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Sabato, 23 Settembre 2023
210_mondofiori.jpg040_compasso.jpg020_idrovelox50.jpg031_quarta.jpg010_bluesea.jpg110_deplint.jpg180_winet.jpg200_carrozzo.jpg
Cuore e cervello rappresentano la sintesi dell'anima. Il perfetto connubio che caratterizza l'essere umano, permettendogli di raggiungere un equilibrio. Nella vita di tutti i giorni, nella quotidianità, così come anche nello sport.
Ed è infatti "equilibrio" la parola magica che ha sempre caratterizzato, in ambito calcistico, il cammino dell'Unione Sportiva Lecce del presidente Saverio Sticchi Damiano. "Equilibrio finanziario, equilibrio gestionale, equilibrio nella lettura dei risultati". Ma il calcio, inevitabilmente, nasce per stimolare quella parte irrazionale dell'anima e mettere in crisi quest'equilibrio. E se poi la squadra del cuore colleziona 7 punti in 3 partite ecco che questo decantato equilibrio si rompe inesorabilmente. Siamo salentini, popolo verace che vive di emozioni: a noi sarebbe bastato meno probabilmente.
I titoloni dei giornali, i servizi sui principali tg nazionali: che bello sognare. Ed è giusto così ! "Il Lecce in zona Champions" ... Si e ne sono contento ! Anche se le partite sono soltanto tre, anche se ci sarà da soffrire terribilmente per raggiungere l'obiettivo finale che è quello della salvezza. Io voglio lasciarmi trascinare e perdermi in questa favola bellissima. Sentirmi orgoglioso, stroppicciarmi gli occhi guardando la classifica, rivendendo le giocate di questa squadra.
Un team guidato in maniera seria e lucida da un bravo allenatore giudicato troppo presto, ottimamente messo su da un'area tecnica straordinaria. 
Dalla vittoria con la Salernitana ricaviamo queste indicazioni: 
Krstovic è un killer d'area di rigore, Banda può diventare un top player, Kaba è un gigante in mezzo al campo, Ramadani ripulisce e smista palloni in quantità industriali, capitan Strefezza è una certezza. 
Nota di merito particolare a Valentin Gendrey: con i granata ha dimostrato di essere cresciuto in maniera esponenziale. L'esempio del duro lavoro che paga, sempre.
"Il mio cuore batte forte" recita una canzone della Curva Nord: non ho intenzione di smettere di ascoltarlo. La sosta servirà a ritrovare quell'equilibrio, a metter davanti anche il cervello che mi farà capire come questa gioia sia del tutto effimera e, che mi aiuterà a puntare con decisione il focus sull’obiettivo finale, che non cambia. Ma oggi no, voglio godere.
 
Emanuele Spagnolo
 
Lecce 2-0 Salernitana (Krstovic, Strefezza)
TOP: Krstovic, Gendrey
FLOP: Gonzalez
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Quattro punti in due partite e l'occasione Salernitana in casa per spiccare il volo. Si presenta così il match tra il Lecce di D'Aversa e la Salernitana, valido per la terza giornata di serie A, in programma questa sera alle 20.45 al "Via del Mare". I giallorossi, rinfrancati dalle buone prestazioni delle prime due giornate e dal mercato, riceveranno la Salernitana di Paulo Sousa orfana del suo giocatore migliore, Boulaye Dia. 

Si dice che l'appetito vien mangiando, e non può essere diversamente nel caso nostro: 25mila spettatori anche questa sera, entusiasmo alle stelle, squadra in salute e determinata. C'è tutto per regalarsi una serata con vista Champions ! 

