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Venerdì, 22 Settembre 2023
040_compasso.jpg210_mondofiori.jpg180_winet.jpg110_deplint.jpg020_idrovelox50.jpg200_carrozzo.jpg010_bluesea.jpg031_quarta.jpg
Riccardo Tesi e Massimo Donno in concerto domani sera alle 20.30 nell’anfiteatro del Parco della Musica e Scienza di Magliano. 
Il musicista e compositore pistoiese Tesi e il cantautore salentino Donno proporranno le canzoni dei rispettivi ultimi album “La giusta distanza” (Visage Music) e “Lontano” (SquiLibri). Riccardo Tesi (organetto diatonico) si esibirà con l’Elastic Trio completato dal batterista Francesco Savoretti e dal chitarrista Vieri Sturlini. Massimo Donno (chitarra e voce) sarà accompagnato invece dalla voce e dal synth di Eleonora Pascarelli e dai sassofoni di Giovanni Chirico. Insieme daranno vita ad un sestetto che riproporrà brani di entrambi gli artisti in una grande jam finale, tra canzone d’autore, brani popolari dell’appennino Tosco – Emiliano e sonorità folk di tutto il mediterraneo. L’evento è organizzato dal Comune di Carmiano, assessorato alla cultura, nell’ambito della rassegna estiva “Al chiaro di luna”, in collaborazione con l’associazione Art&Lab Lu Mbroia di Corigliano d’Otranto.
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Mercoledì, 16 Agosto 2023 22:09

Incidente auto - bici: 2 giovani feriti

Due giovani feriti nell'incidente stradale avvenuto intorno alle 21 all'incrocio tra via Lecce e via don Alessandro Niccoli a Carmiano. Nello scontro tra un'auto e due biciclette, per cause in fase di accertamento dai carabinieri intervenuti sul posto, ad avere la peggio sono stati i due ciclisti, un ragazzo e una ragazza (entrambi minorenni) sbalzati dalla sella e caduti violentemente sull'asfalto. Immediata la richiesta di soccorsi. I feriti presi in cura dai sanitari del 118 sono stati condotti in ospedale per ulteriori accertamenti.

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Prende il via oggi alle 19.30 la terza edizione del ‘’Torneo dei Rioni’’ presso il Centro Sociale Polivalente di via Sara Librando, a Carmiano. La manifestazione sportiva, organizzata dall’Associazione Culturale Giovani Informazione – APS in collaborazione con il Comune di Carmiano, giunge così alla terza edizione e si svilupperà tra giochi ed eventi sino al 6 agosto. Gli otto rioni si contenderanno il titolo di campione in dieci discipline sportive: calcio, basket, pallavolo, bocce, biliardino, bocce, giochi senza frontiere, scacchi, ping pong, tennis (fasi preliminari disputate dal 25 luglio al 31 luglio al Circolo Tennis ‘’Grande Slam’’ di Carmiano). 
Il rione Pitrignani, campione in carica, sarà guidato, anche quest’anno da Alessandro Vadacca. Tra conferme e volti nuovi, questo sarà l’elenco dei capitani di rione: Mattia Greco (Centro), Matteo Verdoscia (Immacolata), Gianmaria Casilli (Aia), Giulia Paladini (San Giovanni), Chiara Cenci (Saraceni), Gianmarco Vadacca (Quatarari), Christian Tondi (Mendule Mare).
Sport, agonismo, divertimento, ma anche tanto altro: il ‘’Torneo dei Rioni’’, evento di punta del progetto C.I S.T.A, con il quale l’Organizzazione Giovanile si è aggiudicata il bando di Luoghi Comuni indetto da Regione Puglia e ARTI per la gestione del Centro Sociale Polivante, si prepara a divenire volàno di iniziative culturali. Dall’esibizione del maestro Antonio Caracuta, alla presentazione della mostra ‘’Le Passioni a Colori’’ organizzata dalla Dott.sa in Scienze e Tecniche Giorgia Cucurachi, fino ad arrivare all’evento di venerdì 4 luglio ‘’I Valori che contano’’, che vedrà la partecipazione dell’arbitro Ivano Pezzuto (CAN A-B). Tanta musica poi, nelle giornate di venerdì, sabato e domenica, con le esibizioni di Mundial, Ascanio, Sentinelle e Ritmo Binario.
 

