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Domenica, 05 Maggio 2024
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Privo di accreditamento e l’ambulatorio di Terapia del dolore dell’ospedale “San Giuseppe” di Copertino resta chiuso tra le polemiche.

Una decisione quella presa dal dottore Giuseppe Pulito, primario di anestesia e Rianimazione del “Vito Fazzi” bocciata dal sindacato Cobas, che ha sollevato il caso chiedendo con una nota indirizzata alla direzione Asl Lecce la riattivazione del servizio ospedaliero, che da inattivo va ad aggiungersi al centro trasfusionale anch’esso fermo da tempo. Intanto le attività di terapia antalgica proseguono con il servizio HUB del polo oncologico leccese.

“In occasione della riapertura dell’ospedale di Copertino si è consumato un atto che mette a repentaglio la salute dei cittadini – attacca duramente il sindacalista Pietro Mancarella - mentre si assiste agli annunci dei politici, oramai completamente in estasi per le prossime elezioni”. Il referente Cobas, ricostruisce quindi la decisione della non riapertura dell’ambulatorio, dopo l’interruzione del servizio datata 29 febbraio, ultimo giorno di lavoro pre-covid. “Con decisione del dottore Giuseppe Pulito, l’ambulatorio di Terapia del Dolore del San Giuseppe da Copertino - primo ambulatorio di Puglia per numero di pazienti e complessità degli interventi fatti, precisa Mancarellla - resterà chiuso perché, a suo dire, non accreditato”. i Un provvedimento contestato quindi dal sindacato, vista l’attività svolta all’interno del nosocomio copertinese sino alla diffusione della pandemia. “L’ambulatorio esiste da oltre 10 anni, era già stato identificato con delibera Regionale come centro spoke della rete dolore della ASL Lecce ed è stato in funzione fino a tutto febbraio 2020. Ora – prosegue sarcasticamente il sindacalista - sarà stato il coronavirus, che oltre a togliere la dignità al “San Giuseppe” da Copertino, ha eroso l’accreditamento dell’ambulatorio”.

Domande insistenti che i Cobas, indirizzano alla direzione Asl e al primario Giuseppe Pulito, reo a loro dire di aver rigettato la richiesta di riapertura dell’ambulatorio inoltrata lo scorso 8 giugno dalla referente del reparto, la dottoressa Annarita Matino. “Chiediamo il senso di questa assurda decisione, non contrastata dal Direttore Generale e dal Direttore Medico Aziendale. Pertanto – conclude il sindacalista Pietro Mancarella - chiediamo ai vertici ASL di Lecce di intervenire prontamente e ristabilire, come indicato dalla Regione Puglia, le funzionalità del San Giuseppe, così da garantire a tutti i pazienti il diritto alla salute”.

E sulle criticità sollevate dal sindacato Cobas, intenzionato a fare chiarezza è intervenuto il dottore Cosimo Longo, direttore sanitario del presidio ospedaliero di Copertino. “La chiusura dell’ambulatorio di terapia antalgica è solo momentanea – rassicura Longo. Il dottore Pulito ha chiesto delle garanzie sulle strutture legate alle norme post covid, che nell’interesse di utenti e operatori sanitari, realizzeremo in tempi brevi. Negli ultimi mesi, nonostante le problematiche legate alla pandemia, abbiamo lavorato incessantemente per valorizzare le potenzialità di tutti i reparti del San Giuseppe – sottolinea il direttore sanitario - e così faremo anche per la riapertura del centro trasfusionale e per l’ambulatorio di terapia del dolore, destinato in una struttura – l’ex sala parto dell’ospedale – idonea a garantire funzionalità e massima sicurezza per tutti. Il nosocomio di Copertino – afferma Longo - sarà un polo di eccellenza”.

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Si chiude oggi in call conference l’anno scolastico per tantissimi alunni delle scuole della provincia di Lecce. Le misure sanitarie anti coronavirus restano rigide e anche nell’ultimo giorno di lezione, computer e telefonini saranno in funzione per permettere ad alunni, docenti e dirigenti di scambiarsi un saluto sulle piattaforme social e darsi appuntamento al prossimo anno scolastico.

A Carmiano la campanella suonerà in rete. Gli oltre 1200 alunni del comprensivo “Zimbalo”, guidato dalla dirigente scolastica Paola Alemanno, si collegheranno dalle ore 10 sulla pagina facebook della scuola per ricevere da docenti e dirigente un abbraccio virtuale di fine anno.

