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Coronavirus: 1261 casi in Puglia. L'Asl chiarisce sui contagi ad oncologia del Vito Fazzi

Coronavirus: 1261 casi in Puglia. L'Asl chiarisce sui contagi ad oncologia del Vito Fazzi

BOLLETTINO EPIDEMIOLOGICO REGIONE PUGLIA 3 MARZO 2021  

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi mercoledì 3 marzo 2021 in Puglia, sono stati registrati 11.427 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 1.261 casi positivi: 586 in provincia di Bari, 76 in provincia di Brindisi, 103 nella provincia BAT, 112 in provincia di Foggia, 125 in provincia di Lecce, 248 in provincia di Taranto, 12 casi di residenti fuori regione. 1 caso di provincia di residenza non nota è stato riclassificato e attribuito.

Sono stati registrati 29 decessi: 4 in provincia di Bari, 1 in provincia di Brindisi, 1 in provincia BAT, 11 in provincia di Foggia, 6 in provincia di Lecce, 5 in provincia di Taranto, 1 residente fuori regione.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 1.582.701 test.

112.274 sono i pazienti guariti.33.668 i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 149.963 così suddivisi:

57.643 nella Provincia di Bari;

15.864 nella Provincia di Bat;

11.065 nella Provincia di Brindisi;

29.862 nella Provincia di Foggia;

12.754 nella Provincia di Lecce;

21.997 nella Provincia di Taranto;

600 attribuiti a residenti fuori regione;

178 provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti. 

Con riferimento invece ai casi verificatisi all'interno del reparto di Oncologia del Presidio ospedaliero "Vito Fazzi" di Lecce, la direzione generale Asl ha fatto chiarezza con una nota. 

“I pazienti ricoverati presso il reparto di Oncologia medica del Presidio ospedaliero Vito Fazzi sono stati divisi in due gruppi. I 12 pazienti positivi verranno trasferiti in camera singola nel vicino Dea che, oltre ad avere un sistema di climatizzazione e quindi di trattamento di aria primaria, è dotato di tutti i supporti tecnologici e dei medici specialisti che possono intervenire nell'evoluzione della malattia. 
Questi pazienti Covid positivi saranno assistiti anche dagli oncologi. Difatti un gruppo di oncologi  andrà a supporto delle équipe al momento operanti all'interno del Dea per seguire da vicino i pazienti rispetto alla malattia oncologica. Mentre per i problemi respiratori ci saranno gli specialisti del Dea. Anche un turno di infermieri e oss verrà distaccato e mandato all'interno del Dea. 
Questa équipe dedicata, che sarà attiva per 15 giorni, non tornerà a operare subito all'Oncologico. Una volta finita l'assistenza ai pazienti positivi, questi operatori - tutti vaccinati - avranno un periodo di alcuni giorni di riposo, verranno sottoposti a tampone e ritorneranno all'interno del reparto di Oncologia. 
I pazienti non positivi verranno trasferiti in Medicina d'urgenza al piano terra del Dea dove avranno il supporto di medici specialisti oncologi. Naturalmente si condurrà un attento monitoraggio dei pazienti per verificare se ci sono positività in corso. Monitoraggio che riguarderà anche il reparto di Oncoematologia pediatrica. Altri oncologi continueranno a svolgere tutte le altre attività previste nel Polo oncologico (day hospital, cure etc). 
Tutti i pazienti erano negativi al momento dell'ingresso in ospedale, si sono positivizzati all'interno, e proprio la positivizzazione così repentina fa pensare ad una variante che potrebbe essere la variante inglese. 
Una volta trasferiti i pazienti – conclude la nota Asl - gli ambienti saranno completamente svuotati e sanificati. La riapertura avverrà solo quando avremo la certezza che la situazione è completamente sotto controllo".

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