Il programma completo è visibile sulla pagina facebook dell’associazione Giovani Informazione

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In Italia e in Europa assistiamo negli ultimi decenni ad un progressivo ridimensionamento del numero delle nascite. Carmiano e Magliano hanno segnato lo stesso trend negativo. Nulla di nuovo sotto il sole. Il problema tuttavia recentemente è esploso a livello di assistenza sanitaria perché si è scoperto di non poter più assicurare nel paese un presidio pediatrico permanente. La media annua del numero dei nati risulta largamente inferiore agli standard richiesti per soddisfare la presenza di un pediatra in pianta stabile. Si è cercato amministrativamente una soluzione provvisoria che non potrà però reggere all’urto della crisi. Se insomma nei prossimi anni la decrescita demografica continuerà le future mamme dovranno cercare altrove l’assistenza goduta fino alla recente messa in pensione dei due pediatri che hanno in maniera continuativa e per un lungo periodo seguito e curato le ultime generazioni di bambini e bambine del paese.

Finora la forte contrazione delle nascite non ha prodotto ricadute vistose sull’andamento demografico complessivo del paese. La popolazione di Carmiano e Magliano si mantiene sostanzialmente sui livelli acquisiti all’inizio di questo secolo. Si è perso certamente qualcosa nel numero totale dei residenti, ma non tanto da far presagire un inevitabile tracollo. L’equilibrio, se di questo si tratta, è assicurato dall’accresciuta presenza di extracomunitari che hanno scelto di stabilire la loro residenza nel paese. Una scelta che di riflesso ha anche contribuito ad attenuare la curva negativa delle nascite, tenuta in galleggiamento per l’apporto significativo fornito dalle donne fertili forestiere, con un numero dei nati sensibilmente superiore alla media accertata per le donne indigene, originarie cioè da famiglie locali.

Oggi come nel passato la sopravvivenza del paese è garantita dalla costante presenza di forestieri. Senza questo apporto Carmiano e Magliano sono destinati al declino demografico. Il quadro prospettico è abbastanza chiaro: gran parte dei giovani più promettenti nello studio cerca di perfezionarsi altrove per trovare immediati sbocchi nel mercato del lavoro, quelli abili nelle professioni si allontanano dal paese per conseguire gratificazioni economiche migliori, spingendo spesso anche le rispettive famiglie, i genitori in primis, ad abbandonare la loro terra per restare vicini ai figli. Il paese si va progressivamente svuotando di eccellenze e di specialismi, conservando quello che serve per coprire solo parzialmente il fabbisogno del terziario e del manifatturiero. Soprattutto l’agricoltura e il comparto turistico, che restano le maggiori risorse del territorio, senza la manovalanza dei forestieri non avrebbero certamente un futuro. Paradossalmente parte rilevante della ricchezza prodotta in Italia e a Carmiano è dovuta al contributo silenzioso (spesso ignorato o, peggio, dileggiato) dei lavoratori extracomunitari. Checché ne dicano i sovranisti della prima e dell’ultima ora.

