Si è tenuto giovedì sera, in piazza Garibaldi a Carmiano, l’incontro "Ripensare il Centro Storico", promosso per analizzare le criticità e le prospettive di rigenerazione urbana, economica e sociale del comune nord-salentino.
L'intervento di Tonino Lauretti: "In piazza Garibaldi, si è svolto l’incontro promosso da Camillo Villani Miglietta (non in veste di assessore, come lui stesso ha precisato) sul tema: “Rigenerazione del centro storico, criticità e idee”.
La partecipazione è stata numerosa e qualificata, con la presenza del Sindaco, di associazioni e cittadini, a testimonianza dell’interesse che il tema suscita.
Durante la discussione, c’è chi ha espresso punti di vista diversi, anche rispetto al mio breve contributo. Due interventi sono stati critici nei miei confronti, e ringrazio gli autori — che in verità non conoscevo — perché mi hanno dato la possibilità di chiarire meglio alcune posizioni.
C’è chi ha messo in dubbio la necessità di un ruolo attivo delle Istituzioni — Sindaco, Giunta, Consiglio comunale — con una cornice di attualità su base tecnica, in un processo complesso come la rigenerazione urbana del centro storico, ritenendo sufficiente, per avviare il dibattito, anche la richiesta di un certo numero di residenti.
C’è chi invece ha richiamato l’attenzione sul tema proposto — criticità e idee — indipendentemente dagli aspetti tecnico-amministrativi, giudicando il mio intervento fuori tema.
Le criticità
Il centro storico di Carmiano oggi appare come un insieme di frammenti:
case comuni scarsamente abitate,
corti e case nobiliari in abbandono,
spazi che hanno perso funzione e senso urbano.
Non è un cuore vivo, ma una memoria sparsa, senza un fulcro riconosciuto.
Non basta conservare ciò che resta o restaurare singoli edifici. Il centro storico manca di un luogo simbolico e funzionale, capace di restituire identità e vitalità alla comunità.
Per questo forse occorre inventare un nuovo centro: non un artificio, ma una scelta politica e progettuale che ridia senso allo stare insieme.
Le idee
Una riqualificazione di Piazza Assunta, che torni a essere cuore vivo del paese.
Il recupero delle corti storiche con funzioni culturali, anche eventualmente affidate a gruppi giovanili, laddove si rendesse utile e possibile.
Un percorso pedonale continuo che unisca i luoghi della memoria, accompagnato da una viabilità efficace, per non penalizzare le attività commerciali dei dintorni.
Prospettive
I contenuti di stretta competenza urbanistica e quelli culturali non possono che essere elaborati in sinergia con l’assessorato all’urbanistica, con quello alla cultura e con tutti gli organi istituzionali del paese: solo così può nascere una visione condivisa e solida.
Il mio intervento su questo giornale non intende sostituirsi a un dibattito dal vivo (che rimane sempre cruciale per la vita comunitaria), ma stimolare una riflessione più ampia. Non ho alcuna difficoltà a continuare la conversazione in un futuro incontro pubblico, ma proprio per alimentare il confronto in maniera più riflessiva e costruttiva credo importante anche scrivere: scripta manent.
Ecco perché propongo che la discussione possa proseguire anche attraverso queste pagine (o altri strumenti divulgativi): uno spazio aperto dove ciascuno possa portare osservazioni, critiche e idee.
Perché il futuro dell’assetto urbanistico e delle relative implicazioni per le attività produttive e per le relazioni sociali riguarda tutti.
Rigenerare non significa solo restaurare edifici, ma ricostruire legami sociali ed economici, dentro un disegno politico e tecnico realmente condiviso e fattibile".

























