al sindaco Erroi e all’assessore all’ambiente Salvatore De Cruto, si dicono preoccupati “per le dirette, immediate e gravi conseguenze per la salute pubblica derivanti dall’installazione”. Nella richiesta protocollata i residenti del quartiere chiedono inoltre al Comune di attenzionare “la distanza di 70 metri dalle abitazioni”, la presenza in zona di “pazienti con patologie incompatibili con gli effetti dei campi elettromagnetici” e “la valutazione di siti alternativi”.
Il sindaco Erroi, in attesa dell’incontro fissato nel pomeriggio con la delegazione di cittadini, fa sapere che “il terreno individuato dall’azienda di telefonia mobile è di proprietà privata e non comunale, inoltre l’iter è stato autorizzato dal Ministero, con il nullaosta di Arpa. Elementi – precisa – che limitano notevolmente il raggio d’intervento dell’Ente”.
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Anziana di 94 anni, colpita da malore in casa, messa in salvo dai carabinieri di Carmiano e dai sanitari del 118. L’intervento dei militari, guidati dal luogotenente Daniele Chirizzi, si è registrato questa mattina intorno alle 10, in un’abitazione su via Garibaldi, a seguito di una segnalazione giunta da un parente dell’anziana, che non riusciva più a mettersi in contatto telefonico con la donna (che vive da sola da diversi anni) da oltre 24 ore.

I carabinieri giunti sul posto, con il supporto dei soccorritori del 118, hanno aperto il portoncino d’ingresso e una volta in casa, entrati in camera da letto, hanno rinvenuto la signora in grave difficoltà per un malore accusato, forse il giorno precedente. Immediate le cure dei sanitari, che dopo i primi accertamenti, hanno trasportato in ambulanza l’anziana in ospedale per ulteriori controlli e il ricovero in reparto.

Published in Cronaca
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