Una frase iperbolica, certo, che non deve appartenere a noi in nessun modo (ci si fa male), che suggella però tutte le buone impressioni che il Lecce ha regalato: questa squadra ha stupito davvero tutti. Merito dei calciatori, adeguati alla categoria e, soprattutto, del tecnico, capace di invertire l'inerzia delle gare con le sue scelte oculate, a 360 gradi. Basti pensare alla sfida di Firenze dove, dopo un primo tempo disastroso, ha avuto il coraggio di osare e rimescolare "le carte" ad avvio ripresa: dentro Kaba e Dorgu, Rafia spostato "a uomo" su Arthur, Krstovic lanciato senza troppe remore. Ed ecco che il Lecce ritrova equilibrio e fraseggio. E anche i gol, a testimonianza di come questi calciatori siano tutt'altro che sprovveduti, come riportato da alcuni giornali. 

La Salernitana è indubbiamente un'ottima squadra, nonostante l'assenza di Dia: servirà il miglior Lecce, una squadra sul pezzo per 90 minuti. 

A Firenze il Lecce è stato audace ma anche fortunato: e in serie A nessuno regala nulla, e concedere così tanto, nella maggior parte dei casi equivale a morire (sportivamente parlando). A buon intenditore poche parole. 

Anche D'Aversa lo sa e ha messo tutti sull'attenti. Niente distrazioni, nessun atteggiamento superficiale: ricordiamoci da dove veniamo e qual è il nostro obiettivo. E questo processo di "D'Aversizazione", ne sono convinto, si sta completando: la tappa di questa sera sarà ancora più indicativa. 

Probabile formazione Lecce (4-2-3-1): Falcone; Gendrey, Pongracic, Baschirotto, Gallo; Kaba, Ramadani Rafia; Strefezza, Krstovic, Almqvist.

Emanuele Spagnolo

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Si dice che ci sia una prima volta per ogni cosa. E nella stagione in cui il Lecce taglia il traguardo dei 18 campionati in serie A, la banda D'Aversa si regala una storica vittoria all'esordio in stagione, che mai nelle precedenti 17 stagioni si era concretizzata. 
Un successo splendido, adrenalinico e, soprattutto, inaspettato. Il Lecce ha infatti cambiato tecnico, ha perso Hjulmand e Umtiti, ha lanciato da titolare il classe 2004 Dorgu, fresco vincitore dello Scudetto Primavera, Almqvist, Ramadani, Rafia tutti all'esordio in serie A, l'ultimo proveniente addirittura dal campionato di Lega Pro: dall'altra parte i vice campioni d'Italia, con mister Maurizio Sarri al terzo anno consecutivo, con una rosa collaudata e di tutto rispetto nonostante la partenza del sergente Milinkovic Savic. Ma il calcio sa ancora regalare emozioni, e non contano le griglie di Gazzetta dello Sport (Lecce al 19esimo posto), o i titoli ad effetto ("Lecce e Frosinone in ritardo"), ma il rettangolo di gioco, in grado ancora di sovvertire pronostici in maniera quasi inimmaginabile. Inimmaginabile si, ma allo stesso tempo incontrovertibile. Perché la vittoria del Lecce è netta, strameritata. 
Mister D'Aversa propone un 4-2-3-1 con quattro giocatori offensivi, veloci e frizzanti: il risultato è un Lecce che propone gioco, tira in porta, mantenendo allo stesso tempo quell'equilibrio di squadra, necessario a non mettere in risalto le caratteristiche di calciatori dall'assoluto valore tecnico come Felipe Anderson, Zaccagni e lo stesso Luis Alberto. Per 20 minuti abbondanti sono i giallorossi, trascinati da un pubblico da pelle d'oca, a fare la partita. Poi la Lazio passa in vantaggio da grande squadra: Ciro Immobile, di che se ne dica, resta un calciatore straordinario. 
I biancocelesti controllano senza troppi patemi. Nel secondo tempo i padroni di casa riprendono in mano la partita: un dominio continuo dal primo all'ultimo minuto. L'aggressività del Lecce è veemente: Pongracic giganteggia, anticipando Immobile su ogni pallone, Ramadani diventa il padrone del centrocampo, Banda manda al bar più e più volte Lazzari. Il gol però non arriva, e allora mister D'Aversa, decide di cambiare uomini e interpretazione del sistema di gioco, mescolando le carte, dimostrando più coraggio rispetto al predecessore: entra Kaba (doti fisiche importanti), capitan Strefezza agisce da sottopunta, Gallo sostituisce Dorgu, Burnete viene lanciato a centro dell'attacco e Baschirotto viene dirottato intelligentemente sulla fascia destra, per sfruttare ancor di più la sua fisicità sui cross lunghi provenienti da sinistra. In due minuti il Lecce manda in estasi 30mila persone: Almqvist prima e Di Francesco poi, a suggellare un successo ormai insperato. E sarebbe potuto arrivare il terzo con Strefezza prima e Ramadani poi. Un'emozione straordinaria, due scariche di adrenalina uniche, paragonabili solo, ad avviso di chi scrive, al rigore di Monza che ancora ben visibile nei cassetti della nostra memoria. In attesa che Corvino e Trinchera completino questo che ha tutta l'aria di essere un bel gruppo, la testa va già a Firenze.
Se il buongiorno si vede dal mattino, come si dice, non vediamo l'ora che si alzi questo sole.
 