Le vicende storiche di Carmiano e Magliano confermano ampiamente l’assunto che senza i forestieri i due paesi sarebbero da tempo morti e sepolti. I Celestini, padroni del feudo, già a partire dal XVI secolo per ripopolare i due piccoli insediamenti umani concedono gratuitamente terre per costruire le loro case e stabilire la loro residenza ad estranei provenienti da diverse parti, anche dall’altra sponda dell’Adriatico. Per incentivare l’esodo si spingono persino ad alleggerire i nuovi arrivati dalle tasse principali quali il focatico (sulla famiglia) e il testatico (sul capofamiglia abile al lavoro). L’apporto dei neo-residenti garantisce per lungo tempo un equilibrio demografico, sebbene ciclicamente rotto dalle frequenti epidemie e carestie. A Carmiano e Magliano il numero dei nati in antico regime non cresce in maniera sostenuta perché frenato dall’alto tasso della mortalità infantile (mediamente ogni 10 nati 3-4 muoiono nei primi anni di vita), ma anche condizionato sul piano temporale dalla ridotta fertilità femminile. Le donne del paese solo eccezionalmente superano i 30-32 anni per mettere al mondo un figlio. A ciò si aggiunga che molte di loro non riescono a portare a compimento la gravidanza in quanto malnutrite. Storicamente è impossibile documentare il numero degli aborti spontanei, un fenomeno che sfugge non solo alle statistiche ma anche al regime sanitario dell’epoca. Gli unici dati disponibili riguardano la mortalità femminile all’atto del parto, sensibilmente elevata (ogni 100 nati 9 puerpere non sopravvivono), fenomeno che quantifica il rischio reale a cui andava incontro una normale gravidanza. Carmiano poi non ha potuto disporre in diversi periodi di un’ostetrica (la mammana) per assistere le partorienti se tra la fine del Seicento e l’inizio del Settecento questo ruolo è stato esercitato in via permanente dal parroco del paese, Giovanni Andrea De Monte. Solo a partire dalla fine del Settecento, con il miglioramento delle condizioni igieniche, si è potuto assistere ad una progressiva contrazione della mortalità infantile e di quella femminile. Con l’Ottocento inoltrato i ritmi di crescita demografica si rivelano più intensi, consolidandosi nel corso del Novecento, ma si arrestano con l’avvio del terzo millennio. In estrema sintesi a Carmiano e Magliano negli ultimi due decenni il numero delle nascite risulta paradossalmente quello registrato in antico regime (mediamente 40-50 nati all’anno per Carmiano e 20-30 per Magliano). Con prospettive però facilmente immaginabili. Prima il fenomeno demografico era fortemente segnato dalle congiunture negative (alta mortalità infantile e femminile, preceduta e seguita da frequenti carestie ed epidemie) ora invece da ineludibili scelte di benessere sociale e familiare (controllo delle nascite e alte aspettative di vita). Gli esiti sembrano anch’essi scontati. Si avvicina un futuro in cui il paese perderà la sua attuale fisonomia insediativa, si svuoterà delle sue migliori energie umane. Salvo, come nel passato, una diversa e più coraggiosa politica migratoria, accompagnata da una radicale inversione degli attuali processi di sviluppo, ancora troppo lontani dal trattenere in loco tanti giovani desiderosi di mettere pienamente a frutto le loro competenze specialistiche.                  

Mario Spedicato

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Diciottenni truffati online del bonus ministeriale da 500 euro. Un click “sconosciuto” si sarebbe appropriato dei loro soldi per ipotetici acquisti in rete di libri, in negozi fisici localizzati in tutta Italia ma di fatto inesistenti o all’oscuro di tutto.
Il caso è venuto alla luce a Carmiano, paese del nord Salento, dove le vittime della frode informatica al momento risultano essere circa 15 ragazzi. Ma gli episodi potrebbero essere molti di più e il raggiro potrebbe quindi allargarsi ad altri comuni, interessando anche somme elevate. 
Intanto, due diciottenni carmianesi, vittime della presunta truffa, avvenuta tra il 22 e il 27 giugno scorso, hanno presentato denuncia ai carabinieri.
A finire nel mirino dei truffatori è stato il bonus da 500 euro, erogato dal Ministero della cultura per i nati nel 2004. Un contributo economico che i 18enni possono spendere per acquistare libri, musica, biglietti per cinema, concerti e musei, attraverso il portale “18app” dal 31 gennaio scorso al 31 ottobre di quest’anno, utilizzando lo Spid o la Carta d’Identità Elettronica. Esclusi dal progetto tutti i supporti hardware necessari alla riproduzione dei prodotti acquistabili con i 500€, ad esempio i kindle, i computer, i tablet, le cuffie e gli smartphone.
Il bonus erogato sotto forma di voucher digitale consente ai beneficiari di generare i buoni collegandosi sulla piattaforma telematica App18. Ogni procedura però, dalla richiesta al pagamento finale, è seguita da un messaggio di conferma dell’utilizzo del buono. E proprio questo iter ha permesso ai ragazzi di scoprire il raggiro, che non sono riusciti però a interrompere per la rapidità dei passaggi messi in atto dal presunto sistema di truffa. In pochi attimi i truffatori, dopo essere entrati in possesso dell’account e della password dei singoli ragazzi, hanno “bucato” il sistema Spid o della Carta d’identità elettrica, ed hanno avuto gioco facile nel generare e spendere i voucher economici. Sono quindi bastati pochi secondi e alcuni click per svuotare il bonus cultura da 500 euro messo a disposizione dei ragazzi. “Il sistema del bonus è descritto come sicuro – commenta Eugenio, 18enne truffato – ma nei fatti qualcosa non funziona al meglio. Io, come tanti altri miei coetanei vittime del raggiro, siamo stati svuotati del conto in pochi secondi. Non ci riteniamo inesperti rispetto ai rischi che si corrono sul web e siamo abbastanza certi di non essere caduti in virus “trojan” – aggiunge il ragazzo – ma resta il grave problema su come qualcuno sia potuto entrare in possesso della nostra identità elettronica, e in pochi secondi avendo accesso al sistema abbia potuto spendere tutto senza possibilità di essere fermato”. Gli acquisti, secondo quanto denunciato dai ragazzi, sarebbero stati indirizzati in più punti vendita, alcuni dei quali inesistenti ma localizzati sull’App in dei market fisici situati a Reggio Calabria e Massa Carrara. “Le attività verso le quali sono stati spesi i nostri bonus purtroppo non risultano – chiarisce il ragazzo – e non sappiamo come tornare in possesso della cifra che il Ministero della cultura ci ha destinato. Ci siamo affidati alle forze dell’Ordine con l’auspicio di fermare la truffa”.
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La contrapposizione di post social sul cimitero comunale pubblicati su facebook dal sindaco Gianni Erroi e dall’associazione #73041, continua a far discutere.