Virtuale sarà anche il gelato condiviso da insegnanti e alunni delle quinte elementari del polo 1 “Peppino Impastato” di Veglie diretto dalla dirigente Daniela Savoia, mentre al comprensivo “Vittorio Bodini” di Monteroni e Arnesano, la preside Lory Natale invierà a scolari e famiglie un messaggio sul registro elettronico.

A Copertino invece dopo aver provveduto ai saluti di rito durante l’ultima settimana di didattica a distanza, il comprensivo “polo 3” guidato dalla professoressa Eleonora Giuri, proseguirà l’attività laboratoriale con la realizzazione del video musicale "Tra le storie e le stelle". “Gli alunni stanno realizzando un recital a distanza – spiega la dirigente scolastica - del quale hanno scritto il copione, ideato le coreografie e curato l'interpretazione, anche musicale, con l’obiettivo di ritrovarsi tutti insieme e condividere l’augurio di una serena estate con la comunità, nella speranza di riabbracciarsi presto in totale sicurezza”.

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Martedì, 09 Giugno 2020 20:17

Nuova sede per il SEUS 118 di Copertino

Verrà inaugurata domani alle 11 la nuova sede del Servizio di Emergenza-Urgenza Sanitaria dell’Ospedale di Copertino. Si tratta di una postazione medicalizzata composta da medici, infermieri, OSS ed autisti, realizzata nei pressi dell'ingresso/uscita del nosocomio, con cui la ASL Lecce dota di una sede funzionale il “San Giuseppe”.

Parteciperanno alla cerimonia il direttore del servizio di Emergenza-Urgenza sanitaria del 118, il dottore Maurizio Scardia, il dottore Cosimo Longo, direttore medico del P.O., il coordinatore dottore Antonio Colì, gli operatori medici, gli infermieri, gli autisti e gli OSS della postazione MIKE 118 Copertino.

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L’ospedale di Copertino ha riaperto i battenti. Dopo la sanificazione degli ambienti, in ultimo il reparto di medicina sanificato ieri poco dopo le 17, è ripresa oggi al “San Giuseppe” la normale attività di compartimenti e branche assistenziali dopo oltre due mesi in cui il nosocomio era stato destinato a presidio post acuzie “covid”.

Le unità operative per prime a partire, secondo quanto stabilito e comunicato dalla direzione generale della Asl di Lecce e dal dirigente medico del presidio ospedaliero di Copertino, Cosimo Longo, sono: ortopedia e traumatologia con 12 posti letto, cardiologia e riabilitazione con 16 posti letto totali, chirurgia, l’area internistica con 22 posti complessivi che comprende l’ex medicina e l’ex geriatria. Poi i servizi di endoscopia digestiva, patologia clinica e radiologia diagnostica.

Il pronto soccorso ripartirà con l’area pre triage, già introdotta in tempo di Covid. La conferma della postazione filtro si è resa necessaria per chi arriverà in ospedale con mezzi propri, mentre il 118 continuerà a indirizzare i casi sospetti a Galatina, al “Vito Fazzi” e al Dea di Lecce. All’ingresso del nosocomio di Copertino saranno inoltre presenti delle postazioni dove gli operatori misureranno la temperatura a chi accede in ospedale, mentre all’interno il personale dedicato aiuterà ad orientare l’utenza ed eventualmente verificare le prenotazioni.

Quanto al personale sanitario che era stato destinato presso altre strutture, durante la fase emergenziale da coronavirus, rientreranno a pieno regime presso il “San Giuseppe” da Copertino, così – è spiegato nella lettera a firma del dirigente medico Cosimo Longo – “da poter riorganizzare i turni e le attività di tutti i reparti dell’ospedale, per tornare ad essere il fiore all’occhiello della sanità salentina e continuare a distinguerci per il nostro lavoro, la nostra professionalità e umanità”. Quella di Copertino è una riapertura che ha visto l’intervento a più riprese anche del mondo della politica, e che trova soddisfatti l’assessore regionale Sebastiano Leo e la sindaca della città Sandrina Schito.