TOP: Almqvist, Ramadani
FLOP: Gendrey
 
Emanuele Spagnolo
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La Salento Life Carmiano vince la “Coppa Italia” amatori Aics. Il successo della squadra allenata da mister Vincenzo Favale è arrivato ai rigori, al termine di una finale combattuta contro FF Monteroni, nei tempi regolamentari chiusa sull’1 a 1. Per il Carmiano gol nel primo tempo di Antonazzo. Dal dischetto poi la Salento Life è stata infallibile, conquistando il trofeo col punteggio di 5 a 4.

Per la formazione over30 guidata dai “senatori” e dirigenti Tonino De Franceschi, Roberto De Santis, Massimiliano Moscara e Vittorio Nazzario, anche la chance di vincere la “Coppa Uefa” di categoria nella finale in programma settimana prossima contro gli avversari del Negromalto Squinzano.

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Mercoledì, 26 Aprile 2023 21:36

Obiettivo "Coppe" per la Salento life Carmiano

Riflettori puntati sulle “Coppe” per la Salento Life impegnata nel torneo di calcio amatoriale Aics. La formazione over30, allenata da mister Vincenzo Favale, classificatasi quinta nel campionato “nord Salento” ha conquistato l’accesso alle finali di “Coppa Uefa” di cui è detentrice del trofeo. La squadra impegnata nelle semifinali, ha vinto 6 a 1 la gara d’andata contro il team “Discovery” e domani giocherà la sfida di ritorno, valida per il passaggio in finale.

Per la Salento life Carmiano, guidata dai “senatori” e dirigenti Tonino De Franceschi, Roberto De Santis, Massimiliano Moscara e Vittorio Nazzario, anche la chance di vincere la “Coppa Italia” di categoria nella finale contro F.F. Monteroni in programma a maggio.

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Il Carmiano Magliano vince per 3 a 2 il big match contro il Vaste e vola in vetta al campionato di Terza categoria.

Grande gioia per la formazione di mister Cristian Tondi arrivata al termine di una gara combattuta. Una bella domenica di sport davanti ad un pubblico delle grandi occasioni, circa 500 le persone presenti sugli spalti del campo di Leverano.

Match subito in discesa per il Carmiano Magliano con Carrozzo che ha siglato il vantaggio con un tiro dal limite. Raddoppia De Marco al 30' dopo una bella azione di Caraccio. Nei minuti finali del primo tempo il Vaste accorcia le distanze con Assan.

Nella ripresa Lazzari agguanta il pareggio ancora su colpo di testa. Il Carmiano Magliano del patron Sperti (espulso) tira fuori cuore e grinta e a 15 minuti dal termine della partita segna con De Lorenzis il gol vittoria che vale anche il sorpasso in vetta alla classifica. Tra i padroni di casa buone le prestazioni del portiere under, Sandro Prato, di Pastore e Vadacca.