Riceviamo e pubblichiamo l’intervento del presidente dell’associazione #73041, Simone Resinato.

“In risposta al recente articolo pubblicato su ViviCittaNews sull'attuale condizione del cimitero locale, vorremmo sottolineare il fatto che i cittadini di Carmiano e Magliano hanno la possibilità di visitare personalmente la struttura cimiteriale per verificare le attuali condizioni. Questo potrebbe risolvere ogni dubbio sorto in merito alla manutenzione e all’aspetto del cimitero, permettendo loro di constatare direttamente la situazione.

D'altro canto, è impossibile non notare la negligenza con cui sono trattate le strade del nostro paese. Prendiamo ad esempio Via Roma, che dopo i recenti lavori di ristrutturazione, è purtroppo diventata un'area degradata. Aiuole incolte e accumuli di terra rossa caratterizzano il paesaggio, creando problemi ancora più gravi in caso di pioggia. Questa situazione è comune anche nell'area mercatale di Carmiano e in altre zone del paese, dove le erbacce e le aiuole trascurate compromettono l'immagine e il decoro urbano. L'estetica urbana riveste un ruolo fondamentale nel determinare l'attrattività di un paese per residenti, visitatori e investitori. Un ambiente ben curato e piacevole stimola la crescita economica e sociale, incoraggiando le persone a frequentare gli spazi pubblici e a stabilire relazioni sociali. Al contrario, l'incuria e un decoro urbano inadeguato possono innescare una spirale negativa, portando a un calo del flusso di visitatori e a un deterioramento della qualità della vita dei residenti. Riteniamo quindi che la riqualificazione e la cura degli spazi urbani, come Via Roma e l'area mercatale di Carmiano, non siano solo un modo per migliorare l'immagine del paese, ma rappresentano anche un'opportunità per promuovere un approccio più sostenibile e rispettoso dell'ambiente. Un luogo ben tenuto è un invito alla comunità a prenderne cura e a rispettarlo, contribuendo a creare uno spirito di appartenenza e di orgoglio per il luogo in cui viviamo”.

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La contrapposizione di post social sul cimitero comunale pubblicati su facebook dal sindaco Gianni Erroi e dall’associazione #73041, continua a far discutere.

Riceviamo e pubblichiamo la risposta del primo cittadino di Carmiano e Magliano.

“Come viene in evidenza dalle fotografie fatte dal sottoscritto, recatosi nel cimitero comunale per un sopralluogo con l’ingegnere Fella, dopo la pubblicazione dell’articolo di ViviCittaNews, si può notare la condizione reale in cui si trova il luogo sacro. Dalle foto che fornisco per la pubblicazione si può notare come il cimitero sia curato e decorso, e solo alcuni piccoli vicoli sfuggiti all’attività dell’azienda manutentrice, saranno ripuliti nella giornata di domani. Chiedo quindi, dov’è il degrado segnalato? Dispiace quindi che qualcuno abbia voluto fare polemica. I cittadini possono ora trarre le loro conclusioni e resto a disposizione dell’associazione #73041 per un confronto utile a dissipare ogni loro dubbio in merito”.