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La celebrazione del Santo Rosario in diretta da Copertino su TV2000.
La Chiesa Italiana torna a riunirsi in preghiera, e questa sera alle ore 21, nella memoria liturgica di Santa Caterina da Siena, lo farà dal Santuario di Santa Maria della Grottella di Copertino, con la preghiera del rosario guidata dal Vescovo della diocesi Fernando Filograna. La celebrazione sarà trasmessa su TV2000 (canale 28 del digitale terrestre).
“Eleveremo la nostra preghiera di intercessione per tutto il Paese e il Mondo intero da uno dei luoghi simbolo della nostra fede, tanto caro al Santo dei Voli San Giuseppe da Copertino e alla nostra comunità diocesana, meditando i cinque Misteri Gloriosi” – scrive Mons. Filograna- Facciamo nostro l’invito del Santo Padre Francesco e di tutti i Vescovi italiani, rivolto ad ogni famiglia, ogni fedele, ogni comunità religiosa, e preghiamo perché quest’emergenza sanitaria abbia fine. Uniti spiritualmente al volto raggiante e misericordioso del Cristo Risorto, chiediamo l’intercessione di Maria, salute degli infermi, sotto lo sguardo amorevole di San Giuseppe da Copertino e di Santa Caterina da Siena, Patrona d’Italia e d’Europa”.
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L’ospedale di Copertino si proietta al futuro e vedrà ripristinate entro 20 giorni tutte le unità operative previste dal piano di riordino ospedaliero regionale. A darne notizia il direttore Generale dell’Asl di Lecce, Rodolfo Rollo, nel corso della videoconferenza con la delegazione trattante dell’area comparto sanità Lecce, in cui si è discusso sull’attuale situazione epidemiologica da covid-19 e la relativa individuazione delle unità operative per la corresponsione dell’indennità di rischio a causa delle malattie infettive.

In considerazione dell’andamento dei contagi in provincia, sembra quindi in dirittura d’arrivo l’esperienza del “San Giuseppe” di Copertino come centro covid “post acuzie”, che a partire dalla fase 2 sarà attivo unicamente nella struttura di San Cesario con 120 posti. Decisione questa che ha trovato l’immediato apprezzamento di tutte le parti sociali e permetterà il ripristino del nosocomio di Copertino così com’era prima dell’emergenza sanitaria.

Entro venti giorni quindi si dovrà provvedere alle dimissioni dei pazienti guariti o al trasferimento di quelli ancora in terapia presso altra struttura, sanificazione degli ambienti ed emissione degli ordini di servizio per far rientrare il personale attualmente impegnato in altri ospedali. Poi si potrà quindi procedere alla riapertura dei 14 reparti (compresi quelli senza posti letto), secondo la suddivisione del piano di riordino della Regione, in 7 strutture complesse (con numero standard di posti letto pari a 19,1) e 7 strutture semplici. Tra queste il pronto soccorso, ortopedia, la nuova unità di riabilitazione e di lungodegenza e la TIPO (Terapia Intensiva Post Operatoria).

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Respira da solo e si avvia a guarire dalla positività al virus “covid-19” che in questi 10 giorni di cure ospedaliere ne ha fiaccato corpo e mente, isolandolo dalla realtà. E dal suo impiego di medico. Da professionista in prima linea a paziente del reparto infettivi, il passo è stato breve quanto beffardo, sofferto, per il dottore in servizio all’ospedale “San Giuseppe da Copertino”, tra i primi in Salento ad essere colpito dal coronavirus. Dopo 7 giorni nel reparto di infettivi del “Vito Fazzi” di Lecce, da circa 48 ore, il cinquantenne è stato trasferito nel polo riabilitativo di San Cesario, convertito appositamente dalla Regione Puglia per curare l’emergenza sanitaria in atto.

Giorni difficili alle spalle, che lentamente lasciano spazio alla speranza e alle terapie, ritemprando il fisico dell’uomo e inibendo febbre e polmonite da Coronavirus.

Il medico, resta comunque isolato nella sua stanza, collegato col mondo esterno solo attraverso il suo cellulare, con cui alterna qualche chiamata in famiglia, messaggi con amici e news da leggere. Nessuno contatto è concesso in reparto. Al mattino un saluto fugace dagli infermieri che passano avvolti nei grossi “tutoni” per la terapia e poi pasti leggeri a scandire la sua giornata sino al riposo. Ma l’ottimismo all’uomo non manca, l’ossigeno in corpo pian piano è risalito su buoni parametri, e la sua voce non più affannosa, è in grado di raccontare sensazioni ed impressioni sul suo stato di salute. “Ora va meglio, la mia esperienza sta evolvendo in positivo – racconta il medico - ma non è ancora finita la battaglia contro il virus”.

Dal primo giorno di febbre accusata dal dottore sono trascorse due settimane. “Sono stati giorni duri. Il virus colpisce a livello polmonare – sottolinea l’uomo - debilitando notevolmente il fisico. Nel mio caso non è stata un’infezione aggressiva e la cura medica che sta facendo effetto, dopo aver smaltito tosse e febbre, gradualmente mi sta permettendo di recuperare anche le forze”.