Ad inizio match si è registrato un momento di sport e sociale, promosso dallo sponsor ‘Punto Sport’ , che ha visto l’ingresso in campo dei bambini della scuola elementare di Carmiano e Magliano, con i giocatori delle due squadre.

La formazione del Carmiano Magliano:

1. Prato sandro
2. Guida marco
3. De marco Francesco 
4. Francesco manca
5. Bakari jarjou
6. Pastore Federico
7. Vadacca luca
8. De lorenzis marco
9. Carrozzo Dario
10. David caraccio
11. Martina Francesco
 
12. Miglietta antony
13. Cagnazzo abel
14. Greco Paolo
15. Spedicato riccardo
16. Ricciato alessio
17. Spedicati manuel
18. Ippolito pierluigi
19. Petruzzella sasà
20. Spedicato ismaele
 
All. Christian Tondi 
Prep. Atl. Roberto dell'anna 
Prep. Port. Massimiliano moscara

 

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Netto successo casalingo per l’Unione sportiva Carmiano Magliano che batte 3 a 0 la Salento Soccer Accademy, con doppietta di Caraccio e rete di Sperti.

Per la formazione del patron Sperti, sono 20 punti in campionato e primo posto in classifica, che vale il titolo di campioni d’inverno nel girone “Lecce/Maglie” di Terza categoria.

Nell'ultima gara prima della sosta natalizia, mister Tondi si affida a Prato tra i pali e bomber Caraccio in attacco. Il match si sblocca nei primi minuti: Caraccio su rigore porta avanti il Carmiano Magliano. Raddoppio su colpo di testa di Sperti su calcio di punizione battuto da Martina. La contesa si chiude nella ripresa con la doppietta di Caraccio (gol numero 12 in stagione) servito splendidamente da Guida. Nel finale di gara, gloria anche per il giovanissimo estremo difensore Prato, che neutralizza un calcio di rigore della squadra avversaria, e ottiene così il secondo clean sheet stagionale consecutivo.

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Si rinnova e si amplia la società di calcio Usd Carmiano Magliano del patron Manuele Sperti. Alle conferme del presidente Pasquale Prato, del vice presidente Dario Carrozzo, di Luigi Barriera direttore generale e dei dirigenti Sabatino Quarta, Alessandro Tavaglione, Alessandro Verrio e Salvatore Petrelli, si è aggiunto nelle ultime ore, per completare il quadro dirigenti il presidente onorario Antonio Liaci.

Liaci è un volto storico della Carmiano calcistica, che ha speso la sua carriera sportiva sul campo comunale “Gloria”.

Nato nel 1963, inizia il suo percorso calcistico presso l’oratorio Scalabrini di Carmiano. Nel 1973 viene selezionato nella categoria “Giovanissimi” dell'Us Carmiano. Fino al 1977 milita nella categoria "Allievi", successivamente nella "Juniores" allenata da mister Giovanni Indennitate.

Nel 1981, all’età di 18 anni inizia il suo lungo e prestigioso percorso rimanendo un punto fermo della prima squadra del suo paese nei vari campionati di prima categoria, contribuendo a suon di goal alla vittoria del campionato ed al passaggio in "Promozione" con il mister Piero Quarta. Lascia il calcio nel 1993 a 30 anni.

Intanto la squadra continua la preparazione precampionato. La formazione allenata da mister Christian Tondi, inizierà il proprio cammino nel campionato di Terza categoria, domenica 30 ottobre in trasferta contro i leccesi del Calcio Lima e Da Silva sul terreno sintetico di Villa Convento.

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Finisce in parità e tra le polemiche la sfida salvezza tra Lecce e Monza. I giallorossi sbattono su Di Gregorio, man of the match, e sulle decisioni assurde e scriteriate dell'arbitro Pairetto e del VAR Di Martino, che non sanziona due calci di rigore solari in favore dei giallorossi.

