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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Si è riunito ieri a Squinzano il comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica, dedicato al tema della sicurezza nel territorio del nord Salento, con la partecipazione dei sindaci dei Comuni di Squinzano, Campi Salentina, Guagnano, Novoli, Salice Salentino, Surbo, Trepuzzi e Carmiano. L’incontro è stato presieduto dal prefetto di Lecce, Luca Rotondi.

Il comitato, convocato a seguito del grave evento delittuoso verificatosi lo scorso 13 giugno a Squinzano, ha costituito l’occasione per un focus specifico sul contesto in cui il predetto evento è maturato, con l’obiettivo di far sentire, per il tramite dei Sindaci e dei Comandanti delle Polizie Locali presenti, la vicinanza delle Istituzioni alle comunità locali, ascoltandone le istanze di sicurezza. Il Prefetto ha garantito l'ulteriore intensificazione dei servizi di controllo del territorio da parte delle Forze dell’Ordine, con la crescente collaborazione delle Amministrazioni locali nell’adozione di strumenti di prevenzione dei fenomeni delittuosi, anche attraverso la promozione di iniziative tese alla diffusione della cultura della legalità ed il potenziamento delle sinergie territoriali con le Polizie Locali affinchè ogni segnale, anche apparentemente irrilevante, sia messo a fattor comune per un’incisiva azione preventiva, in stretta collaborazione con le Forze dell’Ordine. Ha sottolineato, altresì, l’importanza dell’implementazione e della corretta manutenzione, soprattutto nelle aree urbane, dei sistemi di videosorveglianza determinanti per la prevenzione delle condotte illecite.

I sindaci presenti, nel ringraziare il Prefetto ed i vertici delle Forze dell’Ordine per la vicinanza e l’immediata risposta alle istanze di sicurezza dei cittadini del Nord Salento, hanno assicurato la massima collaborazione, anche per il tramite delle Polizie Locali, per ogni utile apporto operativo, in stretta sinergia con i presidi di polizia presenti nei loro comuni. “È emersa all'unanimità la preoccupazione che qualcosa stia cambiando a livello di sicurezza sul territorio – ha commentato il sindaco di Carmiano, Gianni Erroi - e si stia verificando una ripresa della criminalità organizzata. Al prefetto abbiamo espresso la richiesta di proseguire la forte azione di controllo del territorio già in atto, intensificando i controlli nei comuni interessati, soprattutto nelle ore notturne, esprimendo anche l’intento di potenziare nei limiti della normativa di settore gli organici della polizia locale”.

Al termine dei lavori il Prefetto, nell’ esprimere apprezzamento per i percorsi già avviati dagli Enti locali nel campo della promozione della cultura della legalità, ha invitato i Sindaci a rafforzare la rete di rapporti interstituzionali e l’attività di sinergica collaborazione con le Forze dell’Ordine, al fine di garantire ai cittadini un clima di serenità e sicurezza.

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Ore febbrili a Carmiano per il destino dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giancarlo Mazzotta, a rischio scioglimento per presunte infiltrazioni mafiose.

L’iter burocratico, ormai in fase avanzata, pare sia giunto a conclusione. In paese si attende di conoscere la decisione ufficiale del Viminale, dopo la richiesta avanzata dal prefetto di Lecce, Maria Teresa Cucinotta al Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, facendo leva sulle circa 100 pagine del report realizzato in circa sei mesi di indagini e audizioni tra gli uffici dell’Ente, dalla commissione d’inchiesta prefettizia formata da sei Funzionari di Prefettura e Forze dell’Ordine. Sotto i riflettori degli inquirenti gli anni della gestione pubblica Mazzotta e la vicenda “Bcc”, in cui il primo cittadino di Carmiano risulta indagato insieme ad altre cinque persone, per estorsione aggravata dal metodo mafioso, nella vicenda dei presunti illeciti commessi nel maggio 2014, in occasione del rinnovo del consiglio di amministrazione dell’istituto di credito cooperativo Terra d’Otranto.

Accuse che il primo cittadino ha sempre respinto, richiedendo un’audizione personale, non accolta dal Prefetto, e dichiarandosi “estraneo ad ogni addebito e vittima di un processo mediatico frutto di interessi politici”.