 

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Martedì, 27 Giugno 2023 17:50

Carmiano: il cimitero dai due volti

Due facce di quale medaglia? Il quesito è riferito al cimitero comunale di Carmiano e Magliano, rappresentato sui social in due post dal tenore opposto.

Nel primo intervento facebook, firmato dall’associazione #73041, compaiono i viali cimiteriali con erba alta e privi di decoro, oltre ad alcuni loculi incompiuti.

Il secondo post, pubblicato poco dopo dal sindaco Gianni Erroi, corredato di foto che lo ritraggono in compagnia di amministratori comunali, vede l’inaugurazione della cappella cimiteriale “San Francesco”. Cerimonia sobria e ringraziamento agli uffici intervenuti nella realizzazione dell’opera.

Tempismo perfetto in paese. Ora però il dubbio sorge spontaneo: è lo stesso luogo sacro? E in che condizioni è il cimitero di Carmiano e Magliano?

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Il Comune di Carmiano comunica le date disposte da Ecotecnica s.r.l, nel piano di Sanificazione Ambientale 2023 sul territorio di Carmiano e Magliano per i mesi giugno, luglio, agosto e settembre.

  • 6 giugno: Derattizzazione su rete fognante (orario diurno)
  • 7 giugno: Deblattizzazione su rete fognante (serale/notturno)
  • 22 giugno: 2° di 8 - Intervento Antialati su rete stradale (dopo le 23)
  • 6 luglio: 3° di 8 - Intervento Antialati su rete stradale (notturno)
  • 11 luglio: "Disinfezione Derattizzazione e Deblattizzazione su aree incolte e degradate - fontane" - "Disinfezione, Derattizzazione e Deblattizzazione nel cimitero comunale (pozzetti e caditoie)"
  • 20 luglio: 4° di 8 - Intervento Antialati su rete stradale (intervento notturno)
  • 1 agosto: "Disinfezione Derattizzazione e Deblattizzazione su aree incolte e degradate - fontane" - "Disinfezione, Derattizzazione e Deblattizzazione nel cimitero comunale (pozzetti e caditoie)"
  • 4 agosto: Derattizzazione su rete fognante (diurno) - 5° di 8 - Intervento Antialati su rete stradale (notturno)
  • 10 agosto: Deblattizzazione su rete fognante (notturno)
  • 25 agosto: 6° di 8 - Intervento Antialati su rete stradale
  • 31 agosto: "Disinfezione, Derattizzazione, Deblattizzazione
  • nelle scuole ed edifici comunali"
  • 7 settembre: 7° di 8 - Intervento Antialati su rete stradale
  • 14 settembre: Derattizzazione su rete fognante
  • 26 settembre: Deblattizzazione su aree incolte e degradate – fontane
  • 29 settembre: Deblattizzazione nelle scuole ed edifici comunali
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Giovedì, 06 Aprile 2023 18:49

Carmiano e Magliano: un destino comune

Carmiano e Magliano nascono come casali dello stesso feudo, quello che a partire da metà Quattrocento in poi è posseduto dai padri Celestini di Lecce. Hanno per questo motivo strutturale una storia parallela, con amministrazioni autonome ma solidali e compartecipate, storia rotta dal rifiuto di Magliano di dare seguito al censimento fiscale di metà Settecento. Da allora esplodono controversie che privano Magliano di un sindaco legittimato dai tribunali napoletani, assoggettando il piccolo centro in maniera definitiva alle dipendenze amministrative di Carmiano. Da quel momento in poi, nonostante l’avvicendarsi di governi municipali unitari che garantiscono un’equa rappresentanza delle due comunità, prevalgono risentimenti e dissapori di una parte della popolazione maglianese che non creano sintonia tra i due nuclei urbani. Soprattutto nel corso dell’Ottocento cresce l’antagonismo tra Carmiano e Magliano senza un’evidente ragione storica. Le due comunità dopo l’abolizione della feudalità avvenuta nel 1806 (il feudo torna al Demanio e quindi nelle competenze dell’unica amministrazione civica riconosciuta, quella espressa da Carmiano) non riescono a trovare un’unità di intenti, finendo per far emergere differenti livelli di crescita urbana fino allora oscurati e accettati in maniera poco rassegnata. Si scopre così solo tardivamente che la comunità di Magliano nel passato era stata pesantemente condizionata dalle scelte dei padroni del feudo, ovvero dei Celestini di Santa Croce di Lecce, prefigurando uno scenario che favorisce in forma esclusiva ed irreversibile Carmiano.