La squadra di Baroni non è brillante nel primo tempo: Helgason, ancora una volta, si dimostra inadeguato per la serie A, Bistrovic è abulico. Le fiammate di Banda e di un generoso Ceesay non bastano. Ma il Lecce comunque è più pericoloso della squadra di Stroppa, ordinata ma inesistente negli ultimi 25 metri. La partita è in sostanziale equilibrio, ma succede che al 35esimo l'arbitro Pairetto, di spalle rispetto all'accaduto, fischia un fallo dubbio su Rovella a limite dell'area di rigore, facendo letteralmente infuriare il pubblico del "Via del Mare". Sensi con una parabola perfetta porta in vantaggio il Monza nell'unico tiro in porta.

Baroni nella ripresa cambia subito ed inserisce il guizzante Joan Gonzalez, prodotto della Primavera, che prende il posto dell'assente Helgason. Da 4-3-3 puro a 4-2-3-1. Il Lecce prende subito le redini del gioco: e dopo appena un giro di lancetta pareggia col talento ex Barcellona, su assist di Ceesay (che mai si risparmia). I tifosi salentini spingono il Lecce ancor di più: entra Rodriguez, poi Colombo, Banda si sacrifica tanto. Il Monza non riesce ad uscire dalla sua metà campo, è un assedio totale. Il Lecce crea e si guadagna tante palle inattive: su una di queste si registra un fallo di mano netto da parte di Molina, inspiegabilmente non sanzionato da VAR e arbitro, probabilmente abbagliati dal sole cocente. Errare è umano, perseverare è diabolico: e di fatti, in maniera talmente scientifica da far paura, su di un calcio d'angolo a favore del Lecce, ecco un altro fallo di mano, ancora più netto e limpido, incredibilmente non sanzionato. La gara continua: Sensi meriterebbe l'espulsione, ma Pairetto ancora una volta non vede.

Colombo va vicinissimo al gol, prima con un colpo di testa su cu Di Gregorio è quasi miracoloso, poi su di un tiro di sinistro da posizione ravvicinata.

Ma niente da fare: il Lecce si deve accontentare di un punto. Pairetto esce tra i fischi (meritatissimi) del "Via del Mare".

Al termine di una gara del genere, dove i giallorossi perdono due punti importanti. Dopo 5 anni di VAR, i dubbi restano: errori umani? Inadeguatezza? O altro di peggio specie? Designatore Rocchi, AIA, se ci siete battete un colpo! Ora è importante però voltare pagina, tenendo ben presente le parole del presidente Saverio Sticchi Damiani nel post match, che incarnano il pensiero di ogni tifoso: anche in serie A, “pretendiamo rispetto”.

TOP: Pongracic, Gonzalez

FLOP: Helgason

Emanuele Spagnolo

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Per celebrare la Giornata Internazionale del Rifugiato, l’UEFA lancia la Unity Euro Cup 2022, la prima manifestazione internazionale dedicata ai rifugiati, in programma domani a Nyon. Otto le Associazioni Nazionali - Austria, Belgio, Francia, Germania, Italia, Malta, Repubblica d’Irlanda e Svizzera - selezionate tra quelle che hanno espresso il proprio interesse a prendere parte a un’iniziativa di carattere sociale, promossa dall’UEFA, in collaborazione con UNHCR (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati), nell’ambito della propria Strategia di Sostenibilità che tutte le Associazioni dovranno sviluppare entro il 30 giugno 2023.

La FIGC che da anni attraverso il Progetto Rete Refugee Teams è impegnata sul tema calcio-integrazione, partecipa alla manifestazione con una propria delegazione. Per l’Italia scenderà in campo la formazione composta dai ragazzi del centro di accoglienza di Carmiano, la Rinascita Refugees vincitrice dell’edizione 2021 del Torneo Refugee Teams. Allenatore mister Assan, collaboratore tecnico il carmianese Daniele D’Agostino. Ambassador del Team Italia, sarà Demetrio Albertini, Presidente del Settore Tecnico Federale.

La selezione azzurra è stata inserita nel gruppo B con Germania, Belgio e Malta. Le squadre si affronteranno in un torneo 7 vs 7 che sarà arbitrato dall’arbitro internazionale Roberto Rosetti.

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