Terapia che lo stesso medico spiega basarsi su un mix di farmaci antivirali e anti-artrite. “Al momento la cura consiste nell’utilizzo connesso di farmaci mutuati dal trattamento della Hiv e di un medicinale, sperimentato già ai tempi della Sars, solitamente usato come prima terapia contro l’artrite”. Poi il pensiero ai prossimi step da compiere sino alla definitiva guarigione. “Occorre pazienza in queste situazioni. La mascherina per l’ossigeno la utilizzo raramente e spero non ce ne sia più la necessità – aggiunge l’uomo - ma sono consapevole di dover restare ricoverato ancora per alcuni giorni. Farò una tac di controllo e sino a quando i valori non torneranno negativi, non potrò ritenermi guarito. Il rischio del contagio si combatte con l’isolamento e la piena fiducia nel lavoro che tutti gli operatori sanitari stanno svolgendo senza sosta”.

Periodo di degenza in ospedale che ha comunque permesso al dottore di analizzare da paziente contagiato quanto sta accadendo. “Ho un po’ di paura sui numeri che verranno fuori. Ad infettivi sono tanti i ricoveri, anche precedenti al mio – rivela il dottore. Mi auguro che i cittadini pugliesi siano stati responsabili nel rispettare i divieti anti contagio. Le criticità sono numerose e le previsioni, basate anche sui dati delle altre regioni, non mi lasciano tranquillo. Ma spero di sbagliarmi”. Un caso, quello del medico di Copertino, definito come il contagio numero 2 in provincia di Lecce, e che più di altri ha fatto discutere. “E’ bene che si sappia che a richiedere il tampone di controllo sono stato io e da subito mi sono messo in autoisolamento. La ferita più grande di questo periodo – conclude il medico - sono state le cattive parole di quanti hanno giudicato la mia persona senza sapere”.

Andrea Tafuro

Fonte: NuovoQuotidianodiPuglia

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Delle card illustrate per alimentare la speranza di un futuro migliore.

In questi giorni di silenzio e angoscia segnati dall’emergenza sanitaria che ha colpito l’Italia, risalta l’iniziativa di Marina Cazzato, professoressa di tecnologia di Copertino, docente nel bergamasco, che ogni mattina manda ai suoi studendi un messaggio di vicinanza attraverso delle card disegnate da lei stessa per dare un segno di speranza e di gioia. Marina Cazzato, laurea in architettura con lode alla sapienza di Roma, master a Londra in ingegneria e design ambientale, da ottobre docente in Lombardia: “Sono tornata nel Salento per le vacanze di carnevale e sono stata costretta a non tornare più nella mia scuola; ogni giorno, attraverso queste card, provo a stare accanto a miei studenti, a strappargli un sorriso in questo momento di difficoltà, in una terra che mi accolta senza se e senza ma, mi sembra un modo semplice per fargli capire che #andràtuttobene”.

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Coronavirus, chiuso l’intero reparto di medicina all'ospedale di Copertino. Tredici pazienti, cioè tutti i ricoverati, sono stati trasferiti d'urgenza dal reparto attenzionato di Copertino al reparto di malattie infettive dell'ospedale di Galatina. Si sospetta un contagio da coronavirus, ma gli accertamenti sono in corso. Al momento i medici e gli infermieri dei reparti di Medicina generale e Geriatria sono in isolamento volontario.

Preoccupazione per un possibile caso di contagio che in queste ore pare interessare anche Carmiano. Quel che è certo che il dottore Cosimo Petrelli, in quarantena preventiva, sta bene ed è risultato negativo al tampone.

 

Fonte: NuovoQuotidianodiPuglia

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Copertino rende omaggio alle vittime dello sterminio nazista durante la seconda guerra mondiale con un doppio appuntamento culturale nella stazione ferroviaria cittadina. A partire dalle 17.30 la cerimonia di inaugurazione della mostra “Samudaripen: il genocidio dimenticato di Rom e Sinti”. Il progetto realizzato dall'associazione “Casello 13”, associazione “THèM Romano”, Comune di Copertino, Mibac - Polo Museale della Puglia, Liceo Statale Don Tonino Bello, gli istituti comprensivi “G.Strafella” e “San Giuseppe da Copertino” e Regione Puglia, con la supervisione del professore Dario Chiaritti, racconterà con una mostra storico-documentaria il genocidio del popolo Sinti e Rom perpetrato dai nazisti: le cifre degli storici parlano di almeno 500.000 zingari uccisi, anche se secondo molte altre stime tra cui quella di Moni Ovadia - si supererebbe il milione.

Dalle 19, la manifestazione si sposterà all'interno del castello, per il concerto “Per non dimenticare” del musicista “Rom-italiano” Alexian Santino Spinelli.


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