Sin da metà Quattrocento, in coincidenza con l’acquisizione-donazione del feudo da parte dei Celestini, Magliano si vede innanzitutto penalizzato dalle strategie logistico-amministrative dei nuovi feudatari che come primo atto scelgono di costruire il loro palazzo baronale (il vero centro del potere locale) in prossimità del nucleo abitato di Carmiano (pozzo dello casale), sull’unica via carrozzabile del tempo, via Lecce appunto, che tagliava fuori dal circuito delle comunicazioni proprio il piccolo centro di Magliano, il cui isolamento finisce per segnare negativamente le dinamiche di sviluppo urbano. La scelta della residenza signorile in Via Lecce si rivela strategica per Carmiano in quanto assicura un collegamento diretto con il capoluogo, ma più complicata per gli abitanti di Magliano costretti, invece, a passare da Carmiano per immettersi sull’unica strada carrozzabile. A Lecce in antico regime e fin oltre l’Unità d’Italia si arrivava non come oggi (per Arnesano o Villa Convento) ma passando attraverso la densa foresta che lambiva l’attuale Villa Maresca, per immettersi sulla traiettoria che affiancava il sopravvissuto rione Li Riesci-Li Tufi, proseguendo nel feudo di Arnesano in direzione della chiesa rurale di Madonna di Montevergine e finendo il suo percorso alle spalle dell’odierna caserma Zappalà (ancora oggi segnalata come via Vecchia Carmiano). A Lecce la maggioranza dei carmianesi e dei maglianesi andava a piedi per il disbrigo dei loro affari. In tre-quattro secoli di storia (secc. XV-XVIII) nessuno degli abitanti delle due comunità ha denunciato il possesso di una carrozza. Tranne due personaggi: Il titolare del feudo (l’abate dei Celestini) e l’architetto Giuseppe Zimbalo nei dieci anni (1644-54) in cui ha mantenuto la residenza a Carmiano dopo il matrimonio con Vittoria Indricci. Zimbalo, a differenza però dell’abate, non era proprietario di una carrozza classica (come quella conosciuta nei film d’epoca), ma di un modesto biroccio (strumento di trasporto che precede l’ammodernato calesse), con il quale scarrozzava a Lecce nei suoi quotidiani trasferimenti per lavoro anche altri paesani (parenti della moglie, parroco e preti delle due parrocchie, amministratori locali e anonimi cittadini). Dati i buoni rapporti tra lo Zimbalo e i Celestini di Santa Croce spesso l’architetto si prestava a fornire il servizio gratuito (il cosiddetto passaggio) anche agli esattori e/o ai fiduciari del barone, quando quest’ultimo era impedito ad assicurare la sua presenza in loco.

Gli amministratori di Magliano subiscono questo percorso viario, cercando con ritardo di porre un parziale rimedio. Nel corso del Seicento la municipalità si fa interprete dell’animo devoto, sostenendo l’erezione di una chiesa rurale non distante dall’abitato e in prossimità della carrozzabile per Lecce, la cappella tuttora esistente della Madonna del Bosco (titolo non casuale, rispecchiando a quel tempo fedelmente la toponomastica del luogo) che facilita i collegamenti della popolazione locale con il capoluogo senza passare inevitabilmente da Carmiano. Una scorciatoia che emancipa certamente Magliano dalla vecchia dipendenza stradale segnata dai Celestini, ma che non risolve il problema del suo isolamento urbano. Altri ostacoli lo rendono irrisolvibile e tra i tanti, quello legato al lento disboscamento del suo territorio. Il primitivo nucleo abitato sembra per lungo tempo soffocare dentro una vasta area boschiva, gran parte della quale non si riesce a recuperare all’agricoltura e alla messa a coltura di prodotti di prima necessità. Mentre per Carmiano i Celestini accelerano in forme diverse la deforestazione, allargando il primo nucleo urbano con la nascita di nuovi quartieri (la Gagliardina per esempio) con la migrazione di manovalanza lavorativa forestiera (in buona parte proveniente dall’Albania), per Magliano invece non si assiste ad iniziative della stessa portata, relegando il piccolo centro abitato ad un ruolo subalterno, neppure sussidiario al primo. Da qui la differente crescita demografica che segna in maniera emblematica il destino dei due casali.