Intanto, in attesa dell’ufficialità, qualora dovesse avvalorare l’ipotesi scioglimento che verrebbe notificata al segretario comunale Pierluigi Cannazza, anche le indiscrezioni in paese hanno avuto un’impennata, portando a disegnare un quadro ben più articolato. Il provvedimento che dovrebbe giungere da Roma, qualora si riferisse al sindaco Mazzotta, avrebbe ripercussioni sulla tenuta dell'assise comunale, secondo il principio di diritto latino, “Simul stabunt aut simul cadent” insieme staranno o insieme cadranno.

Cresce quindi l’attesa per la decisione finale di Ministero dell'interno e Consiglio dei Ministri, che sulla scorta di elementi concreti, univoci e rilevanti - tali devono essere per legge - comprovanti l’eventuale condizionamento della malavita nella gestione pubblica dell’Ente, sciolga o meno per mafia il consiglio comunale.

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Il destino dell’amministrazione comunale di Carmiano, guidata dal sindaco Giancarlo Mazzotta, è nelle mani del Prefetto di Lecce, Maria Teresa Cucinotta e del Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese.

Il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, riunitosi ieri mattina in Prefettura, ha avallato la relazione della commissione d’accesso agli atti (composta dal viceprefetto Marilena Sergi; dal primo dirigente di polizia, Giorgio Oliva; dal comandante della Compagnia dei carabinieri di Campi Salentina, il capitano Alan Trucchi; dal comandante del Gico della Guardia di finanza di Lecce, il maggiore Antonio Martina; dal funzionario Antonio Calignano; e dal vicequestore della Direzione investigativa antimafia (Dia) di Lecce, Salvatore Cesari); e ora il Prefetto, con a disposizione un mese di tempo, dovrà decidere - sulla scorta delle risultanze – se chiedere o no al neo ministro del Viminale, lo scioglimento del Consiglio comunale a causa del rischio di infiltrazioni mafiose.

Intanto il primo cittadino di Carmiano dichiara: “Chiederò un’audizione al Prefetto Cucinotta per fare chiarezza. Lo devo alla comunità che amministro poiché è stata travolta da notizie dal contenuto grave. La mia amministrazione del Comune è stata sempre avulsa da contesti criminali”.

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Nominata la commissione prefettizia per l'accesso e l'accertamento degli atti al Comune di Carmiano.

Il Viminale in seguito ad Istanza del Prefetto di Lecce, Maria Teresa Cucinotta, ha ritenuto di dover disporre approfondite indagini con lo scopo di individuare eventuali possibili condizionamenti ed infiltrazioni della criminalità organizzata nell'ambito dell’amministrazione comunale. La commissione d’indagine sarà composta da sei Funzionari di Prefettura e Forze dell’Ordine.

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Richiesta di accesso agli atti per il Comune di Carmiano dal Prefetto di Lecce Maria Teresa Cucinotta.

L’istanza inviata al Ministero dell’Interno, ha come obiettivo, verificare se vi siano stati o meno condizionamenti di tipo mafioso nell’amministrazione pubblica. 
La risposta del Viminale arriverà, e qualora fosse positiva, le porte del Comune si aprirebbero ai commissari prefettizi. Ai funzionari il compito di raccogliere e studiare i documenti. Al prefetto quello di formulare una proposta da inviare al Ministero dell'interno e al Consiglio dei ministri, infine, l’ultima parola: decidere se il Comune, sulla scorta di eventuali elementi «concreti, univoci e rilevanti» - tali devono essere per legge - comprovanti un eventuale condizionamento della malavita organizzata, vada o meno sciolto per mafia. Un caso che negli ultimi anni ha riguardato anche Parabita, Sogliano Cavour e Surbo.

In attesa di sviluppi è bene precisare che al momento non è giunta alcuna comunicazione all’Ente e che siamo ancora nella fase iniziale di un complesso iter il cui esito è tutt’altro che scontato, e che segue temporalmente il recente rinvio a giudizio di Giancarlo Mazzotta, sindaco di Carmiano per l’inchiesta Bcc, e le vicende legate ad attentati e intimidazioni denunciati dallo stesso primo cittadino.

 

Fonte: NuovoQuotidiano di Puglia

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