A metà Quattrocento a Magliano risultano censite 10 famiglie, tre in meno di quelle accertate nello stesso periodo a Carmiano. Si parte da una presenza abitativa grosso modo uguale, ma che nel secolo successivo in seguito ai fatti prima ricordati (insediamento dei Celestini con il loro palazzo baronale, apertura della strada carrozzabile per Lecce, diverso disboscamento del territorio) le distanze tra le due comunità si allargano, diventando incolmabili. A fine Cinquecento Magliano registra la presenza di 60 famiglie, appena un terzo di quelle che vengono censite a Carmiano. Il rapporto di uno a tre resta inalterato nel corso del Seicento, riducendosi però durante il Settecento quando Magliano lambisce i 400 abitanti e Carmiano non riesce a superare le 1000 unità. La situazione demografica per Magliano evolve negativamente nell’Ottocento, dopo la perdita dell’autonomia amministrativa. A fine secolo la frazione denuncia una popolazione ancora lontana dai mille abitanti, mentre Carmiano ne registra più di quattro volte tante, superando di gran lunga le 4000 anime. Nel corso del Novecento le differenze si cristallizzano pur dentro una fase espansiva che porta la popolazione totale dei due centri ad oltrepassare le 12.000 unità, ma solo un quarto di esse risultano espresse da Magliano.

E’ innegabile che la mancata (o ridotta) crescita insediativa di Magliano sia per un verso riconducibile alla politica gestionale del feudo da parte dei Celestini e per l’altro alla perdita dell’autonomia amministrativa che finisce per accentuare il diverso percorso demografico e per segnare inevitabilmente l’isolamento comunitario. Questa marginalità urbana non è stata mai pienamente accettata dalla popolazione maglianese, che ha cercato di far pesare il suo decisivo apporto sulle sorti dell’amministrazione comunale di Carmiano spesso affidandosi a personaggi opachi, come Paolino Rosato (conosciuto dalle generazioni successive come il “brigante” di Magliano), chiamato più volte a ricoprire il mandato di decurione (assessore nel governo locale), ruolo esercitato con spregiudicatezza e protervia, con frequenti soprusi e angherie nei riguardi di cittadini inermi e finendo per dare una rappresentanza oltre modo negativa ad un microcosmo abitativo, Magliano appunto, che cercava ad inizio Ottocento un rapido riscatto sociale dopo il declassamento amministrativo. Le rivendicazioni campanilistiche, pur senza esplodere in rivolte, alimentano l’antagonismo tra i due centri riuniti sotto un solo municipio, perdurando oltre il dovuto, ma con l’Unità d’Italia la marginalità urbana della frazione tende gradualmente ad essere superata attraverso l’elaborazione e poi la realizzazione delle nuove arterie stradali. Tra fine ‘800-inizio ‘900 Magliano si vede assegnare un ruolo centrale (di passaggio obbligato) nel collegamento viario con Lecce, rovesciando l’antica sudditanza con Carmiano. Viene abbandonata la vecchia carrozzabile tracciata dai Celestini nel tardo Quattrocento e attivata l’arteria Magliano-Arnesano-Lecce che diventa la nuova strada su cui far confluire il traffico prima dei rudimentali traini e birocci e poi nel Novecento inoltrato anche dei motori a scoppio. Carmiano a sua volta si apre a collegamenti più rapidi con i paesi limitrofi, con la messa in opera di infrastrutture viarie a raggiera con Novoli, Salice, Veglie, Leverano, Copertino e Monteroni. Si creano solo a metà del XX secolo le condizioni per una nuova fase di sviluppo, accomunando i due centri, Carmiano e Magliano, in un unico progetto di rinascita sociale ed economica-produttiva. Bisogna attendere insomma i decenni a noi più vicini per capire che capoluogo e frazione sono una sola comunità legati indissolubilmente da un comune destino.                                       

Mario Spedicato

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